Masterplan

La Sanremese di Masu non galoppa ma sogna di trasformare lo stadio in un’Arena-Palafestival

Convocata la conferenza dei servizi preliminare per il progetto faraonico presentato dal sodalizio biancazzurro. Investimento da 113 milioni per una struttura da 13 mila posti

Sanremo. Un ambizioso progetto di ristrutturazione dello stadio comunale di Sanremo, situato in corso Mazzini, è stato protocollato nelle scorse settimane a Palazzo Bellevue. La firma dietro questa visionaria, quanto faraonica trasformazione, porta il nome della Sanremese Calcio, in collaborazione con Giraldi Associati Archetti, esperti in stadi e centri commerciali (autori del progetto del nuovo Artemio Franchi di Firenze) e Stantec, leader mondiale nella consulenza e progettazione ingegneristica e architettonica. Nobel Partners Advisory S.r.l. si unisce al team per la pianificazione economica e finanziaria.

Il progetto si conforma al decreto Stadi del 2017, il quale ha semplificato le procedure per il miglioramento degli impianti sportivi. In merito, è trascorso meno di una settimana dalla convocazione ufficiale della conferenza dei servizi preliminare, la cui durata è stimata in 45 giorni. Il Settore Lavori Pubblici del municipio ha adottato una modalità che non richiede riunioni plenarie tra gli enti coinvolti nell’iter autorizzativo. Essi dovranno invece presentare direttamente al Comune le rispettive osservazioni per la valutazione del progetto e per verificarne la conformità ai requisiti di legge.

Storia e futuro. Costruito tra il 1930 e il 1932 come struttura polisportiva, lo stadio ha subito modifiche significative nel 1970, trasformandosi in un impianto esclusivamente calcistico. Le tribune sono state ampliate, ma la struttura attuale presenta limitazioni, permettendo una capienza di soli 1250 posti. Il progetto della Sanremese è costituito da due alternative: la prima ipotizza il recupero architettonico e strutturale, mantenendo le funzioni attuali, mentre la seconda mira a una completa riqualificazione dell’area, trasformandola in un complesso polifunzionale con nuovi impianti sportivi, parcheggi, aree verdi, e spazi per attività commerciali.

Il cuore del progetto prevede la demolizione e ricostruzione del campo di calcio a un livello superiore, con una capienza totale di circa 6500 posti al coperto e 13000 posti durante eventi speciali come i concerti. La struttura sarà dotata di un tetto retrattile per massimizzare la versatilità, rendendo possibile l’utilizzo in qualsiasi condizione climatica.

L’idea di questa nuova visione dello stadio è del presidente del sodalizio biancazzurro, Alessandro Masu, che quest’anno si trova a fare i conti con i pessimi risultati in classifica della sua squadra, a rischio retrocessione. Nonostante le sfide sul campo, il presidente biancazzurro mira a trasformare lo stadio non solo in una casa per gli appassionati di calcio ma in un punto centrale per tutta la Liguria e Costa Azzurra, con l’ambizione celata, ma neanche troppo, di creare un’alternativa al mai concretizzato Palafestival, nel quale poter ospitare un domani la kermesse canora più popolare d’Italia.

Tornando al masterplan depositato, l’area circostante sarà completamente riorganizzata con la creazione di parcheggi interrati, nuovi spazi commerciali e servizi. Un nuovo parco urbano, con aree di sosta e punti di ristoro, renderà l’intero complesso polivalente e attivo quotidianamente.

Cronoprogramma e costi. Il progetto prevede un cronoprogramma di 24 mesi, con l’avvio previsto per settembre 2024. La fase di gestione è stimata in 99 anni, con il termine della concessione nel 2123. I costi di realizzazione, inclusi i costi di progettazione, ammontano a 113,6 milioni di euro più Iva.

Ricavi e sviluppo economico. Il progetto mira a generare ricavi di circa 12 milioni di euro all’anno a regime, provenienti da spazi commerciali, parcheggi, partite di calcio ed eventi. Lo stadio comunale di Sanremo, una volta trasformato, non sarà più solo un luogo per gli appassionati di calcio, ma diventerà l’“Arena di Sanremo”, offrendo spazi versatili per attività di intrattenimento, eventi culturali e sportivi. La proposta, realmente faraonica, rappresenta una visione audace per il futuro della città e del suo patrimonio sportivo in un contesto di forti investimenti che stanno cadendo a pioggia su tutto il litorale, da Portosole, con il nuovo albergo di recente sbloccato, passando per il Porto Vecchio, per arrivare alle spiagge di lungomare Calvino sulle quali hanno messo gli occhi l’imprenditore dell’energia Walter Lagorio e il fondo dei fratelli Reuben proprietario dell’approdo turistico.

leggi anche
Sanremo
Biancheri traccia il bilancio di fine mandato e annuncia lo sblocco di progetti e cantieri: «Lascio 200 milioni di opere finanziate»
La svolta
38 milioni per l’albergo di Portosole, arriva la firma della convezione urbanistica
La svolta
Sanremo, primo via libera al recupero di Villa Helios. Clinica d’élite targata Masu
Futuristico
Masu presenta Arena Sanremo: «Partnership con investitori esteri. Ecco perché il progetto è sgradito»
Le dichiarazioni
Sanremese, Masu conferma l’interesse dei canadesi: «Con il nuovo stadio obiettivo Serie B»