Il retroscena

Ipotesi terzo mandato di Toti vincola il centrodestra, a Sanremo il nodo Cambiamo

Cortocircuito negli arancioni che partecipano al tavolo e allo steso tempo sostengono il progetto Anima-Biancheri

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Sanremo. Si sarebbe dovuto tenere ieri mattina a Genova l’atteso tavolo tra i segretari regionali del centrodestra chiamato a dare un primo via libera ufficiale alla candidatura a sindaco di Sanremo dell’ingegner Gianni Rolando, esponente civico del gruppo Sanremo Domani, sfidante al ballottaggio nel 2004 contro il centrosinistra vincente di Claudio Borea. Stando a quanto trapelato da una riunione di preparazione all’incontro tenutasi martedì nel capoluogo regionale, a ricongelare la candidatura di Rolando sarebbe stato il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo Giovanni Toti.

Il possibile scontro alle porte tra partiti di centrodestra e civici centristi spaventerebbe il “governatore” che preferirebbe sostenere una larga coalizione anche a costo di accettare che le redini siano affidate all’avvocato Alessandro Mager, candidato in pectore dell’associazione Anima, sostenuto dal sindaco uscente Alberto Biancheri. Un’ipotesi che porterebbe alla nascita di una corazzata elettorale forse ingovernabile ma probabilmente imbattibile dall’unica alternativa in campo, rappresentata dal candidato di Generazione Sanremo e liste di sinistra Fulvio Fellegara.

Guardando al contesto locale, il posizionamento di Cambiamo appare vincolato all’apertura al terzo mandato in Liguria del presidente Toti da parte della premier Giorgia Meloni, del segretario della Lega Matteo Salvini e di quello di Forza Italia Antonio Tajani. C’è, poi, un’ambiguità di fondo ignorata apposta, visto che è sotto gli occhi di tutti il fatto che il coordinatore provinciale degli arancioni, Pino Di Meco, lascia che alle cene della coalizione di centrodestra partecipi al suo posto il sindaco di Santo Stefano al Mare Marcello Pallini. Questo perché, Di Meco, oltre che essere legato da una forte amicizia con il sindaco Biancheri, è ritornato sulla scena politica fondando l’associazione Forum, la quale raduna altri esponenti vicini a Cambiamo già attivi in campagna elettorale a sostegno di Mager. Aggiungendoci il carico, l’assessore regionale Marco Scajola, alfiere di Toti nel Ponente ligure, ogni volta che sente pronunciare il nome di Gianni Rolando o le parole “elezioni a Sanremo”, risponde no comment di default.

C’è un altro ostacolo che complica i piani di Rolando e che neanche la serie di endorsement collezionati nelle ultime settimane dall’ex presidente nazionale dell’ordine degli ingegneri, sono serviti a superare. L’asse che da Toti passa per Imperia e arriva fino a Sanremo. Un asse civico che si è consolidato nell’ultimo periodo tra il presidente di Regione e il sindaco Claudio Scajola. L’ex ministro è riuscito a imporre la propria leadership in Comune a Imperia e in Provincia. Toti si è riavvicinato anche al sindaco di Sanremo, appoggiato sotto traccia alle scorse elezioni amministrative da Cambiamo. Aiuto restituito poi da Biancheri con il sostegno dato alle regionali da alcuni dei suoi consiglieri e assessori alla campagna per la rielezione di Marco Scajola.

Il freno di Toti su Sanremo, città osservato speciale in prospettiva regionali 2025, potrebbe allentarsi solo se a livello nazionale arrivasse l’ok alla sua candidatura per il terzo mandato da presidente. Tema non dei più urgenti a Roma. Queste dinamiche sovracomunali stanno provocando non pochi malumori nelle segreterie sanremesi dei partiti. C’è chi inizia a domandarsi se il boccino sia realmente nelle mani del senatore Gianni Berrino, oppure stia rotolando silenziosamente in quelle dei dirigenti nazionali di Fratelli d’Italia (che già avevano messo il becco nelle elezioni di Imperia portando al dietrofront su Zarbano), quindi del presidente Toti e dei suoi alleati. Se il governatore non venisse riconfermato alla guida della coalizione di centrodestra in Regione, allora avrebbe tutto l’interesse a lavorare per federare più movimenti civici possibili, rompendo con i partiti. In questa prospettiva, confermare a Sanremo un sindaco senza simboli potrebbe aiutarlo a fare la differenza in un’eventuale corsa in solitaria di Cambiamo alle regionali.

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