La risposta

Ventimiglia, dopo l’omicidio in piazza della stazione arrivano i rinforzi della polizia

Maggiori controlli anche nei locali che somministrano alcolici

Ventimiglia. Due pattuglie della polizia in più, a presidiare la stazione h24, e maggiori controlli nei locali che somministrano alcolici. Sono i provvedimenti presi dal Comitato di ordine e sicurezza pubblica convocato d’urgenza dal prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, su richiesta del sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro dopo l’omicidio avvenuto sabato sera in piazza Cesare Battisti. A perdere la vita è stato Peter Enajero, nigeriano di 32 anni, con regolare permesso di soggiorno. Ad ucciderlo, con un coccio di bottiglia che gli ha reciso la giugulare, un suo connazionale, poco più giovane, che invece era irregolare sul territorio italiano.

«Si è stabilito di incrementare le forze di polizia che ruotano intorno alla stazione ferroviaria di Ventimiglia – ha dichiarato il prefetto Giuseppe Felice Peritore -. Sulla base dell’autorizzazione del prefetto, da domani, tutti i giorni, avremo due pattuglie in più del reparto di prevenzione crimine che si andranno ad aggiungere all’attività che già svolgono i reparti inquadrati e le pattuglie di controllo del territorio che operano a Ventimiglia, e, in particolare, nell’obiettivo stazione ferroviaria. I servizi in atto sono molto efficaci, aderenti a quelle che sono le necessità, tanto è vero che l’intervento in questo ultimo tragico episodio è stato immediato e ci ha permesso di cogliere in flagranza di reato, assicurandolo alla giustizia, l’autore dell’omicidio. Comunque con l’ulteriore rinforzo di questo tipo di pattuglie, sicuramente andremo ad alzare il livello di sicurezza e incrementare i servizi che già sono presenti sull’obiettivo stazione ferroviaria».

A rimarcare l’importanza di incrementare i controlli per garantire la sicurezza è stato il prefetto Romeo, che ha sottolineato come «episodi così gravi non devono accadere, ma neanche episodi di minore portata che possano incidere, come incidono, sulla sicurezza dei cittadini, saranno tollerati. La stazione di Ventimiglia deve essere un luogo sicuro. Non possiamo vietare a chi sosta alla stazione di stare lì, ma saranno implementate le misure di sicurezza: eventuali assembramenti, liti, o possibili situazioni di pericolo saranno immediatamente contrastate dalle forze dell’ordine». Chi non si comporterà bene e violerà la legge, sottolinea il prefetto, sarà immediatamente espulso.

Ma la politica attuata dal prefetto nei confronti del fenomeno migratorio che interessa Ventimiglia, non è solo quella del “bastone”. Se da una parte la risposta sarà durissima nei confronti di chi non rispetta la legge, dall’altra, assicura il rappresentante del governo, «ci sarà una politica umanitaria per rispondere alle esigenze degli immigrati presenti in città».

Per questo, da tempo, anche grazie a un finanziamento ottenuto dal ministero dell’Interno, il prefetto Romeo lavora sulla possibilità di creare Pad (punti di accoglienza diffusa, ndr) come quello già aperto nei pressi della Caritas, destinato a togliere dalla strada donne e bambini. Il secondo Pad, o “centro di sollievo”, come lo ha chiamato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella sua visita del 2 ottobre scorso, dovrebbe sorgere nell’ex Ferrotel in piazza Cesare Battisti. Prefetto e Rfi, proprietaria dell’immobile, hanno già effettuato un sopralluogo nei giorni scorsi all’interno della struttura. Lunedì prossimo, poi, ci sarà in Prefettura un secondo incontro tra Romeo, vertici di Rfi e sindaco Di Muro per definire i dettagli dell’accordo. «Qui potranno essere ospitate oltre 90 persone – spiega il prefetto – Al primo piano ci sono venti stanze, al secondo 35». Tutte hanno un bagno privato con doccia. Anche se, mette le mani aventi il prefetto «non posso pronunciarmi sulla reale fattibilità se non dopo il confronto con Rfi», il Pad, se l’accordo andrà a buon fine, risponderà a due esigenze: fornire assistenza ai migranti e toglierli dalla strada. «Verrà organizzato in modo rigoroso, come avviene per i  Cas, con regolamentazione di entrata e uscita dalla struttura – spiega Romeo -. Quella che stiamo attuando non è solo una politica “dura”. Il Pad, come già quello della Caritas che sta funzionando benissimo, consentirà agli immigrati di non stare per la strada, ma in un ambiente sicuro, chiuso, in condizioni ottime, dove poter affrontare i giorni di permanenza a Ventimiglia».

«I nuovi presidi che negli ultimi mesi sono stati riorganizzati sul territorio ci sono e funzionano – ha sottolineato il sindaco Flavio Di Muro -. Una prima misura nuova, che è stata decisa oggiè un ulteriore incremento delle forse di polizia, grazie al ministero dell’Interno, proprio in stazione e nelle zone più pericolose della città. Poi ci sarà un controllo nei locali che devono rispettare le leggi e l’ordinanza del sindaco, visto che il problema dell’alcolismo molesto è dilagante». Secondo il primo cittadino, nel caso dell’omicidio i due stranieri erano ubriachi e avevano acquistato alcolici, anche se prima dell’ordinanza che ne vieta la vendita dopo le 22. «Bisogna controllare le attività di alcuni esercenti, davanti alle quali ci sono agglomerati di persone, che sfociano poi in risse o altri atti delinquenziali – ha aggiunto Di Muro -. Altra notizia importante: avevo chiesto una accelerazione sul centro di sollievo per soggetti regolari. Il Ferrotel è già stato oggetto di un sopralluogo tra prefetto e Rfi. Lunedì sarò nuovamente qui (a Imperia, ndr) con l’ad di Rete Ferroviaria italiana per verificare l’esito del sopralluogo. Secondo dichiarato dal prefetto i posti a disposizione sarebbero quasi cento. Parliamo di una struttura in modalità pad gestita dalle organizzazioni di volontariato con controllo interno ed esterno delle forze dell’ordine. Una struttura chiusa ovvero alle 19.30 si chiudono i cancelli, permettendo ai migranti di stare all’interno e ai ventimigliesi di non avere i portoni sfondati o situazioni di illegalità».

Sull’ordine pubblico, Di Muro ha annunciato per questa settimana l’approvazione di un nuovo bando per l’assunzione di nuovi agenti di polizia locale per organizzare il turno serale; e poi la gara per una sistema di videosorveglianza «oggi inefficiente in città, in modo da poterlo utilizzare sia come deterrente che in ausilio alle forze dell’odiane nell’intervento successivo al compimento del reato». Sul fatto che la vittima fosse regolare, al contrario dell’assassino: «Ciò dimostra che serve una pluralità di risposte – ha concludo il sindaco, con riferimento alla necessità di un Cpr – di strutture dove trasferire coattivamente un migrante irregolare e nel caso di un soggetto regolare: una struttura di sollievo».

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