«Chiesta certificazione che non esiste», l’altalena per disabili di Bordighera Bene Comune sarà donata ad altra città

12 dicembre 2023 | 12:35
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Tra scambi di pec, richiesta di delucidazioni e sopralluoghi in un anno non si è arrivati a nulla

Bordighera. «Ci chiedono una certificazione che semplicemente non esiste, in quanto è mix di normative europee e non e, ad oggi, non abbiamo ancora capito se l’altalena non trova spazio, è considerata pericolosa oppure, secondo l’ufficio tecnico, non è a norma». Lo ha dichiarato stamani in conferenza stampa Marco Gallo, presidente dell’associazione Bordighera Bene Comune, che lo scorso mese di aprile ha acquistato e donato al Comune di Bordighera un’altalena per bambini diversamente abili, perché venisse installata in un parco giochi della città delle palme, in modo che ci fosse un’attrazione destinata ai ragazzini costretti sulla sedia a rotelle.

«Ieri abbiamo appreso dai giornali che l’ufficio tecnico non vuole l’altalena – aggiunge Gallo -. A noi di comunicazioni ufficiali non ne sono mai arrivate. Eppure è un anno che andiamo avanti tra pec, incontri e richieste di delucidazioni. L’altalena ora è in un deposito comunale, ci auguriamo che non abbia subito danni e speriamo che ci aprano al più presto per ritirarla, visto che un Comune limitrofo la vuole».

Tutto ha inizio nel novembre del 2022, quando l’allora presidente dell’associazione e attuale consigliere comunale di minoranza, Massimiliano Bassi, effettua un sopralluogo ai giardini Lowe di Bordighera insieme con Marco Zagni e Walter Sorriento, all’epoca consigliere comunale della prima amministrazione Ingenito. Motivo del sopralluogo è trovare una collocazione per una possibile altalena che l’associazione vorrebbe donare al Comune. Degli accordi presi tra associazione e amministrazione, però, non ci sono tracce: «Abbiamo manifestato l’intenzione di acquistare il gioco inclusivo e ci è stato risposto che avrebbero spostato una pianta di ulivo per metterlo – ricorda Zagni -. Ma l’errore è stato nostro: non abbiamo nulla di scritto». E proprio questo accordo a parole verrà poi contestato dalla controparte.

L’altalena viene dunque ordinata e acquistata grazie ai fondi raccolti durante uno spettacolo benefico he si è svolto al Palazzo del Parco nel novembre dello scorso anno: 3.700 euro, donati dai cittadini desiderosi di partecipare all’acquisto della struttura.

Ad aprile del 2023 la consegna al Comune del bene, che da quel momento resta inutilizzato in un magazzino dell’ente.

Nasce uno scambio di Pec tra l’associazione, il sindaco e l’ufficio tecnico comunale. «Ci viene detto che ai Giardini Lowe non poteva essere installata – ricorda Gallo – E ci chiedono altre soluzioni. Ne individuiamo due: ai giardini vicino all’hotel Parigi o a quelli limitrofi al Trocadero».

A quel punto inizia la diatriba sulle certificazioni del gioco: «Che abbiamo inviato fin da subito, tramite pec, con istruzioni di montaggio forniteci dall’azienda – sottolinea Gallo – Che tra l’altro ha installato la stessa altalena in numerosi comuni d’Italia, tra cui l’ultimo è Carrara».

Il fatto è che, come si legge anche nella relazione a firma del geometra Luigi Fallù, dell’ufficio tecnico di Bordighera, viene richiesta l’attestazione di conformità TUV UNI EN 1176, che, però, detto in soldoni, non esiste. TUV, infatti, è un ente privato che rilascia, su apposita richiesta e dietro pagamento, la certificazione che garantisce la sicurezza del gioco. Mentre la certificazione prevista dalla norma europea, Uni En 1176, l’altalena ce l’ha, come dimostrano le carte.

«Il 23 novembre siamo invitati a partecipare a una video conferenza con l’assessore Sorriento – dice Gallo -. E’ presente una rappresentate di una associazione che, attraverso slide, ci mostra come realizzare un parco giochi inclusivo. Poi prende la parola l’assessore che ci chiede come mai, l’anno prima, avessimo voluto acquistare proprio quell’altalena e non un altro gioco più facile da inserire».

Stanchi di questo continuo botta e risposta, i membri dell’associazione ieri inviano l’ultima pec al Comune di Bordighera chiedendo la restituzione dell’altalena che interesserebbe ad altri comuni. «Non ci hanno risposto, ma tre ore dopo la nostra richiesta, hanno scritto sui giornali che l’altalena non la vogliono. Questo è quello che è successo», conclude Marco Gallo.