Le precisazioni

Pitbull scheletrico prelevato a Bordighera, l’Asl1: «Accertamenti in corso»

In programma un sopralluogo anche per verificare le condizioni di altri animali

Imperia. Del pitbull prelevato a Bordighera e portato in una clinica di Taggia per la sua eccessiva magrezza si sta occupando l’Asl1 Imperiese. A riferirlo è la dottoressa Cristiana Tittarelli, direttore del Dipartimento di Prevenzione – S. C. Sanità Animale dell’azienda sanitaria imperiese.

Per la situazione del cane, una femmina di nome Peggy nata nel gennaio del 2014, con microchip e regolarmente iscritta all’anagrafe canina, l’Asl aveva ricevuto una segnalazione. Domenica, però, il cane è stato prelevato da un’ambulanza del soccorso veterinario Val Nervia, che lo ha portato in clinica, “scavalcando” i veterinari dell’azienda sanitaria che avevano già programmato un intervento per accertare le condizioni del pitbull e degli altri cani di proprietà di una coppia di Bordighera.

«Sono in corso accertamenti per capire come mai questo cane sia magro e in quali condizioni veniva detenuto – spiega la dottoressa Tittarelli -. Abbiamo ricevuto una segnalazione e stavamo intervenendo: nel frattempo si sono sovrapposti i volontari, ma ora abbiamo dato delle direttive per occuparci del caso».

La difficoltà maggiore, al momento, deriva dal fatto che i veterinari di Asl1 hanno visto il pitbull quando era già ricoverato in clinica e non nell’ambiente in cui è vissuto. Per cui dovranno essere fatti successivi accertamenti, attraverso un sopralluogo, per comprendere se lo stato in cui si trova l’animale è imputabile, o meno, al modo in cui veniva tenuto. Tra gli accertamenti in corso, anche quelli sulla storia clinica del cane. «Stiamo acquisendo la documentazione sanitaria del cane per capire se questo dimagrimento sia dovuto a una patologia cronica, piuttosto che neoplastica, o se veniva privato del cibo.
Valuteremo anche le condizioni degli altri animali. Non possiamo però arrivare a conclusioni affrettate senza tutti gli accertamenti del caso».

La priorità, sottolinea il medico, è il benessere del cane, che dopo le dimissioni dalla clinica, è stato trasferito al canile. In un secondo tempo verranno accertate eventuali responsabilità.

 

 

 

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