Musica, cinema e collezionismo ecco il poliedrico sanremese Paolo Prevosto

31 dicembre 2023 | 14:03
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Musica, cinema e collezionismo ecco il poliedrico sanremese Paolo Prevosto

Ad oggi, con lo pseudonimo di “Simulakrum Lab”,  oltre a vari vinili prodotti, può vantare collaborazioni con Claudio Simonetti dei Goblin, gli autori, tra le altre musiche prodotte, della colonna sonora di “Profondo Rosso” e con Cody Carpenter, figlio del regista statunitense John

Sanremo. Cinema, musica, collezionismo: sono questi i campi d’azione del poliedrico musicista e sound designer sanremese Paolo Prevosto. Anni quarantadue, sin dalla adolescenza Paolo si è interessato di tutte le sue passioni in maniera professionale. Ad oggi, con lo pseudonimo di “Simulakrum Lab”,  oltre a vari vinili prodotti, può vantare collaborazioni con Claudio Simonetti dei Goblin, gli autori, tra le altre musiche prodotte, della colonna sonora di “Profondo Rosso” e con Cody Carpenter, figlio del regista statunitense John. Su quest’ultimo, che Prevosto conosce personalmente, il sanremese ha scritto anche un libro, basato sui film di fantascienza di Carpenter. Con gli oggetti collezionati da Paolo ci si potrebbe poi aprire tranquillamente un piccolo museo. Le sue musiche, inoltre sono state usate come colonne sonora del programma televisivo “Mappe criminali”.  Nella foto è con un suo cimelio e chi lo indossava: la maschera di Freddy Krueger, il mostro che uccideva nel sonno nei film della serie “Nightmare”. L’attore è il mitico Robert Englund, interprete anche dell’alieno buono in “Visitors”. Ma sentiamo come ha risposto alle nostre domande.

Perché la scelta di quel tipo di collezionismo, la scelta del genere musicale, e dei generi cinematografici, se c’è un filo conduttore.
Ho iniziato a collezionare oggetti di scena e costumi originali usati in film e serie televisive perché sono sempre stato appassionato di cinema, ma in modo particolare mi affascinava come venivano realizzati effetti speciali, maschere e costumi prima dell’avvento della CGI. Ovviamente, nel genere fantascientifico gli effetti speciali e il design raggiungono i massimi livelli, per questo la maggior parte dei pezzi della mia collezione sono stati utilizzati in produzione di questo genere. Anche là mia passione per la musica deriva sicuramente dalle colonne sonore, infatti i dischi che mi hanno portato all’utilizzo dei sintetizzatori analogici e alla composizione sono stati i Goblin, Kraftwerk e John Carpenter.

Come trovi gli oggetti della tua collezione?
La maggior parte degli oggetti di scena originali li ho avuti dalle persone che hanno lavorato alle produzioni, e fino a qualche anno fa, dalle case di produzione che vendevano il materiale a fine riprese. Un tempo non si dava importanza a questi oggetti ed era quindi possibile fare ottimi affari, oggi il materiale va alle migliori case d’asta per raggiungere prezzi più alti. L’aumento delle quotazioni ha anche creato il pericolo di falsi, per cui consiglio a chi volesse iniziare una collezione di studiare molto l’origine e la storia dell’oggetto.

Quali sono i cimeli cinematografici più importanti della tua collezione e quali i tuoi preferiti?
Come importanza sicuramente un Facehugger usato in Aliens (1986), proveniente direttamente da Robert Skotak; L’astrogator del ponte di comando dell’Enterprise del lungometraggio del 1979 e l’animatrone a grandezza naturale di Lo Pan usato in Grosso guaio a Chinatown (1986), che mi ha permesso di conoscere Steve Johnson che lo ha progettato e Mark Bryan Wilson che lo ha costruito. Aggiungo anche la giacca di DATA usata in Star Trek: The Next Generation. I miei pezzi preferiti sono invece le uniformi usate ne Il pianeta proibito (1956), alcuni oggetti di scena usati in Moon (2009) e il ciak usato durante le riprese di A-Team (1982) proveniente direttamente dal regista.

Quali sono gli ultimi pezzi che hai aggiunto la collezione?
Sono alcune camicie originali di Chuck Norris usate durante le riprese di Walker Texas Ranger negli anni ’90. Sono interessanti perché Chuck Norris non è solamente una icona pop del cinema, serie tv e dei divertenti meme, ma è stato anche un campione di arti marziali prima di intraprendere la carriera di attore nella fine degli anni ’70.

Di cosa vorresti ancora occuparti?
Non c’è una cosa particolare a cui ambisco, porto avanti quello che faccio, FantascienzaItalia.com, il Il Magazine dedicato al cinema e alle serie TV di fantascienza e ovviamente cerco sempre di espandere la collezione. Per quanto riguarda la musica è lo stesso, ho già del materiale pronto che uscirà nei prossimi mesi.

Ti piacerebbe provare a fare il regista?
No, non mi piacerebbe fare il regista perché raramente si riesce a fare un buon prodotto con un budget basso e senza aver fatto la gavetta.
Mi piacerebbe invece comporre e produrre una colonna sonora cyberpunk.

Se dovessi fare tre nomi, solo tre, di personaggi che ritieni più rappresentativi della fantascienza cinematografica mondiale?
Spielberg perché dalla fine degli anni ’70 ha cambiato le cose, alzando la qualità del genere, sia come regista, che come produttore.
Poi i due produttori e autori che hanno creato i due più grandi e longevi franchise di fantascienza: George Lucas con Star Wars e Gene Roddenberry con Star Trek. Esistono molti altri registi e produttori influenti per il genere, ne cito due: George Pal, noto soprattutto per L’uomo che visse nel futuro (1960) e Rod Serling creatore di Ai confini della realtà, serie estremamente influente ancora oggi.

Quali attori in generale e di genere preferisci?
Non ho attori di genere Sci-Fi preferiti, mi piacciono molto Michael Caine, Christian Bale e Giancarlo Giannini, da appassionato di commedia americane invece Chevy Chase, Jack Black, John Turturro. Inoltre apprezzo molto il mondo dei caratteristi, quegli attori bravissimi che però hanno interpretato sempre parti secondarie, come Donald Pleasence, Lee Van Cleef e James Hong.