Sanremo fa da apripista, sì al differimento delle concessioni demaniali a fine 2024

20 novembre 2023 | 13:32
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Sanremo fa da apripista, sì al differimento delle concessioni demaniali a fine 2024

Sindaco Biancheri: «Prepariamo dilazione tecnica». Gli altri Comuni della provincia attendono indirizzi dal governo. Assessore regionale Marco Scajola: «Silenzio assordante»

Sanremo. A inizio ottobre gli imprenditori marittimi della Città dei Fiori avevano ricevuto per primi, in provincia di Imperia, la lettera di diniego alle richieste di proroga delle concessioni demaniali oltre il termine del 31 dicembre 2023. Il Comune di Sanremo si conferma apripista  riguardo le dinamiche delle gestioni minacciate dalla scure della direttiva Bolkestein, questa volta orientandosi verso la tutela dei balneari. A confermarlo è il sindaco Alberto Biancheri: «Siamo a quaranta giorni dal termine fissato dal Consiglio di Stato per la scadenza delle concessioni e il governo non ha ancora stabilito le linee guida per le gare con i necessari decreti attuativi. E’ evidente che in questa condizione non si possa riuscire ad adempiere nei tempi e ci stiamo preparando a una dilazione tecnica come previsto dal disegno di legge Concorrenza», – spiega, interpellato, il primo cittadino -. Le ipotesi al vaglio di Palazzo Bellevue sono due, l’approvazione di un atto di giunta o l’emanazione di un indirizzo che supporti il dirigente del settore Demanio, Linda Peruggi, nel posticipare al 31 dicembre 2024 tutte le scadenze fissate per capodanno.

A oggi, Biancheri è l’unico sindaco dell’Imperiese che si dice pronto a inserirsi nel solco delle amministrazioni comunali della riviera romagnola e della costa toscana che da settimane stanno alzando la voce all’unisono, al di là delle rispettive appartenenze partitiche, per chiedere atti chiari e inequivocabili al governo Meloni sul rinnovo delle concessioni balneari. Fragorose polemiche che nel Ponente ligure sono andate avanti per mesi fino alla presa dell’Esecutivo da parte del centrodestra, dopo si sono ammutolite, silenziate di colpo.

Nella corrente degli attendisti ci sono molti sindaci alla guida di municipi affacciati sul litorale della Riviera dei fiori. A partire dal primo cittadino di Diano Marina, località che basa gran parte della propria economia sul turismo estivo. «Abbiamo fatto un atto che riporta a norma di legge la scadenza delle concessioni demaniali al 31 dicembre 2023 e che per poter permettere di espletare i nuovi bandi può essere prorogata fino al 31 dicembre 2024», – si limita a commentare Cristiano Za Garibaldi -.

Dal Comune di Bordighera arriva la proposta del sindaco Vittorio Ingenito: «La  mia Amministrazione non ha preso alcun provvedimento e auspica che gli Uffici comunali di tutta la provincia che si occupano di concessioni demaniali, possano adottare provvedimenti uniformi a tutela della categoria, compatibilmente alla normativa vigente». Tra gli attendisti ci sono il primo cittadino di Santo Stefano al Mare, Marcello Pallini: «Al momento nessun provvedimento. Attendiamo le linee guida della Regione ma, nel caso non arrivassero in tempo, intendiamo dilazionare di un anno i termini delle concessioni, salvo indicazioni di altro tipo provenienti dal governo centrale», e quello di Riva Ligure Giorgio Giuffra: «Stiamo andando avanti con la ricognizione delle concessioni in essere. I nostri Uffici non hanno ancora emesso alcun tipo di provvedimento. Si sta procedendo con estrema cautela, in attesa di comprendere compiutamente l’orientamento giurisprudenziale e normativo». Bocce ferme anche a Vallecrosia e Ventimiglia. Dalla città di confine, il sindaco Flavio Di Muro spiega: «Siamo in attesa di approfondire il dialogo tra il governo e l’Europa, fermo restando che abbiamo la possibilità di dilatare i tempi al 31 dicembre 2024». Dal capoluogo Imperia, l’ex ministro Claudio Scajola fa sapere che: «Ho convocato una riunione ad hoc in Comune per settimana prossima».

Balneari Taggia Berrino Scajola tomei

«C’è un silenzio assordante e il 31 dicembre 2023 è domattina», – spiega l’assessore regionale Marco Scajola, coordinatore nazionale del tavolo delle Regioni sul Demanio marittimo. «Siamo molto preoccupati. Le competenze sono dello Stato, con delega ai Comuni per l’espletamento delle gare d’appalto. Tuttavia, noi Regioni ci sentiamo parte in causa. L’incontro che avevamo chiesto al governo non ci è mai stato dato. Di questo fatto siamo dispiaciuti. Circa 15 giorni fa, in accordo con le altre Regioni, ho convocato in una riunione di tutti i sindaci costieri e delle associazioni dei balneari. Il rischio è che dal 1° gennaio ci sia la più totale anarchia. L’alternativa è rappresentata dal provvedimento adottato nel 2022 dal governo Draghi, laddove si permette ai Comuni di dilazionare le scadenze al 31 dicembre 2024 o addirittura al 2025. L’ottimale – conclude Scajola – sarebbe vedere arrivare in tempi rapidi un provvedimento nazionale del consiglio dei ministri che indichi la strada da percorrere».

berrino

Si affida alle parole delle agenzie il senatore della Repubblica Gianni Berrino. Alla domanda: cosa si devono aspettare i balneari dal governo? L’esponente di Fratelli d’Italia risponde citando l’europarlamentare Carlo Fidanza: «La questione è complessa è c’è un’interlocuzione aperta con la Commissione europea. Come andrà lo vedremo nelle prossime settimane. Alcuni Comuni stanno procedendo con le gare, quello che cerchiamo di fare è evitare l’incertezza normativa. Non escludo la possibilità di disapplicare la normativa europea», e la premier Giorgia Meloni: «Bisogna iniziare una nuova contrattazione con la Commissione Ue, noi dobbiamo dare la certezza del diritto, stiamo facendo dei passi in avanti».