“Free women”, la Sec. Pro. lancia il servizio gratuito per le donne che non si sentono al sicuro
L’istituto di vigilanza con sede a Ventimiglia metterà a disposizione videochiamate per accompagnarle e sarà pronto a intervenire sul posto in caso di pericolo imminente
Ventimiglia. «In quanto donna e imprenditrice voglio porre l’attenzione sulle donne e sulla loro libertà, valore per me fondamentale e focus dell’azienda che rappresento». Con queste parole Vanessa Giovinazzo, socia titolare dell’istituto di vigilanza privata Sec. Pro. di Ventimiglia, ha annunciato il lancio, a partire da gennaio 2024, di “Free women”, nuovo servizio gratuito rivolto alle donne e mirato a farle sentire al sicuro in situazioni in cui hanno paura o percepiscono una situazione di pericolo, ad esempio mentre percorrono a piedi il tragitto per tornare a casa dopo una giornata di lavoro o una cena in compagnia delle amiche.
L’idea nasce a seguito dei numerosi e ripetuti episodi di violenza di genere che continuano a susseguirsi in tutto il Paese: «Questo mi ha spinto a chiedermi cosa potessi fare di concreto per il nostro territorio, per cercare di arginare il più possibile questa piaga che sembra non conoscere limiti e vergogna», spiega la titolare.
Ma in cosa consiste e come funzionerà “Free women”? Il servizio potrà essere attivato con l’invio di un semplice messaggio WhatsApp al numero dedicato, che sarà comunicato nelle prossime settimane e sarà attivo 24 ore su 24 e sette giorni su sette, a cui farà seguito l’attivazione di una live con una guardia particolare giurata presente nella centrale operativa che attiverà le procedure concordate e seguirà il protocollo.
Una volta informatosi circa la specifica motivazione della richiesta, sulla condizione della donna che ha richiesto il servizio e sul percorso che dovrà intraprendere, l’operatore fornirà all’interlocutrice una parola d’ordine che la stessa dovrà utilizzare in caso di pericolo imminente o in caso percepisca una sensazione di insicurezza, in modo tale da poter attivare tempestivamente il protocollo di emergenza.
Dopo aver caricato sul terminale il percorso comunicato, l’operatore suggerirà alla donna eventuali strade alternative, maggiormente illuminate e frequentate. In caso di emergenza un’autopattuglia raggiungerà tempestivamente le coordinate fornite dall’interlocutrice e, una volta messa in sicurezza, verranno forniti dettagli e informazioni alle forze dell’ordine. Il protocollo prevede infine l’accompagnamento sino alla destinazione indicata. Nel caso in cui la parola d’ordine non venga attivata, la live proseguirà comunque per tutta la durata del percorso sino a quando la donna non dichiarerà di sentirsi al sicuro.
Al termine del progetto pilota, la cui durata prevista è di tre mesi, Sec. Pro. non esclude di estendere l’iniziativa ad altri comuni e ad ogni persona che ne senta il bisogno, con particolare attenzione ad anziani e minorenni.
«Credo fermamente in questo progetto e mi rivolgo ad ogni donna dicendo loro di utilizzare questo strumento, di denunciare sempre e di non vergognarsi mai», conclude Vanessa Giovinazzo.