Alberi di Natale fuorilegge, scatta la maximulta per un’azienda di Taggia

22 dicembre 2023 | 12:14
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Alberi di Natale fuorilegge, scatta la maximulta per un’azienda di Taggia
Alberi di Natale fuorilegge, scatta la maximulta per un’azienda di Taggia
Alberi di Natale fuorilegge, scatta la maximulta per un’azienda di Taggia

I carabinieri forestali di Badalucco gli hanno comminato una sanzione superiore ai 5000 euro

Sanremo. In questi giorni, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Badalucco, nell’ambito del controllo dei magazzini floricoli interessati dalla commercializzazione di cimali e fronde di conifera “ad uso albero di Natale”, attività che, nel periodo intercorrente tra il 1 ottobre ed il 24 dicembre, è particolarmente attiva, hanno effettuato un controllo di routine in Taggia, presso un magazzino floricolo.

Per questo particolare periodo dell’anno la normativa regionale vigente è particolarmente attenta al prelievo, trasporto e commercio di piante, rami o cimali di conifere e di agrifoglio, provenienti dai boschi liguri. Nel periodo che va dal 1° ottobre al 24 dicembre di ogni anno, le attività di trasporto e commercializzazione dei cimali o rami di conifera deve essere autorizzato dall’Autorità competente e devono essere apposti ai fasci trasportati o commercializzati, specifici talloncini rilasciati dall’Ente preposto. Ovviamente, la potatura delle conifere dalle quali provengono le parti commercializzate, deve avvenire secondo specifiche modalità che non danneggino l’albero o l’arbusto.

Da alcuni anni sotto il periodo natalizio, purtroppo, si assiste al danneggiamento irreversibile di conifere, in particolare, di pino marittimo, pino silvestre, pino mugo, i quali vengono capitozzati o comunque privati delle parti apicali e dei rami più rigogliosi e belli, da parte di individui che, senza alcuno scrupolo, rovinano irrimediabilmente i boschi liguri di Monte Ceppo, Monte Bignone ecc., ove insomma, sono presenti le tipologie di conifere summenzionate. I magazzini che spediscono all’estero le essenze vegetali, le più disparate, oltre che le fronde provenienti da coltivazione, acquistano da raccoglitori più o meno regolari, anche le essenze di bosco. Dunque, all’interno del magazzino floricolo controllato qualche giorno fa, i militari hanno rilevato un gran quantitativo di rami e cimali di Pino Marittimo (Pinus Pinaster) e di Pino Silvestre (Pinus Sylvestris), raccolti in fascine e ancora da confezionare, privi del previsto contrassegno. Contati i rametti se ne catalogavano 340 di pino silvestre e 340 di pino marittimo. I fasci erano privi del previsto contrassegno e la titolare dell’attività non era in grado di dimostrare che la provenienza della merce era lecita. Non era neanche a conoscenza delle particolari modalità di acquisto vendita e trasporto degli articoli trattati. Si è proceduto quindi al sequestro amministrativo del materiale e si è contestata una sanzione amministrativa di 5.213,33 euro per “Trasporto e Commercio di rami e cimali di Pino Marittimo e Pino Silvestre senza essere accompagnati dagli speciali contrassegni che sono rilasciati dall’Ente Delegato, nel periodo che va dal 01/10 al 24/12 di ogni anno”. La normativa di riferimento è il Regolamento Regionale n. 1/1999 (P.M.P.F.) e l’articolo violato è l’art. 25 comma 1, sanzionato dall’art. 52 comma 1 lettera “d” della Legge Regionale n. 4/99.