Ventimiglia, la morte di Alessio Vinci resta un giallo: ma la Procura di Roma potrebbe archiviare il caso

Ventimiglia. Il 10 ottobre potrebbe chiudersi, definitivamente, l’indagine sulla morte di Alessio Vinci: il 18enne geniale di Ventimiglia, iscritto al primo anno di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino, trovato morto ai piedi di una gru in un cantiere di Porte Maillot, a Parigi, il 18 gennaio 2019.

Il giudice di Roma, tribunale competente per gli episodi di cronaca che riguardano gli italiani all’estero, martedì prossimo dovrà decidere se archiviare definitivamente il caso, trattato come “istigazione al suicido”. Ma secondo l’avvocata nominata dal nonno di Alessio, deceduto lo scorso agosto, la Procura dovrebbe aprire un fascicolo per omicidio. E’ quanto ha dichiarato ieri nel corso di una puntata della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” dove si è parlato nuovamente del caso Vinci.

Nella trasmissione, è stato affermato che la scritta Etp potrebbe essere “Eliporto Terre Plein du Larvotto”, perché tra le geolocalizzazioni del pc di Alessio ce n’è una vicino a quel posto, che tra l’altro sarebbe vicino alla banca della ricevuta, poi risultata falsa, della vincita di 144mila euro, che Alessio aveva mostrato al nonno. Ma anche se così fosse non si riuscirebbe a spiegare il perché di quel riferimento poco prima di morire. E’ anche emerso, che mentre Alessio si trovava fuori dalla stanza dell’albergo di Parigi in cui era ospite, col pc ancora in camera, si sarebbero registrate attività sul computer (ricerca di un filmato su youtube e visione di un film), da qui l’ipotesi che non fosse solo. Anche le registrazioni delle entrate e uscite dalla camera d’albergo che aveva prenotato, potrebbero dimostrare questa ipotesi.