Vicepresidente Alessandro Piana all’assemblea Anci: «Liguria punta di vigneti e Taggiasca»
«Due comparti differenti, ma fondamentali e importanti per la nostra regione»
Genova. É intervenuto anche il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana alla 40ª Assemblea nazionale dell’Anci, tenutasi martedì 24 ottobre alla Fiera di Genova.
In tale occasione Piana ha fatto un punto della situazione sulle ultime iniziative di Regione Liguria, in particolar modo sullo sblocco e lo sviluppo dei vigneti, normativa nazionale che in Liguria avrà un impatto importante, e il marchio Igp all’oliva taggiasca.
«Sono due comparti differenti, ma fondamentali e importanti per la nostra regione – ha esordito Piana – . Il primo, andando incontro a quelle che erano le esigenze e le segnalazioni del settore e delle associazioni di categoria, era quello di poter finalmente riuscire a traguardare quell’1% che vincola ovviamente lo sviluppo dei vigneti, più su dell’1% non si può crescere a livello regionale in base alla superficie viticola censita. Ho chiesto e preparato una lettera e l’ho fatta firmare dal collega della Val d’Aosta, visto considerato che riguarda principalmente due regioni, di aumentare la superficie minima, spostarla dai 10 ettari attuali ai 30, questo consentirebbe a Liguria e Val d’Aosta di usufruire di più ettari rispetto all’1%.
I colleghi delle altre regioni – prosegue Piana – sono stati molto cortesi e hanno votato all’unanimità questa mia proposta. Ora attendiamo la benedizione da parte del Ministero; questo probabilmente ci consentirà di aumentare questa superficie perché il tessuto vitivinicolo è molto vivace e soprattutto ci consentirebbe di mettere in sicurezza quelle migliaia di ettari che negli ultimi cento anni sono andate abbandonate per quanto riguarda il nostro territorio che sappiamo bene quanto è fragile. Riappropriarci di quel terreno, metterlo in sicurezza e garantire ai cittadini di non guardare più con ansia e psicosi ogni volta che il cielo diventa nuvoloso, questa sarebbe una cosa importante».
«Per quanto riguarda l’Igp anche in questo caso si è lavorato molto con le associazioni di categoria che ringrazio, con il consorzio, con il sistema camerale, con l’unione industriali e le principali aziende maggiormente rappresentative del nostro territorio per arrivare finalmente a questa Igp – afferma il vicepresidente regionale – . Questo ha già contribuito a fissare un prezzo diciamo di filiera abbastanza importante ed è un investimento corretto che, anche in questo caso ragionando di prospetto, potrebbe portarci a recuperare molta di quella superficie olivicola che negli anni è stata abbandonata. Quando parliamo di superficie olivicola così come di superficie vitivinicola parliamo di terreni terrazzati, quindi è un peccato abbandonarli e non recuperarli per la fatica che i nostri antenati hanno fatto per terrazzare quei terreni».