In piazza

A Sanremo lo sciopero provinciale di Cgil e Uil contro la manovra del governo Meloni: «Non dà risposte» fotogallery

Sanità, trasporti, autonomie locali: «Siamo qui per il popolo»

Sanremo. Un centinaio di persone si è radunato stamane in via Escoffier, cuore dell’isola pedonale di Sanremo, per aderire allo sciopero nazionale di Cgil e Uil, che chiedono maggiori investimenti nei settori pubblici a partire da sanità, scuola e università, trasporto pubblico locale, partendo dalla necessità di nuove assunzioni e da risorse che sostengano i servizi pubblici.

«Bisogna agire su salute e sicurezza, sul lavoro servono nuove politiche industriali che guardino ai giovani e allo sviluppo sostenibile, serve una riforma del fisco unico strumento per trovare le risorse e ristabilire condizioni di equità nel Paese con una vera lotta all’evasione fiscale – si legge nel testo del volantino distribuito dai sindacalisti -. Cgil e Uil dicono basta al precariato che penalizza i giovani e chiedono una riforma delle pensioni che superi la Fornero, salvaguardando il loro futuro ma anche chi già è nel mondo del lavoro». E ancora: «Cgil e Uil chiedono una attenzione particolare al variegato mondo degli appalti e subappalti dove spesso si annidano condizioni di lavoro inaccettabili dal punto di vista normativo, economico e della sicurezza».

«Oggi siamo in piazza per manifestare contro una manovra che non dà risposte al cittadino, non dà risposte al mondo del lavoro e a chi ha bisogno di andare in pensione con una pensione adeguata, non dà risposte sulla parte sociale – ha dichiarato Milena Speranza (Uil) -. E’ una manovra secondo noi molto scarna. Abbiamo bisogno che il governo ci ascolti: non è possibile che il governo convochi i sindacati per cinque minuti, crediamo che la contrattazione sia necessaria come la concertazione in questi casi. Noi rappresentiamo il paese e vogliamo far sentire la nostra voce. Questo sciopero è in tutta Italia per quanto riguarda le autonomie locali, il terzo settore e i trasporti e oggi c’è quello generale di tutti in Lazio, comincia dal centro. La prossima settimana ci sarà lo sciopero generale: tutti quanti, quindi, di nuovo in piazza il 24 novembre a Genova».

Per quanto riguarda la provincia di Imperia, aggiunge Speranza, «le criticità maggiori partono sempre da quello che è l’impoverimento delle persone, dovuto al fatto anche che a livello di governo non si pensi a quelle che sono le necessità dei lavoratori, quindi alle buste paga. E’ da qui che parte l’impoverimento dei territori: la gente non si può più permettere di spendere, ma non nelle cose meno utili, ma proprio nel dar da mangiare ai propri figli. Imperia è un territorio che si basa sul turismo, per tutto il resto le criticità ci sono: bisogna pensare alla viabilità, come ci si può muovere. Pensiamo soltanto che negli ospedali non viene più a lavorarci nessuno nel nostro territorio, prima di tutto per un problema proprio di viabilità: la gente proprio non ci arriva sul territorio. E poi anche per i costi degli affitti». 

«E’ una situazione drammatica per i trasporti in genere, sia su gomma che su ferro – ha detto Michele Delli Carri (Filt-Cgil) – Situazione che diventa catastrofica nel trasporto pubblico locale. Purtroppo, c’è carenza di personale, abbiamo ventinove autisti in meno e stiamo cercando di recuperarli, ma restano poche persone. Abbiamo mezzi vecchi e l’ipotesi del famoso autobus a idrogeno, acquistato qualche anno fa, è fallita. Per il trasporto ferroviario abbiamo materiale vecchio che arriva nell’estremo Ponente, con l’aria condizionata che spesso non funziona e l’utenza è a disagio. I nuovi treni arriveranno, se tutto va bene, tra quattro anni».

«Attendiamo le percentuali delle adesioni reali allo sciopero nei vari enti, soprattutto nella sanità, enti locali, cooperative, trasporti – ha affermato Tiziano Tomatis (Cgil) – Speriamo che vada tutto a buon fine per manifestare come si deve verso questa manovra scellerata del governo che azzera praticamente tutti i diritti dei lavoratori conquistati negli ultimi vent’anni. Con questo governo quando ci sono delle proteste reali, in cui il lavoratore ha diritto allo sciopero, ci siamo visti entrare a gamba tesa il governo per boicottare questo dissenso generale verso questa manovra».

Secondo Tomatis «il diritto di sciopero potrebbe essere in pericolo se le azioni del governo continuano su questa strada, ma il sindacato c’è, lo vedete anche qua: speriamo che queste giornate di sciopero che si accavalleranno una dietro l’altra, possano sollecitare anche la parte pubblica a rendersi conto che tutto questo incide anche sulla vita comune delle persone».

A preoccupare, è soprattutto il comparto sanità: «Sulle pensioni – ha aggiunto Tomatis – Per quanto riguarda la sanità, sono ad oggi critiche in quanto vengono annientati i diritti acquisiti, e porterebbero a un pre-pensionamento i tanti operatori sanitari, medici, infermieri, tecnici, già al collasso e tutto questo si ripercuoterebbe sulla popolazione che già oggi è in crisi per quanto riguarda sanità e cura».

«La sanità locale è un tema che ha grosse difficoltà – gli fa eco Fulvio Fellegara (Cgil Sanità, funzionario regionale) – A partire dalle fughe verso le altre regioni, con la Liguria che è la Regione che spende di più in mobilità finanziaria in tutto il nord Italia. Una maglia nera che pesa, frutto delle politiche regionali fallimentari su questo tema». E rincara la dose: «I tempi di attesa per le visite mediche sono inaccettabili e costringono le persone a rivolgersi al privato per ottenere una risposta e chi non se lo può permettere: sospende le cure o addirittura le rinvia e questo avrà degli effetti sulla popolazione molto negativi, nei prossimi anni. Abbiamo anche la privatizzazione attraverso le cooperative che vengono utilizzate negli ospedali, con fatti di cronaca eclatanti, come il falso medico all’ospedale di Bordighera. Questa situazione sta avendo un effetto psicologico deleteri sulle persone. Iniziamo a registrare la paura di andare negli ospedali da parte dei nostri cittadini e tutto questo avrà ancora effetti negativi sia sulla resa dei servizi che sulla sospensione e rinvio delle cure. Abbiamo assistito a situazioni problematiche come quella sul punto nascita a Sanremo, gli investimenti sulle case della salute, presenti nel piano socio-sanitario regionale, che rischiano di rivelarsi delle scatole vuote. Manca il personale medico e infermieristico e in questo: governo regionale e nazionale sono complici, entrambi stanno lavorando alla rovescia».

Sulle pensioni: «C’è chi ha detto per anni che voleva abolire la Fornero ed ha vinto le elezioni – ha detto Fellegara -. Oggi fa una riforma delle pensioni che peggiora la situazione, che penalizzerà le pensioni del pubblico impiego e dei medici ed abbiamo fuggi fuggi di medici, che sarebbero andati in pensione l’anno prossimo e anche oltre, che invece stanno anticipando a quest’anno per non finire dentro alle penalizzazioni. Il tutto nel silenzio assordante di Toti che anziché lamentarsi, è contento e dice che va tutto bene: uno dei pochi presidenti di regione che continua a dire che va tutto bene. Non credo che le sue ambizioni politiche debbano essere pagate sulla pelle dei sanremesi».

Presente alla manifestazione anche il consigliere regionale Enrico Ioculano (Pd): «Sono qui perché è una protesta che condivido e condividiamo come partito – ha detto – Soprattutto dal momento in cui è diventato uno scontro politico con il ministro Salvini che è riuscito a fare delle dichiarazioni gravissime, dicendo che questa è una minoranza del sindacato, ignorando che c’è un sindacato confederale che è molto più rappresentativo di tanti altri, visto che poi spesso e volentieri ci troviamo ad aver a che fare con contratti firmati da sindacati minori che hanno condizioni contrattuali peggiori rispetto ad altri. Allora bisogna riconoscere a Cgil e Uil il coraggio di portare avanti delle battaglie che sono giuste».

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