Massacrato di botte in carcere a Sanremo il killer Alberto Scagni
Il 43enne uccise con 24 coltellate la sorella Alice sotto casa sua, a Genova
Sanremo. E’ Alberto Scagni il detenuto massacrato di botte nel carcere di Sanremo dai compagni di cella nella notte appena trascorsa. A denunciare l’accaduto è stato il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. Scagni si trovava recluso nell’area protetti della casa circondariale di Valla Armea per aver ucciso, il primo maggio dell’anno scorso, con 24 coltellate, la sorella Alice sotto casa sua, a Genova. Ora si trova ricoverato presso l’ospedale Borea della Città dei fiori in condizioni gravi. Il killer era già stato aggredito alcuni giorni fa nel carcere di Genova, da dove lo avevano trasferito per ragioni di sicurezza.
La polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Valle Armea, a Sanremo, ha protestato dopo la notte di terrore vissuta, definendo la situazione interna al carcere, con oltre 290 detenuti, “invivibile”. Ieri, due detenuti marocchini hanno tenuto in ostaggio il compagno di cella italiano, già condannato per l’omicidio della sorella a Genova. Lo hanno torturato per ore, portandolo sull’orlo della morte.
Il sindacato Sappe ha dichiarato che la situazione è diventata ingestibile, e il segretario regionale Vincenzo Tristaino ha evidenziato la mancanza di intervento da parte della Direzione della Casa Circondariale di Sanremo. Tristaino ha elogiato l’intervento coraggioso e professionale degli agenti che sono intervenuti per salvare l’ostaggio. L’episodio ha portato a un poliziotto ferito con due costole rotte durante l’irruzione nella cella per liberare l’ostaggio. Il Sappe ha condannato l’inerzia della Direzione del carcere, sottolineando che l’assenza di azione sta causando malessere psicofisico e mentale al personale di Polizia Penitenziaria. Il sindacato ha annunciato che segnalerà le disfunzioni e gli inconvenienti al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a Roma.