Detenuto sequestrato e massacrato in cella a Sanremo, Pagani (Uil Pa): «Occorre una svolta prima che sia tardi»
«Occorre fermare la carneficina e mettere in sicurezza le carceri mediante un decreto legge»
Sanremo. «Abbiamo appreso solo in queste ore, di un episodio accaduto ieri intorno alle 21 circa, che mette a nudo l’attuale criticità del carcere di Sanremo, dove un detenuto italiano da poco trasferito da Marassi a Sanremo, dopo aver ricevuto a Genova in cella una brutale aggressione dal suo coincellino, è stato brutalmente aggredito in cella dai suoi coincellini (totali presenti in camera 4), sequestrato e minacciato di morte, probabile per reati da lui commessi, una trattativa durata ore, solo l’arrivo del Magistrato di turno e Direttore, che hanno disposto ingresso in cella della Polizia penitenziaria, con utilizzo della forza per salvare il detenuto aggredito brutalmente e sequestrato, hanno evitato morte certa (tentato omicidio)».
A darne notizia è il segretario regionale della Uil pa polizia penitenziaria Fabio Pagani che aggiunge: «Solo grazie all’ingresso della Polizia penitenziaria in cella si è evitato un brutale omicidio, ancora una volta abbinamenti pericolosi di detenuti, che ripetiamo Sanremo non può gestire con 290 detenuti presenti.
Il detenuto aggredito è stato immediatamente trasportato al Pronto Soccorso, in condizioni critiche. Non è passato tanto tempo dall’omicidio avvenuto in Sesta Primo piano nel Carcere di genova Marassi 13 Settembre scorso , ma stavolta il coraggio e l’immediato intervento del poliziotti ha impedito peggior sorte . Il detenuto aggredito (detenuto noto alle cronache genovesi), condannato a 24 anni e sei mesi di reclusione per omicidio è stato trasportato in condizioni critiche in Ospedale . Tutto ciò acclara la perdurante emergenza penitenziaria, sotto gli occhi di tutti tranne che del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del Governo Meloni, fatta di sovraffollamento detentivo, insufficienza degli organici del personale, inadeguatezza di tecnologie ed equipaggiamenti e disorganizzazione imperante.
Tutti elementi questi, particolarmente evidenti a Sanremo – spiega il sindacalista – . Occorre fermare la carneficina e mettere in sicurezza le carceri mediante un decreto legge che, con procedure d’urgenza e al di là delle fantasiose e difficilmente praticabili idee agostane del Guardasigilli, si occupi di deflazionare la densità detentiva, prevedere immediate assunzioni straordinarie nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di 18mila unità, potenziare gli equipaggiamenti e le strumentazioni e di dare impulso a una riorganizzazione complessiva dell’intero apparato d’esecuzione penale, a cominciare da quello inframurario, ringraziamo il personale di Polizia Penitenziaria di Sanremo per essersi fermati tutti e risolvere con destrezza e professionalità un evento che poteva sfociare in Rivolta», conclude il sindacalista della Uil.