Contro la violenza sulle donne, assistenti sociali e psicologi reperibili h24: i servizi offerti da Asl1
Una rete di servizi che non lascia mai sole le vittime di violenza
Sanremo. Una vera e propria rete di assistenza, in grado di seguire passo passo le donne vittime di violenza: è quella offerta dall’Asl1 Imperiese, che lavora a stretto contatto che le realtà del territorio che si occupano di aiutare le donne. A spiegare la complessa macchina dei soccorsi, è l’assistente sociale dell’azienda sanitaria imperiese Sara Sartore, intervenuta nello studio di Riviera24.it nell’ambito dello speciale realizzato dal nostro giornale per la ricorrenza del 25 novembre: giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Quali servizi offrite alle donne? «Possiamo distinguere due tipi di servizi – spiega Sara – Una persona si può rivolgere ai consultori, nel caso in cui abbia una situazione familiare problematica. Qui viene accolta da una psicologa e da una assistente sociale che fa un primo colloquio e poi, a seconda di quello che emerge, condivide con l’equipe e con la persona un possibile percorso, che può toccare sia gli aspetti legali che gli aspetti socio-assistenziali a seconda delle necessità». Da circa un anno e mezzo, inoltre, le assistenti sociali di Asl1 garantiscono la pronta reperibilità. Cosa significa? «Nel caso in cui una donna si rivolga al pronto soccorso – risponde – Il medico ci chiama in reperibilità, quindi la persona che si rivolge all’ospedale può essere ascoltata sia dallo psicologo che dall’assistente sociale e, anche in questo caso, viene offerto in emergenza un analogo servizio: quello dell’ascolto della persona. A seconda dei casi, poi, l’assistente sociale può, eventualmente già nell’immediato, fare le segnalazioni alla procura del tribunale ordinario o a quella del tribunale dei minori quando l’episodio sia avvenuto in loro presenza».
E non è tutto. Se la donna che ha subito violenza può essere dimessa dall’ospedale ma ha bisogno di un luogo sicuro dove trascorrere la notte lontano dal suo aguzzino, le assistenti sociali di Asl1 lavorano in rete con le colleghe dei vari Comuni e dei tre distretti socio-sanitari per garantire una pronta accoglienza notturna. «Ovviamente – aggiunge Sara Sartore – Dal giorno successivo, verrà predisposto un servizio a seconda delle esigenze emerse».
Cosa succede, dunque, quando una donna picchiata, o violentata, arriva in ospedale? «I pronto soccorsi hanno dimostrato una grandissima sensibilità e attenzione – afferma l’assistente sociale – Perché ogni qual volta ci sia un accesso per violenza, dichiarata o scoperta (in quanto, purtroppo, non sempre le persone ammettono ciò che è avvenuto), dal pronto soccorso ci chiamano e quindi possiamo intervenire nell’immediato e garantire, quando la persona è dimissibile, il ricovero notturno. Molto spesso le segnalazioni le facciamo già di notte, chiamando quando necessario il pm reperibile del tribunale ordinario o di quello dei minori. A seconda delle situazioni bisogna intervenire con tempestività, soprattutto quando la violenza avviene in presenza dei figli minori, cosa abbastanza frequentemente, purtroppo».
Quando un uomo fa del male alla propria compagna davanti ai figli, si macchia anche del reato diviolenza assistita: in questo caso, ovviamente, le persone da tutelare sono sia la donna che i bambini.
Per quanto riguarda il numero di donne che si sono rivolte ai servizi sociali di Asl1, Sara Sartore dichiara: «Possiamo fare delle stime sull’ultimo anno e mezzo, quando è stato attivato il servizio di pronta reperibilità. Le donna seguite sono all’incirca una sessantina. Molto spesso la violenza è la punta dell’iceberg di una situazione problematica e quindi il servizio prende in carico i diversi aspetti della situazione».
Il Sole24Ore ha affibbiato alla provincia di Imperia un primato tristissimo, quello sulle violenze sessuali. E’ così? «No, assolutamente non abbiamo questo tipo di riscontro. Più o meno nei tre pronto soccorsi, il numero di violenze sessuali in un anno è di circa 4 o 5, quindi non sono così numerosi e significativi. Tante volte, poi, alla visita si scopre che non c’è stata violenza: è comunque una domanda di aiuto che va presa in considerazione, ma non è una violenza sessuale. Una volta è capitata una signora che ha detto di essere stata violentata, invece poi aveva bisogno di un ricovero per la notte».
Per mettersi in contatto con gli assistenti sociali di Asl1, si può chiedere aiuto tramite i centri antiviolenza del territorio, o presso i consultori di Ventimiglia, Sanremo e Imperia.