Il sogno di Valentina ed Emilio di avere un bambino, avviata una raccolta fondi per la fecondazione assistita

24 dicembre 2023 | 15:57
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Il sogno di Valentina ed Emilio di avere un bambino, avviata una raccolta fondi per la fecondazione assistita

Due i centri regionali per le cure della sterilità di coppia

Bordighera. L’incontro grazie ai social network, poi una vacanza galeotta e da tre anni non si sono più lasciati. La storia di Valentina ed Emilio parte da qui, da un incontro inaspettato, da un colpo di fulmine e l’amore vero e romantico, di quelli che si vedono nei film e che si pensa non esista nella vita di tutti i giorni. Poi la ricerca di un bambino per anni ma che però non è mai arrivato. Dopo gli esami effettuati dagli specialisti arriva la diagnosi: infertilità di coppia. Un fulmine a ciel sereno ma anche la determinazione di iniziare la terapia per riuscire a realizzare il sogno di avere un bambino. I costi alti delle cure e anche del ticket, 500 euro a testa perché «nel nostro caso è una fecondazione che fanno da lui a me» li hanno indotti a aprire una raccolta fondi su Gofundme.

«Purtroppo ci troviamo in una situazione economica difficile- racconta Valentina- io avevo  un’attività nella città di confine che funzionava anche bene, ma durante il lockdown, che ha  colpito tutti, i debiti hanno avuto la meglio, quindi non ho avuto altra scelta se non quella di chiudere e sto ancora pagando le rate dei debiti rimasti. Sto cercando disperatamente un lavoro ma purtroppo data l’età non vengo presa  in considerazione perché non sono più nella fascia dell’apprendistato».

«I miei genitori vivono con una pensione minima purtroppo non riescono ad  aiutarci perché arrivano a stento a fine mese. I miei suoceri hanno fatto quel  che potevano ma anche loro più di tanto non possono fare. Emilio, il mio compagno lavora ma con una sola entrata non si riesce a coprire  anche le spese extra. Abbiamo anche provato a chiedere un prestito ma non  ce lo fanno per ovvi motivi, una sola entrata e nessuna garanzia».

«Ogni volta che il test era negativo-prosegue Valentina- mi assalivano un mix di sentimenti tra tristezza e frustrazione e non riuscivamo a capire come mai così abbiamo deciso di fare degli esami per capire cosa c’era che non andava. Quando i medici specialisti ci hanno detto qual era il problema all’inizio è stata una doccia fredda ma ci ha unito come coppia ancora di più. Abbiamo così scoperto che per avere un bambino dobbiamo fare una fecondazione assistita e abbiamo iniziato delle terapie specifiche ma costano molto. Con la mutua si potrebbe andare ma ci sono delle liste di attesa lunghissime, una persona che ha sui vent’anni può anche aspettare ma io avendo quarant’anni non ho più molto tempo da aspettare anche perché non so se già alla prima volta può andare tutto bene. Quello ma anche i costi del ticket, ci hanno incoraggiato a chiedere aiuto attivando una raccolta fondi su Gofound me».

«I centri regionali sono due, uno è l’Ospedale Evangelico Internazionale di Voltri e l’altro al San Martino, quello che manca è un centro di primo livello in provincia di Imperia-spiega  Pierluigi Bracco, Primario di Ginecologia dell’Asl1- negli anni dal 2010 al 2020 a Voltri sono andati in media 80 coppie imperiesi all’anno, il 10% della popolazione che ha preso in considerazione Voltri, di queste, una quarantina entravano in un percorso di procreazione medica assistita. Dal 2020 ad oggi sono aumentate, si parla di 90-95 coppie all’anno che fanno la prima visita e di queste una cinquantina entrano nei percorsi di procreazione medica assistita. A San Martino vanno una sessantina fino al 2020 e un pochino di più negli anni successivi».

«I centri regionali ci sono- conclude il dottor Bracco- e funzionano bene, quello che manca è un centro di primo livello dove fare le visite e uno studio di base in provincia ma è interesse dell’azienda socio sanitaria aprirlo non appena si trovano medici disponibili».