È il grande giorno di Dolceacqua, il borgo dei Doria gemellato con Monaco
Dopo la firma del gemellaggio avvenuta stamane nel Comune di Monaco, l’evento si è spostato nel Palazzo del Principe per un piccolo ricevimento. Nel pomeriggio l’attesissima festa a Dolceacqua
Dolceacqua. Un rapporto consolidato nel tempo. Oltre un anno di preparativi e oggi il grande evento: il comune di Dolceacqua è gemellato con quello di Monaco. Ad accumunare i due Comuni, una storia lunga cinquecento anno, fatta di intrecci familiari, tra i Doria e i Grimaldi, che hanno governato il borgo medievale della Val Nervia e che ancora oggi, per quanto riguarda i Grimaldi, governano il principato di Monaco.
Dopo la firma del gemellaggio avvenuta stamane nel palazzo comunale di Monaco, l’evento si è spostato nel Palazzo del Principe per un piccolo ricevimento. Nel pomeriggio l’attesissima festa a Dolceacqua.
Alle 15, presso l’antica chiesa romanica di San Giorgio, è stato inaugurato con un breve concerto l’organo che il Comune di Monaco ha donato a quello di Dolceacqua. A suonare il prezioso strumento, l’organista Marco Peron e il suo collega monegasco Olivier Vernet. Poi la piantumazione, davanti al palazzo comunale, di un albero d’ulivo, ricavato dalla pianta cinquecentenaria presente nel parco princesse Antoinette di Monaco.
Infine il momento più atteso: la cerimonia ufficiale della firma, aperta alla popolazione, in piazza Mauro, nel cuore del borgo dei Doria, alla presenza del Principe Alberto II di Monaco e delle massime autorità civili e militari della provincia di Imperia.
«Abbiamo questa storia in comune. Dolceacqua è un villaggio magnifico, una comunità molto simpatica. Penso che sarà una bella storia anche in futuro. Stiamo guardando anche a possibilità di sviluppo economico, culturale e sportivo», ha detto sua altezza serenissima, il Principe Alberto II, che domani si recherà anche nei borghi di Isolabona, Apricale e Perinaldo.
«Le due comunità sono già unite e l’accordo odierno formalizza un’unione fatta di storia, cultura e tradizioni vecchie di mezzo millennio – ha dichiarato l’ambasciatore italiano a Monaco, Giulio Alaimo – . È un tassello formale che va ad inserirsi in qualcosa di molto più profondo e che già esisteva. Un accordo che unisce la comunità di Monaco e di Dolceacqua e consolida una relazione tra il Principato di Monaco in quanto Stato e la Repubblica italiana in quanto Paese». Sul progetto di smart working: «L’accordo sul telelavoro è stato firmato circa due anni e mezzo fa dal ministro del Lavoro Orlando e dal ministro di Stato di Monaco. Ha fatto tuti i passaggi istituzionali e adesso è in attesa di ratifica parlamentare. Siamo veramente l’ultimo miglio, ma dobbiamo ancora percorrerlo, noi contiamo che sia davvero questione di poco tempo, è all’esame del Parlamento».
«Sono stato invitato dal sindaco e dall’amministrazione per questo evento e mi sembrava giusto, anche come istituzione, portare una presenza a un momento di incontro tra un borgo italiano molto bello e poi questa storia con Montecarlo e la presenza del Principe, con un gemellaggio che affonda in una storia antica – ha affermato il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri – . Era un’occasione che andava onorata».
Presente all’evento anche il conduttore e attore Ezio Greggio: «Sono amico di Fulvio e del Principe Alberto e, quindi, a metà tra Dolceacqua e Monaco. Essere qui è una sensazione sempre straordinaria: io abito a Monaco e vengo spessissimo a Dolceacqua. E quando vengo qui mi sento a casa. Da Monet in poi è tutto particolare ed è bello vedere come i rapporti tra Dolceacqua e Monaco finalmente dopo secoli si siano appianati».
«La storia delle nostre comunità è un intreccio di eventi, alcuni dolorosi e alcuni tragici, che hanno segnato profondamente il nostro passato. Tra questi: un matrimonio, un assassinio, un documento firmato con la forza. Episodi che hanno scritto una parte della storia di Dolceacqua e dei Grimaldi signori di Monaco, tracciando un legame che continua a riflettere nelle nostre realtà di oggi – ha detto nel suo discorso ufficiale il sindaco di Dolceacqua, Fulvio Gazzola -. Ad esempio la Carta di fedeltà, firmata 500 anni fa dal sindaco di Dolceacqua assieme ai sindaci di Isolabona, Apricale e Perinaldo, ed ora conservata negli archivi del palazzo del principe, di cui questa mattina ci è stata donata una copia che sarà esposta nella del Consiglio. Ma la storia non è solo fatta di tragedia e grazie alla visionaria ottica di sviluppo del principe Ranieri III e alla visibilità internazionale portata della principessa Grace Kelly, negli anni ’60 e ’70 Monaco visse un boom economico che diede al nostro territorio e alle nostre famiglie un enorme contributo in termini di occupazione, cosa che avviene ancora oggi. Il polittico commissionato da Francesca Grimaldi, che è tornato nelle nostre mani dopo secoli, è stato il punto di partenza di un rapporto speciale tra Dolceacqua e il Principato. Questo legame ci ha permesso di ricevere la prima visita di sua altezza serenissima il 17 settembre 2013, esattamente dieci anni fa».
Un legame che ha portato ad amicizie e rapporti personali tra il sindaco Gazzola, il sindaco di Monaco Georges Marsan e il Principe Alberto II. E che si è tradotto nell’incredibile crescita di un borgo, quello dei Doria, divenuto negli ultimi anni fulcro di eventi e meta turistica d’eccellenza. Arrivato quasi al termine del suo terzo e ultimo mandato da sindaco, dal palco di piazza Mauro, Gazzola ha detto, con un velo di melanconia nella giornata di festa: «Ho raggiunto il mio obiettivo». A maggio, un altro sindaco dovrà portare avanti il suo lavoro, raccogliendo un testimone che pesa cinquecento anni di storia, un matrimonio, un assassinio, un documento di fedeltà firmato con la forza e poi una nuova amicizia, suggellata da un gemellaggio che sulle tracce del passato guarda al futuro.