Sindrome da burnout non riconosciuta, ex poliziotto di Sanremo vince al Tar
Gli era stato imposto il congedo senza il riconoscimento della pensione privilegiata
Sanremo. Mette a segno una prima vittoria in sede giurisdizionale Diego Costacurta, ex poliziotto del commissariato di Sanremo che aveva impugnato di fronte al Tar Liguria il provvedimento di collocamento a riposo inflittogli dal dipartimento di pubblica sicurezza nel dicembre del 2019, senza riconoscergli la causa di servizio dovuta alla sindrome di burnout.
La sezione prima del tribunale amministrativo regionale ha condannato gli enti pubblici coinvolti nel caso ad annullare il decreto relativo al mancato riconoscimento della causa di servizio. Costacurta – oggi a capo del movimento locale anti sistema Pecore Nere -, si era appellato al Tar perché, secondo il proprio legale, il ministero dell’Interno non aveva tenuto in debita considerazione il parere medico reso dallo psichiatra dell’Asl1 Imperiese e che certificava per l’ex agente la sindrome da stress scatenata dal trasferimento a mansioni d’ufficio.
Un comitato tecnico del ministero deputato di indagare se sussistevano i presupposti per accertare la sindrome di burnaut in capo all’ex assistente capo coordinatore della polizia di stato, aveva concluso che: “Non rinvenendosi, nel caso di specie, documentate situazioni conflittuali relative al servizio idonee, per intensità e durata, a favorirne lo sviluppo, l’infermità non può ricollegarsi agli invocati eventi, neppure sotto il profilo concausale efficiente e determinante (soprattutto da quanto emerso dal rapporto informativo e dallo stato matricolare nel quale non si evincono particolari fattori di stress lavorativo non gestiti con successo dal dipendente e tali da identificare la particolare e specifica sindrome di burnout)…”.
Di diverso avviso l’Asl1: “Da un punto di vista eziopatogenetico, all’origine del suo disturbo psico-somatico, si è rivelata centrale e determinante il vissuto svalutativo di un ruolo professionale costruito con fatica, sacrificio e abnegazione in quasi trent’anni di servizio eccellente; questo ha minato alla base la sua identità professionale andando ad inquinare le fonti principali della sua motivazione al lavoro e ad incrinare la qualità di alcuni suoi strategici rapporti professionali”.
Concludono i giudici amministrativi. “Il Comitato – e quindi il conforme DM finale – non hanno debitamente indagato i profili peculiari della sindrome in questione in relazione alla vicenda lavorativa del ricorrente puntualmente rappresentata nel referto della Asl”.