Basket, grande prestazione per il Roca Team che espugna Milano 

3 novembre 2023 | 11:58
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Basket, grande prestazione per il Roca Team che espugna Milano 
Basket, grande prestazione per il Roca Team che espugna Milano 
Basket, grande prestazione per il Roca Team che espugna Milano 
Basket, grande prestazione per il Roca Team che espugna Milano 

Dopo la sosta in panchina è tornato in campo Mike James che ha servito alla sua ex squadra un piattino avvelenato fatto di triple micidiali e di isolamenti che fanno saltare ogni schema difensivo dei milanesi

Monaco. Non parliamo di vendetta a freddo di Mike James, ma solamente di una vittoria su un campo prestigioso ottenuta giocando la partita che Milano voleva giocare, ritmi bassi, difesa ad alta intensità, bassi punteggi: Monaco predilige alti punteggi e maggiori numeri di possessi, usa ritmi più alti e per sua natura deve difendere di squadra.

Milano invece sceglie di partire con Tonut, che è difensore di categoria élite francobollato a Mike James, per limitare il nativo di Portland e per rimpiazzare l’ormai giubilato Kevin Pangos, provando ad impostare una gara di sostanza e di difesa arcigna , andando a scommettere sulla difficoltà della difesa monegasca di contenere Mirotic e Shields, le due punte offensive milanesi.

Ed in effetti tutto il primo tempo dà ragione a coach Messina, e vede il Monaco inseguire nei parziali ed anche nell’atteggiamento in una partita che vede Mike James andare subito fuorigiri, fino a rimediare un tecnico e a venir messo in panca da coach Obradovic per sbollire, vede Okobo volitivo ma impegnato in una sua privata lotta col canestro e con gli avversari finendo per perdere gran parte dei progressi nella chimica di squadra compiuti nelle ultime uscite.

Ma la vera notizia per il Roca Team è il ritorno di Jordan Loyd, 4 punti realizzati e una presenza incisiva sui due lati del campo, finalmente in campo dopo l’intervento di fine agosto, e che fa dimenticare il forfait di Kemba Walker per problemi fisici. Il primo tempo termina con Milano avanti di due punti, 37 a 35, ma è il secondo tempo a cambiare radicalmente la gara, non tanto nel senso di una maggior quantità di punti, quanto nel senso di una diversa qualità delle difese.

Si alza il livello della difesa monegasca, si stringono le maglie e si rafforza la pressione sui portatori di palla, ma non solo, i raddoppi funzionano, gli aiuti sono puntuali, Motiejunas e Donta Hall fanno profonde uscite difensive e questo provoca come primo effetto le difficoltà in attacco di Milano. Palle perse banali, Shields che tiene ferma la palla e si incaponisce in azioni contro i raddoppi, percentuali che si abbassano portano Milano a perdere il vantaggio e a finire il terzo quarto in svantaggio, 48 a 52 e la sensazione è che l’inerzia della partita sia cambiata.

È tornato in campo Mike James, dopo che la sosta in panchina ne ha raffreddato i bollenti spiriti ma non il killer instinct, ed è il momento di servire alla sua ex squadra un piattino avvelenato fatto di triple micidiali e di isolamenti che fanno saltare ogni schema difensivo dei milanesi. Solo Stefano Tonut riesce a difendere in modo pulito e a resistere al nativo di Portland, mentre Milano si aggrappa alle iniziative individuali, ricuce il divario ad un punto, ma è un micidiale side back di Mike James a chiudere i conti a pochi secondi dalla fine, prima che un altro pasticcio offensivo porti Milano all’ennesima palla persa che chiude i conti sul 72 a 66 per il Roca Team.

Ma attenzione a leggere la partita come la storia della vittoria di un singolo sulla sua vecchia squadra, perché questo non è. Quella che è andata in scena al Forum è in realtà la storia di come il talento del singolo, se non inserito in un sistema di squadra compiuto, è inefficace se non addirittura controproducente; ed è la storia di come una squadra identificata con troppa faciloneria come squadra solo offensiva e solo capace di alti punteggi sia stata in grado di vincere una partita a bassi punteggi contro una squadra che fa, o perlomeno dovrebbe fare della difesa la sua identità.

Del motto della Milano di Dan Peterson, di quello “sputare sangue” sul quale si era costruito un ciclo ed un identità riconosciuta ovunque non è rimasto quasi nulla, eccetto qualche giocatore come Melli che ci prova sempre a tenere schiena e barra dritta. E adesso sono quattro le vittorie di fila del Monaco, la classifica si è decisamente messa in terreno positivo e c’è una maturità tattica consolidata, un patrimonio da non disperdere, da coltivare e da utilizzare sempre.

Iniziando dalla prossima, dal derby contro un Asvel che da zerbino della classifica è stato rivitalizzato nella testa e nel cuore dal più istrionico dei coach, quel Pozzecco che riesce a stabilire relazioni incredibili di empatia coi giocatori, aiutato anche dagli schemi preparati dal suo vice Casalone, e che verrà alla Salle Gaston Médecin per commettere il delitto cestistico perfetto.
Mai abbassare la guardia, e come sempre daghe Munegu!!
Marco Ghisalberti Streambasket.com