L'analisi

Ospedale di Bordighera, il dg di Asl1 fa il punto in consiglio comunale: «Senza coop si chiude. Qui non viene nessuno»

«Non mi metto a discutere di questione politiche tra sindaco e consigliere di opposizione, sono problemi vostri, ovviamente, io faccio il tecnico»

Bordighera. «Le cooperative sono inevitabili. E’ un male inevitabile: nessuno di noi vorrebbe una cooperativa. Figurati se io mi diverto a fare bandi per avere cooperative dentro l’Asl. Il tema è: o cooperative o si chiude, con buona pace di tutti. Quindi o il governo nazionale decide che in territorio come questo (e ce ne sono diversi in Italia) si fanno politiche retributive diverse oppure è inutile che ce la raccontiamo. Non è che se elimino la cooperativa, il medico improvvisamente si illumina e dice “sì, vado a lavorare a Bordighera perché è il posto più bello del mondo”, con tutto il rispetto della passeggiata, della pista ciclabile, ecc. Non gliene frega a nessuno di venire qua. Mettetevelo bene in testa che a Bordighera, Ventimiglia, Vallecrosia e Camporosso,i medici non ci vogliono venire e non ci verranno. Perché è scomodo, caro, non si trova casa ed è lontano da tutto. Oggi il rapporto domanda e offerta è invertito: una volta il medico aspettava di essere assunto da una azienda pubblica, oggi è il contrario: sceglie dove vuole andare, può cambiare tutti i mesi, perché tutte le aziende lo vogliono».

A parlare è il direttore generale di Asl1 Imperiese, Luca Stucchi, intervenuto in consiglio comunale a Bordighera per rispondere a una interpellanza in merito all’ospedale Saint Charles presentata dal consigliere di minoranza Giuseppe Trucchi. Quella del dg è una disamina priva di retoriche: Stucchi non nasconde le difficoltà incontrate per la gestione dell’ospedale, che da gennaio dovrebbe passare al gruppo Gvm. Difficoltà soprattutto nel trovare risorse umane, sempre carenti in diverse zone italiane, tra cui il ponente ligure. Ma la sua analisi non è del tutto negativa.

«Non mi metto a discutere di questione politiche tra sindaco e consigliere di opposizione, sono problemi vostri, ovviamente, io faccio il tecnico – spiega Stucchi -. E da tecnico vi dico che Gvm ha inserito cinque letti di anestesia e rianimazione che non erano previsti nella gara, così come avremo anche una terza sala operatoria e una piastra endoscopica che stanno facendo in questi mesi e verranno ultimate entro l’anno.
I lavori proseguono, non vi nascondo la fatica perché la questione tecnica, amministrativa, per riprendere un bando fatto nel passato è stato comunque faticoso. L’obiettivo rimane quello di finire il famoso tempo T – T0 (dalla gestione di Asl a quella privata, ndr) entro la fine di quest’anno e quindi fare il passaggio della gestione con autorizzazione ed accreditamento Gvm a gennaio».

E ancora: «A giugno abbiamo aperto la Medicina. E’ un reparto di Medicina esattamente come quello di Sanremo e di Imperia. Prima c’era un reparto di cure intermedie che è rimasto. Abbiamo aperto il reparto di riabilitazione specialistica, con 15 letti. Dobbiamo aprire entro fine novembre, inizio dicembre 22 letti di ortopedia e chirurgia».

Tra le altre novità c’è il reperimento di infermieri: «Il personale infermieristico trovato dal gestore inizierà la settimana prossima la formazione, per cui dovremmo essere in bolla con i tempi».

Insomma, un bilancio non del tutto negativo, anzi: «al di là delle reali difficoltà di reperimento delle risorse umane – spiega il dg – non tanto di capitali in questo momento, perché tenente presente che Gvm, rispetto a quello che era previsto nella sua offerta al bando di gara di 4milioni e 500mila euro ne sta investendo 7milioni, non vedo questa negatività».

Sul pronto soccorso che sarà realizzato a Bordighera aggiunge: «Per quanto riguarda il pronto soccorso, ora è un ppi (punto di primo intervento, ndr) e lo resterà fino a fine anno, fin quando il privato prenderà in gestione l’ospedale. Un ps base che avrà anche i codici rossi. Chiaramente ne avrà con maggior sicurezza perché ci sarà anche terapia intensiva. Abbiamo aperto da fine giugno una guardia di anestesia h24, per cui abbiamo un anestesista presente tutti i giorni dell’anno. Per cui mi sembra che il contorno organizzativo ci sia: non vedo questa negatività di fondo».

Sulle case di comunità. «L’ipotesi è di averne due: una “hub” a Ventimiglia e una “spoke” a Bordighera. Questa intuizione di averla a Bordighera è nata dal nostro gruppo di lavoro visto che c’era un piano vuoto sotto il reparto della Dialisi, per cui sembrava stupido non approfittare del progetto di Bordighera per avere una possibilità di gestire i pazienti cronici in un modo un po’ più avanzato. Abbiamo iniziato a maggio e oggi abbiamo in carico 800 cronici del distretto di Ventimiglia e facciamo ricoveri diretti in Medicina senza passare dal ps, come non si faceva da  più di vent’anni. E’ un inizio: tenete presente che dovremo arrivare a prendere in carico 4500 cronici».

Stucchi ha aggiunto che il punto prelievi «che era parte integrante della gestione da passare al privato rimarrà all’Asl. Lo sposteremo nella casa di comunità».

Qualche intoppo sui lavori c’è stato, ma si è trattato, ha concluso, di «normali intralci. Abbiamo avuto qualche intoppo sui lavori: perdite dal tetto, la risonanza che ha avuto perdite d’acqua. Insomma, cose normali».

 

 

 

 

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