Fellegara si presenta civico con #GenerazioneSanremo: «Progetto aperto per sottrarre la città dalle mani dell’élite»
L’ex segretario della Cgil si è presentato alla testa di un nuovo movimento. Priorità a sanità, acqua pubblica, piccole opere e sociale
Sanremo. «Oggi presento Generazione Sanremo, il gruppo civico, composto da volti nuovi della società civile, che si è stretto intorno a me di fronte all’indiscrezione della mia candidatura a sindaco di Sanremo». E’ il lancio di un progetto di largo respiro, più che di una singola candidatura, quello che l’ex segretario generale della Cgil Fulvio Fellegara ha reso noto nella sua prima uscita pubblica in vista delle elezioni comunali del giugno del prossimo anno. Fellegara si presenta alla guida di una coalizione “work in progress” che ambisce «a proporre un’alternativa al governo dell’élite che ha amministrato Sanremo negli ultimi 10 anni».
La corsa verso le amministrative 2024 per il candidato dell’area progressista è iniziata questa mattina dall’Hotel Nazionale di Sanremo, dopo che nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle ha deciso di “strappare”, ventilando la candidatura del consigliere comunale Roberto Rizzo. Al Nazionale erano presenti un centinaio di persone, molte delle quali rimaste fuori dalla sala conferenze per ragioni di spazio. Fellegara si è proposto come candidato sindaco di una lista civica che porterà nel simbolo il suo nome e come promotore di un movimento intitolato #GenerazioneSanremo. Di lato a Generazione Sanremo ci sono il Partito Democratico (che non sostiene più l’amministrazione Biancheri da quasi due anni, ndr), Progetto Comune e Sanremo Insieme.
«Ringrazio i gruppi civici e i partiti che hanno costituito la nostra coalizione. La lista civica Fellegara sindaco, Progetto Comune, sintesi di più movimenti, Unione Popolare, Verdi e Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista e Sanremo Attiva, quindi il Partito Democratico e il gruppo di Sanremo Insieme. A tutti loro e ai cittadini di Sanremo posso dire che ce la metterò tutta, che mi impegnerò al massimo, tenendo ben saldi i principi e i valori che fin qui hanno guidato la mia vita», – sono le prime parole pronunciate da Fellegara -.
«Generazione Sanremo è un gruppo di persone che quando hanno letto dai giornali della proposta che mi era stata avanzata di candidarmi, si è stretto intorno a me e mi ha manifestato sostegno e affetto. In quel momento non ero ancora in campo e avevo semplicemente dato una disponibilità a riflettere. In pochissime settimane – continua Fellegara – ho ricevuto un’ondata di attenzione e di spinte a farmi avanti molto al di sopra di quanto mi sarei mai aspettato. Alcune di queste persone sono qui, alcune saranno candidate nella lista civica, tutte insieme, giovani, uomini, donne, hanno entusiasmo e idee. Fanno parte delle tante generazioni che a Sanremo sono nate, cresciute e vi si sono stabilite con la propria famiglia, le quali vogliono vedere vivere qui anche le prossime generazioni».
«Tra di noi c’è chi vuole generare una nuova Sanremo: più equa, più vivibile, più attenta all’ambiente e al futuro. Una rigenerazione o meglio una nuova generazione urbana, una nuova generazione sociale e politica, una nuova generazione ambientale. Fanno parte di Generazione Sanremo le persone che fanno impresa, che hanno un’attività, in centro o in periferia, come l’hanno avuta per quarant’anni i miei genitori».
La forza dell’unità. «Una notizia che mi riempie d’orgoglio e mi carica di responsabilità, è che il centrosinistra si presenta unito. Da quanto tempo non succedeva? Siamo riusciti a creare una coalizione che mette insieme tutte le componenti come forse non si è mai fatto su questo territorio e in questa città, almeno in tempi recenti. Non solo siamo pronti a partecipare alla partita ma giochiamo per vincere. Perché questa è un’esperienza che nasce con un obiettivo molto semplice e molto preciso: amministrare Sanremo. Noi non siamo quelli che si accontentano di fare testimonianza, noi non siamo qui per piantare una bandierina. Abbiamo l’ambizione di vincere e la forza per riuscirci».
«Una prima dimostrazione della nostra determinazione è data dal fatto che siamo i primi a scendere in campo. Non solo con il candidato sindaco, ma con un perimetro di coalizione già ben definito. Siamo i primi a dire alla città cosa vogliamo fare. Uno dei principi cardine che ci andranno a contraddistinguere è la trasparenza nelle scelte e nelle linee guida. Siamo già pronti a renderle evidenti. La nostra trasparenza farà da contraltare all’opacità di chi in politica non si capisce mai da che parte stia, l’opacità degli interessi privati, l’opacità delle scelte fatte fuori dai consigli comunali. E allora, prima di entrare nel merito, abbiamo bisogno di fare alcune riflessioni. Questa città è stata amministrata per almeno le ultime tre/quattro amministrazioni da chi ne ha rappresentato solo una parte».
L’attacco alle élite. «Chi governa Sanremo rappresenta le élite. Hanno avuto il sostegno di grossi imprenditori, di gruppi di affari, di professionisti molto in vista. Hanno avuto in testa le grandi opere in centro città. Ma Sanremo è anche altro. Ci sono le periferie. Ci sono le persone comuni che vivono del loro lavoro o del loro stipendio e alle quali nessuno si rivolge ormai da anni. Ci sono intere aree di questa città nelle quali non si batte un chiodo. Penso a via Martiri, a via Pietro Agosti, al Borgo, ai due tratti di via Galilei, al Baragallo. Allora, è necessario avere finalmente una visione di futuro. Un’idea di sviluppo armonico di questa città che metta insieme centro e periferie. Stiamo immaginando la Sanremo che ci sarà tra vent’anni e dobbiamo iniziare a lavorare adesso per realizzarla».
Turismo. «Stando sul tema del lavoro vorrei esaminare un dato che riguarda il turismo. Serve occuparsene avendo chiaro l’obiettivo. Perché se non si ha chiaro questo, diventa inutile e velleitario qualsiasi intervento. L’obiettivo che necessariamente bisogna inquadrare è prioritariamente uno, un paio di paroline che avrete sentito ripetere molto poco in questi anni da parte di chi ha amministrato. Io ne ho parlato spesso durante il mio mandato da segretario generale. Quale amministratore sanremese ha mai posto il tema della permanenza media? Nel 2023, al 30 settembre ci sono state a Sanremo, tutto compreso, tra servizi alberghieri ed extra alberghieri, 665.468 giorni di presenza, divisi per 267.835 turisti. Significa una permanenza media di 2,48 giorni. La gente si ferma a Sanremo per meno di due giorni e mezzo. Siamo legati ai ponti, ai week end, condizionati dalle previsioni del tempo, dal traffico, dai danni della nostra autostrada, dai tempi di percorrenza della ferrovia ancora a binario unico. Significa un lavoro precario, a tempo determinato, con redditi bassi e discontinui. La priorità per chi se ne occupa deve esse il miglioramento della capacità di trattenere il turista».
Le linee guida. Difesa della sanità pubblica. «Questa Regione sta fallendo miseramente nella gestione della sanità. E’ innegabile che oggi rispetto a 8 o 9 anni fa i cittadini liguri stiano peggio. Un minor accesso alle cure, tempi di attesa inaccettabili per un Paese che vuol definirsi civile, la maggior spesa sanitaria del nord Italia per le fughe sanitarie fuori regione. La privatizzazione mascherata di molti servizi che visto i tempi di attesa transitano verso il privato, ma questo solo per chi se lo può permettere. La conseguenza è che circa il 6% dei cittadini rinvia o addirittura rinuncia alle cure. In tutto questo, il sindaco non può restare in silenzio, e se lo fa diventa complice. I ritardi clamorosi e le inefficienze che hanno coinvolto la privatizzazione dell’ospedale di Bordighera hanno peraltro caricato il pronto soccorso di Sanremo di ulteriori surplus di lavoro. Peggiorandone i tempi di attesa e i carichi di lavoro per gli operatori. La vicenda del reparto di maternità che ha visto spendere 5 milioni di euro a Sanremo per poi averlo aperto a Imperia. Ancora una volta il sindaco di Imperia ha umiliato quello di Sanremo e ci eravamo già passati per la vicenda Rivieracqua e poi con le elezioni provinciali due anni fa. Quando amministreremo noi non resteremo proni di fronte a queste dinamiche e ci batteremo sempre affinché non vengano sottratti o sterilizzati ulteriori pezzi di sanità pubblica».
Acqua pubblica. «Alcune scelte sono già in campo e avvallate proprio da chi negli anni è stato responsabile dell’inefficienza di Rivieracqua. Noi amministreremo a difesa dell’acqua pubblica, contro ogni tentativo ulteriore o totale di privatizzazione, seguendo la volontà popolare figlia dei referendum».
Principio del pubblico interesse. «Abbiamo ben chiaro il concetto di continuità amministrativa, ma è bene ribadire un principio, talmente semplice che non dovrebbe nemmeno essere enunciato. L’interesse pubblico deve guidare le opere e l’interesse privato arriva soltanto dopo. Negli avanzamenti che dovremo gestire, su quanto andremo a ereditare, faremo quanto è necessario per ribadire questo aspetto e per correggere, laddove possibile, tutto ciò che sarà sbilanciato e non giustificato».
Piccole opere. «Quelle che servono ai quartieri e alle frazioni, quelle che possono migliorare la vita delle persone nelle periferie. Quelle che fino a oggi non sono state fatte. Penso agli asfalti, l’ultima cosa a cui ha pensato l’attuale Amministrazione, ricordandosene, guarda caso, a pochi mesi dalle elezioni. Penso ai marciapiedi, penso a un’idea di città che non si ferma a piazza Eroi ma prosegue un po’ più in alto, verso le colline e verso le frazioni. Ci sono cose, anche molto piccole, che per le periferie sono molto importanti. Che aiutano a non far sentire le persone dimenticate».
Sociale. «Le persone comuni sono la maggioranza e noi le vogliamo rappresentare. Alcuni esempi emblematici delle scelte più sbagliate prese dall’amministrazione uscente: partiamo da Casa Serena, si è tentato di venderla a privati per aggiustare i conti del Comune e il risultato è che 40 persone hanno perso il posto di lavoro. Appalto ristorazione al Casinò, si riorganizza il servizio e 20 persone perdono il posto di lavoro. La riqualificazione del Porto vecchio, tutele per i concessionari, zero per i dipendenti di baretti e ristoranti che perderanno il posto di lavoro».
L’appello. «L’ultima cosa che mi resta da dire è che questo progetto ha la possibilità di crescere ancora. Siamo solo all’inizio di un percorso. Pertanto continueremo a chiedere di essere sostenuti, di partecipare e di darci un contributo di idee e di proposte. Le nostre liste stanno crescendo ma non si fermeranno, perché abbiamo l’ambizione di farne altre. Non ci diamo limiti. Quindi contattateci, veniteci a trovare perché insieme possiamo generare una nuova Sanremo».