I medici scendono in piazza a Sanremo: «Premiare chi rimane fedele alla sanità pubblica»

5 dicembre 2023 | 13:07
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In via Escoffier sventolano le bandiere di Anaao Assomed. Fasciglione: «In provincia mancano 136 dottori»

Sanremo. «Premiare chi rimane fedele alla sanità pubblica. Ai colleghi che scelgono il privato diciamo che le condizioni offerte dalle gestioni esterne sono solo specchietti per allodole». E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato oggi dall’associazione Anaao Assomed. Il più rappresentativo dei sindacati autonomi che riuniscono medici e infermieri italiani, è sceso in piazza, questa mattina, in via Escoffier, per manifestare in occasione dello sciopero nazionale delle professioni sanitarie.

A farsi portavoce della protesta è Maria Fasciglione, segretario aziendale Asl1 Imperiese di Anaao Assomed: «Con grande dispiacere siamo dovuti arrivare a questa soluzione radicale dello sciopero», – spiega la sindacalista -. «Incrociare le braccia in ambito sanitario è sempre problematico dal punto di vista morale, considerando l’impatto diretto che può avere sulla cura delle persone. Siamo in piazza non solo per ragioni economiche, ma anche per difendere l’equità e la solidarietà del sistema nazionale sanitario. Assistiamo a una trasformazione in corso: una percezione di accesso più veloce e inarrestabile alle cure nel settore privato, a discapito di un sistema pubblico orientato verso i più bisognosi».

Fasciglione ha sottolineato: «Nella realtà imperiese mancano 136 medici. Qui da noi, i medici non vengono perché siamo isolati geograficamente e offriamo limitate opportunità di carriera. Invito le Amministrazioni a migliorare le condizioni di lavoro per chi rimane fedele al pubblico. Si fa troppo poco per evitare dimissioni, prepensionamenti e licenziamenti».

«La prospettiva del privato è uno specchietto per le allodole. Le promesse di stipendi più alti e condizioni di lavoro migliori andranno a esaurirsi. Il sistema privato accreditato va benissimo laddove il pubblico non riesce ad arrivare. Ma questo deve contribuire realmente all’abbattimento delle liste d’attesa. Gli operatori di nostra conoscenza pensano più al margine di ricavo che alla qualità dei servizi resi».

Un punto critico è rappresentato dall’articolo 33 della legge di Bilancio in approvazione sulle pensioni. «Capiamo le difficoltà economiche in cui versa il Paese. Tuttavia non si deve fare cassa su coloro che hanno dato un contribuito significativo al gettito Irpef dello Stato, senza possibilità di evadere», – conclude la sindacalista -. «Non va dimenticato il sacrificio compiuto dai lavoratori sanitari durante la pandemia».

Da Anaao Assomed chiosano: «Non è vero che si sta investendo in sanità. I 3 miliardi in più messi dal governo serviranno in gran parte per gli adeguamenti contrattuali degli stipendi e basta».