Genova. «Il Mit, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha approvato il riparto di 166 milioni di euro per ristrutturare le carceri italiane, con a capo il ministro Salvini, dimenticandosi delle carceri liguri, neanche un centesimo per la Liguria». Lo dichiara Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
«In Liguria esistono 6 carceri: dalla casa circondariale di Genova Marassi una struttura del 1800 ristrutturato nel 1990 con una presenza di 700 detenuti su una capienza max di di 530, casa circondariale Genova Pontedecimo costruita nel 1990 con 150 detenuti presenti (uomini e donne) e una capienza max di 96 detenuti, la casa circondariale di Sanremo costruita nel 1996 con una presenza di 285 detenuti su una capienza max di 223, la casa circondariale di Imperia costruita nel 1930 circa, conta 70 detenuti su una capienza max di 53, la casa di reclusione di Chiavari costruita nel XIX secolo e dal 2013 da circondariale si è trasformata in Reclusione, conta 60 detenuti su una capienza max di 52 ed infine la casa circondariale di La Spezia ristrutturato negli 90 e ricordiamo bene le vicende tra il 2013 e il 2015 “appalti truccati”, oggi il carcere di La Spezia ha due piani inagibili (per un totale di 50 posti detentivi in meno) e una struttura che fa acqua da tutte le parti.
Infine il “sogno” Savona o meglio il carcere “mai costruito” dove la Corte dei Conti a Maggio 2023 ha contato ben 18 indagati (tra amministratori locali, funzionari e dirigenti pubblici) per danno erariale, per quel famoso progetto del 2002, zona Passeggi. L’ancestrale disattenzione della politica e dei governi, di qualunque colore, verso il Pianeta carceri ha causato e provoca tuttora danni enormi al sistema giustizia del Paese e pesantissime disfunzionalità all’esecuzione penale e alla gestione carceraria – spiega il segretario della Uilpa PP – . Rivolgiamo il nostro appello al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, auspicando che vi siano ancora spazi per interventi consequenziali/strutturali per le carceri liguri e di non relegare, ancora una volta, la polizia penitenziaria al ruolo di cenerentola fra le forze dell’ordine», conclude Pagani.
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