Camporosso, oltre 200 persone al funerale di nonna Caterina: la donna morta dopo aver ricevuto bolletta da 15mila euro
Il parroco: «Qualcuno ha detto che il perito poi farà chiarezza. Sì, ma chi è perita è lei, è andata ed è partita»
Camporosso. «Qualcuno ha detto che il perito poi farà chiarezza. Sì, ma chi è perita è lei, è andata ed è partita». Il parroco di Camporosso, don Tommaso Reali, ha parlato così, nel corso dell’omelia per il funerale di Caterina Giovinazzo, 88 anni: morta la vigilia di Natale in ospedale, dove era ricoverata in seguito al malore che l’aveva colpita dopo aver ricevuto una bolletta dell’acqua da 15.339 euro. Un errore, visto che per i pochi metri cubi utilizzati, avrebbe dovuto pagare poche decine di euro, come successivamente ammesso anche dall’Iren, società che gestisce il servizio. Quando la donna ha saputo che la banca, in automatico, aveva già versato migliaia di euro per pagare la bolletta, si è sentita male, e da quel giorno non si è più ripresa.
Il caso della donna, molto conosciuta e rispettata in paese, ha suscitato un grande clamore mediatico, portato all’attenzione del pubblico dal Secolo XIX che aveva raccontato la sua vicenda.
«La sua grandezza è stata superiore al clamore mediatico suscitato dalla vicenda», ha aggiunto il parroco della chiesa di San Marco Evangelista, dove si sono svolte le esequie alla presenza di oltre duecento persone.
«Veramente bella la foto che abbiamo trovato nel manifesto funebre scelta dalla sua famiglia, che mostra un viso luminoso e sorridente e l’abbiamo riconosciuta, cioè conosciuta di nuovo – ha detto ancora il sacerdote -. Abbiamo visto le cose belle che Caterina ha fatto durante la propria vita e il suo grande impegno. Ci dispiace tanto per le difficili circostanze con cui Caterina è partita. Certo è difficile per la sua famiglia sopportare in questo momento l’inevitabile clamore mediatico che si viene a scatenare davanti a determinate situazioni, per questo siamo davvero vicino a voi come comunità, con grande affetto. Anch’io come parroco vorrei gridare da un lato l’ingiustizia, ma dall’altro la carità, l’amore e il perdono che inevitabilmente ci sono in queste situazioni. Ascoltando questo clamore mediatico, qualcuno diceva che il perito poi farà chiarezza. Sì, ma chi è perita è lei, è andata ed è partita». Il parroco ha poi citato una frase del romanzo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry: «Mi piace ricordare sempre la frase quando il protagonista di questa splendida storia dice l’essenziale è invisibile agli occhi. Ora noi non la vediamo, ma Caterina c’è è presente con tutta la forza della sua femminilità e tutta la fragilità di una vita anziana che va accolta e amata».
Al termine della funzione, il nipote Maxime ha voluto ricordare la donna, pilastro della sua vita così come della sua grande famiglia: «Ciao nonna – ha detto commosso – Eccoci riuniti nella chiesa che amavi così tanto, nel momento più doloroso per chi rimane. Natale 2023 rimarrà per noi un giorno amaro e triste. Oggi ti prepari al cammino della vita eterna e siamo sicuri che le porte del paradiso si sono spalancate al tuo arrivo».