Rigenerazione urbana a Ospedaletti, Lugarà fa di nuovo centro
Accolte due osservazioni presentate al piano Cimiotti. Cancellato lo svincolo alberghiero per il Firenze e correte le quote di progetto per il terrapieno in Pian d’Aschè
Ospedaletti. Sono state parzialmente accolte le osservazioni presentate dalla consigliera Valentina Lugarà al piano di rigenerazione urbana varato nelle scorse settimane dalla giunta Cimiotti. A stabilirlo è stato il consiglio comunale che si è espresso approvando in via definitiva la pratica oggetto di numerose polemiche. Un documento che era stato bollato dalle opposizioni come “una nuova colata di cemento” per la cittadina delle rose e cha aveva visto arrivare, prima del via libera, l’astensione del consigliere di maggioranza Luca Vieri.
Stando alla delibera numero 27 del consiglio comunale, la giunta Cimiotti ha preso atto della fondatezza delle osservazioni presentate dalla consigliera Lugarà relativamente alle previsioni fatte per l’Hotel Firenze e il terrapieno di Pian d’Aschè. In particolare, l’amministrazione Cimiotti ha eliminato la decadenza del vincolo alberghiero che era stata inizialmente inserita per favorire la riconversione dell’ex albergo in un condominio-hotel. “Appare corretto che l’eliminazione del vincolo possa avvenire con il progetto di ristrutturazione e secondo le norme di settore e non in sede di variante urbanistica. Si ritiene di poter ammettere tra le destinazioni d’uso anche il mantenimento di quella alberghiera”, – viene specificato nel documento approvato.
Con le osservazioni presentate, l’avvocato Lugarà ha fatto centro anche sulla scheda riguardante le ipotesi di sviluppo dell’area del terrapieno di Pian d’Aschè: “Rileggendo la norma si condivide l’erronea indicazione di una altezza massima di due piani fuori terra nonché l’errata indicazione di una destinazione residenziale“, – viene specificato nella delibera -.
Non è la prima volta che la consigliera Lugarà riscontra errori o lacune nelle pratiche dell’amministrazione Cimiotti. Il primo caso “scoperchiato” in sede di consiglio comunale era stato quello delle fidejussioni presentate dal soggetto promotore del nuovo porto di Ospedaletti. Progetto naufragato. Lugarà aveva denunciato come le garanzie offerte dal privato non potevano essere accettate secondo la legge italiana perché provenienti da un istituto estero non riconosciuto. La rivelazione si era dimostrata fondata, tanto ché il sindaco Cimiotti era stato costretto a chiedere alla cordata italo-francese del nuovo porto di rinnovare le fidejussioni presentate, senza però ottenere riscontro.