Economia, Enrico Lupi: «Per la provincia di Imperia, turismo colonna portante»

28 novembre 2023 | 13:24
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Presentato il rapporto economico provinciale 2022

Imperia.  Buono il turismo (gli arrivi si stimano in 2,3 milioni; +46,8% e le presenze quasi 900 mila pari al  +37,1%),  il settore immobiliare e al manifatturiero grazie alle agevolazioni in materia di ristrutturazione edilizia, risulta favorevole anche la dinamica del valore aggiunto prodotto dalle costruzioni (+14,1%). Positivo anche l’andamento del comparto commercio-turismo-trasporti (+11,1%). Positive, ma meno marcate le performance dell’agricoltura che, con un +0,6% di crescita, si attesta poco al di sopra di quanto prodotto nel 2021 (anno in cui il prodotto di settore si è molto incrementato: +5,7%). Un 2022 positivo per la provincia di Imperia che vede alla fine del 2022, le 25.182 imprese di Imperia registrate costituiscono quasi il 16% dell’intero patrimonio produttivo ligure, riducendosi nell’anno di 15 unita. Una sostanziale stabilità che cela una evoluzione strutturale e settoriale interna.

«Centro studio Tagliacarne -spiega Paolo Cortese del Centro Studi Tagliacarne- abbiamo inteso supportare la Camera di Commercio nel suo ruolo di formazione economica sul territorio. Abbiamo pubblicato i dati sull’andamento del valore aggiunto delle Provincie e abbiamo visto che Imperia ha segnato una crescita importante della ricchezza prodotta nel 2022: +8,1%, +7,3 rispetto al 2019 e questo significa che ha recuperato quasi interamente quello che aveva perso nel 2020 mancano solo 0,3 punti percentuali. Questo è stato il frutto di un processo anche intenso di riqualificazione del tessuto imprenditoriale. Le imprese sono cresciute dimensionalmente, stanno assumendo una forma giuridica maggiormente strutturata e più funzionale ad affrontare i mercati, le società  di capitale che crescono nel 2022 del +6,5% e continua una crescita importante nei primi tre trimestri del 2023 per una ricomposizione settoriale laddove assumono maggiore importanza  i settori a maggiore capacità di generazione del valore a partire dal settore innovativi del manifatturiero fino ad andare all’immobiliare piuttosto  che al turismo e i servizi avanzati sul territorio. Certamente il nostro tempo è segnato da alcune riflessioni di carattere generale: l’aumento dei tassi di interesse che comunque sta influenzando l’andamento del mercato immobiliare ancora positivo rispetto al 2021, quindi nel 2022 cresce ancora il mercato immobiliare, cresce nel caso delle costruzioni spinto dai bonus edilizi. Oggi abbiamo un po’ l’interrogativo di quello che saranno i driver economici del futuro, guardiamo ai dati del PNRR sul territorio che vedono un’articolazione di spesa dei prossimi anni basata sulla gestione del territorio, da quella idrica,  energetica ai servizi di trasporto, la mobilità e una serie di altre attività a supporto della società e dell’economia del territorio».

«Volevo sottolineare- spiega Enrico Lupi presidente della Camera di Commercio- l’impegno e la volontà dell’Ente Camerale Camera di Commercio Riviere di Liguria Imperia, Savona La Spezia di dotarsi di strumenti organizzati, scientifici, la parte dell’Istituto nazionale Tagliacarne, il sistema dell’Union Camera nazionale che ci da garanzie di scientificità e ricerca dell’analisi dei dati non solo di statistica ma soprattutto di proiezione di sviluppo e di divenire. Abbiamo acculturato personale specializzato nostro dell’Ente camerale che vigila e cura queste ricerche ed analisi e vogliamo mettere a disposizione sistematico a tutto il sistema delle imprese anche degli altri stakeholder e delle pubbliche istituzioni. Un cambio di passo che l’Ente camerale vuole promulgare a sostegno delle imprese perché siano queste ricerche uno strumento di lavoro. Credo che sia- conclude- il valore  di queste ricerche poi provincia per provincia, territorio per territorio vi sono particolarità e specificità che vorrei fossero oggetto di tema specifico di analisi ma abbiamo visto che dopo il covid tutti e tre i territori hanno avuto effetti assolutamente positivi di rimbalzo. Alcuni settori hanno il turismo più veloce, altri a livello industriale, stanno venendo fuori anche grazie ai nostri imprenditori nello spezzino la nautica come elemento di grande spicco, nel savonese il porto ergo crociere ha un grande valore unitamente al distretto di Vado che oggetto di nuovi investimenti ma anche la stessa città di Savona che è nato il focus sulla ceramica. Per la provincia di Imperia il turismo ha la colonna portante ma anche la cantieristica navale piuttosto che floricultura, agrolimentare di eccellenza. La nostra Liguria ha buone attese di crescita e prospettiva».

La creazione di valore in provincia di Imperia: nel 2022, il valore aggiunto prodotto dal sistema produttivo della provincia di Imperia mostra una accelerazione della crescita, evidenziando un incremento del +8,1%, seguendo la brillante ripresa di tutta la regione (+9,7%) ed in modo più marcato rispetto al dato nazionale (+6,9%). La spinta sul valore aggiunto nel 2022 proviene soprattutto dall’industria in senso stretto, che cresce del +23,4%. Grazie alle agevolazioni in materia di ristrutturazione edilizia, risulta favorevole anche la dinamica del valore aggiunto prodotto dalle costruzioni (+14,1%). E’positivo anche l’andamento del comparto commercio-turismo-trasporti (+11,1%). Positive, ma meno marcate le performance dell’agricoltura che, con un +0,6% di crescita, si attesta poco al di sopra di quanto prodotto nel 2021 (anno in cui il prodotto di settore si è molto incrementato: +5,7%).

Il valore aggiunto pro capite della provincia e pari a 24 mila euro, pari all’80,9% della media nazionale. Tale risultato colloca la provincia in 69-esima posizione nel ranking delle province italiane (guadagnando due posizioni in un anno).

Il sistema produttivo: alla fine del 2022, le 25.182 imprese di Imperia registrate costituiscono quasi il 16% dell’intero patrimonio produttivo ligure, riducendosi nell’anno di 15 unita. Una sostanziale stabilità che cela una evoluzione strutturale e settoriale interna. Da alcuni anni, infatti, si osserva un percorso evolutivo, con le imprese (attive) individuali, le società di persone e le altre forme giuridiche che flettono sia nel 2022 che nell’ultimo triennio (2019 – 2022), ricalcando il trend nazionale e ligure. Per contro, le società di capitale crescono a ritmi (2022 +6,5%; 2019 2022 +17,6%) più elevati di quanto si osserva in Italia e in regione.

Dal punto di vista settoriale, nell’ultimo triennio e nel 2022 si assiste ad un riposizionamento del sistema produttivo, con una flessione delle imprese attive in agricoltura (2022: -2,2%), nel manifatturiero (-4,9%), nelle costruzioni (-7%), nel commercio (-4,8%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (2022 -0,7%). Al contrario, si assiste ad una crescita delle imprese attive nei servizi immobiliari (+2%). L’artigianato imperiese, raccogliendo più di 7.000 attività produttive (sostanzialmente stabile nel 2022 dopo un biennio di flessione), evidenzia una vocazione di un certo rilievo del territorio.

Nel primo semestre del 2023, le imprese registrate (-0,5%) ed attive (-0,2%) in provincia di Imperia diminuiscono ad un tasso simile a quello regionale e nazionale.

Il commercio estero: sono oltre 240 le imprese della provincia di Imperia che esportano, coinvolgendo circa 2,9 mila addetti. A partire dal 2021 le esportazioni provinciali hanno ricominciato a crescere. Nel 2022, l’export locale è cresciuto del 19,4%, un valore simile alla media nazionale. Tale risultato e il frutto del forte incremento delle vendite all’estero del settore “elettronica, computer, macchinari ed apparecchiature” (+51%), dei prodotti delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e dei prodotti in metallo, ma anche l’export di strumenti e forniture mediche e dentistiche e di giochi e giocattoli. Cresce di circa 10M euro l’export di mezzi di trasporto. L’agricoltura, che e il principale settore esportatore di Imperia e che da solo rappresenta più del 53% dell’intero export agricolo ligure, subisce un calo di vendite all’estero del 2,4%, più che compensato con l’aumento dell’export dell’industria alimentare (+5,6%). Le importazioni, dal canto loro, grazie alla ripresa produttiva e di domanda interna, nel 2022 crescono del 28,8%.

Il mercato del lavoro: Nel 2022, il tasso di occupazione provinciale (Imperia 71,9%; Italia 51,1%) continua a crescere, raggiungendo una cifra di quasi 81.000 occupati che supera anche il valore pre-pandemico del 2019. L’accelerazione occupazionale nel triennio 2019-2022 e del 4,3%, quasi il doppio di quella ligure. Tale dinamica è da attribuirsi integralmente alla componente maschile, il cui specifico tasso di occupazione cresce di 5,7 punti nel corso del 2022. In termini settoriali, la ripresa occupazionale imperiese è legata, per lo più, al marcato incremento nelle costruzioni (+45,2% nel triennio). Anche grazie all’incremento occupazionale, il tasso di disoccupazione provinciale, nel periodo 2019-2022, diminuisce, scendendo dal 13,9% al 9,5%, per un calo del 32,2% dei senza lavoro, ben più rapido del -20,2% nazionale. Il tasso di disoccupazione giovanile si riduce al 27,2%, dopo il picco del 2021 (45%).

Le previsioni sulla domanda di lavoro nell’industria e nei servizi per il 2023 evidenziano circa 2.200 entrate di personale che accelerano nel terzo trimestre 2023 rispetto a quanto registrato nel medesimo periodo del 2022. Le entrate previste si concentreranno per l’88% nel settore dei servizi (per lo più turismo) e per l’82% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Predomina, negli ingressi previsti, una tendenza alla somministrazione di contratti a termine.

La popolazione: nel 2022, seguendo un andamento di medio periodo, la popolazione imperiese diminuisce di 429 unità, pari al (-0,21%), percentuale analoga a quella registrata a livello nazionale, attestandosi poco sopra le 208.000 unita. L’indice di vecchiaia, non lontano dal dato regionale, e di quasi 70 punti superiore a quello del Paese. Il quoziente di mortalità è, ovviamente, alto, mentre il quoziente di natalità si mantiene al di sotto rispetto alla media italiana. Il numero medio di figli per donna, pari ad 1,25, pur essendo simile alla media del Paese, è lontano dal valore di soglia, pari a 2, che garantisce la stabilità del saldo naturale. Il saldo naturale negativo azzera i potenziali effetti benefici di quello migratorio, positivo e migliore persino rispetto al resto della Liguria e del Paese.

Il credito: in provincia, il grosso dei prestiti bancari è diretto alle famiglie (57,9%). Nell’arco del triennio, i prestiti alle famiglie aumentano ad un tasso analogo a quello nazionale, superiore al dato ligure, mentre l’incremento complessivo dei prestiti alle imprese di tutte le dimensioni e forme societarie è meno marcato. L’analisi settoriale alle imprese mostra come, in analogia al resto del Paese, le erogazioni alle imprese dei servizi siano la voce principale, benché in riduzione negli ultimi 15 mesi, a fronte di un livello grosso modo stabile delle erogazioni al manifatturiero.

Le sofferenze si rivelano in forte riduzione, come avviene per l’intero Paese, con un calo particolarmente accentuato per le società non finanziarie medio-grandi e una flessione meno rilevante per le famiglie.

Il turismo: nel 2022, sia gli arrivi (2,3 milioni; +46,8%) che le presenze (quasi 900 mila; +37,1%) sono cresciuti ad Imperia più rapidamente del resto della regione (rispettivamente +39,5% e +31,2%), avvicinandosi al boom turistico sperimentato dall’Italia. Si riduce, tuttavia, la permanenza media (da 3,8 giorni a 3,6 giorni), soprattutto per effetto della domanda nazionale (da 4,1 giorni a 3,9) e di quella dei Paesi europei non Ue, come la Svizzera (da 4,5 giorni a 4,1), e dalla Germania (da 5,1 giorni a 4,8).

Il mercato immobiliare: il numero di transazioni normalizzato (NTN) è stato di 4.774 nell’intera provincia nel 2022, con una variazione percentuale positiva rispetto all’anno precedente (+8,9%). Tutte le macroaree provinciali registrano un trend positivo, ad eccezione delle macroaree Colline Valle Impero (-13,4%) e Dianese (- 0,6%), con un dato particolarmente significativo nelle macroaree Colline Sanremesi (+53,6%) e Comuni Montani (+23,0%). La macroarea Riviera dei Fiori che assorbe quasi il 50% delle compravendite provinciali (2.331 NTN) mostra anch’essa un saldo positivo significativo (+9,2%)1.

L’economia del mare: in un contesto regionale nel quale la blue economy costituisce l’11% del valore aggiunto complessivamente prodotto, l’economia del mare imperiese incide per il 7% sul valore aggiunto, il 10% della sua occupazione ed il 9% delle sue imprese. Si tratta, per ognuno dei parametri analizzati, di un valore pari a più del doppio di quello medio nazionale. Pesa soprattutto il turismo legato al mare, che assorbe il 70% dell’occupazione e poco meno dei due terzi del valore aggiunto e delle imprese della blue economy provinciale. Imperia è 13-ma, tra le province, in termini di incidenza del valore aggiunto prodotto dall’economia del mare, ottava per occupati e decima per imprese.

La produzione agricola: nel 2022 il calo dei volumi di produzione ha caratterizzato tutti i comparti produttivi tranne quello frutticolo, florovivaistico e le attività secondarie. L’annata è stata negativa per le coltivazioni (-2,5% in volume), con sensibili decrementi per la produzione, tra l’altro, di olio d’oliva (-14,6%) e vino (-0,8%). Positivo il risultato del comparto florovivaistico (+1,1% in volume). Dopo la contrazione protratta per quasi un decennio, gli ultimi anni presentano una tendenza espansiva. Nel 2022 il valore della produzione è pari a 3,1 miliardi di euro (oltre 300 milioni in più rispetto al 2021), di cui 1,5 miliardi di euro per fiori e piante in vaso e quasi 1,7 miliardi per i vivai. Tra le regioni con il maggior volume e valore produttivo per la coltivazione di fiori in piena aria si conferma il primato della Liguria2.

A prescindere dalla produzione florovivaistica, l’annata agricola del 2022 in provincia di Imperia è stata relativamente positiva anche per olio e vino. Sia la superficie che la raccolta sono infatti in lieve aumento. Nel dettaglio, la produzione di uva vede leggermente aumentare la quota destinata a vini di fascia di prezzo non elevata, la cui incidenza tende invece a ridursi nel resto della regione e del Paese. La produzione di olive, prodotto assolutamente tipico del territorio, che costituisce più dei due terzi dell’intera produzione regionale, è in lenta crescita (+0,9%) al di sotto delle variazioni positive riscontrate per Liguria ed Italia.