Ventimiglia accelera sul Parco Roja, Toti: «Potenza di fuoco». Sdemanializzazione entro il 2024

30 ottobre 2023 | 17:25
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Nel frattempo analisi di mercato e richiesta di offerte

Ventimiglia. A quasi dieci anni dall’accordo di programma, siglato il 14 maggio del 2014, tra Comune di Ventimiglia, Regione Liguria, Provincia di Imperia, agenzia del Demanio, Fsi, Rfi e Rf Sistemi Urbani, oggi è stata impressa un’accelerazione sul futuro del Parco Roja: un’area pianeggiante di 30 ettari da riconvertire in distretto produttivo (81mila metri quadrati) e commerciale (145mila metri quadrati).

Si parte dalla messa in sicurezza idraulica dell’area, di cui sono proprietarie le Ferrovie, per arrivare, entro il 2024, alla sdemanializzazione e, al contempo, alla ricerca sul mercato di stakeholder che abbiano interesse a investire nell’ex parco ferroviario.

Il piano è stato descritto oggi, al termine di un incontro in comune a Ventimiglia che ha visto partecipare il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, il suo vice Alessandro Piana, l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola, il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro e Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS.

«E stata una riunione importante, oggi abbiamo lavorato a un’accelerazione sul Parco Roja, sia per volontà del Comune che della Regione – ha detto Rixi -. Per noi è fondamentale avere quell’area messa a produzione, per cui abbiamo deciso di iniziare con Ferrovie e Fs Sistemi Urbani la messa in sicurezza dell’area, ovviamente con finanziamenti pubblici: condizione che chiede il ministero dell’Ambiente per poi fare la sdemanializzazione dell’area. Nel frattempo vogliamo già partire con le manifestazioni di interesse per accelerare e andare anche a verificare l’appetibilità di un’area che è richiesta, a parole, da molti, e quindi abbiamo bisogno di avere progetti concreti per capire anche l’interconnessione con quella che è la struttura logistica, ma anche economica del comune di Ventimiglia e ovviamente deve essere una grande opportunità per il rilancio della città ma soprattutto per la creazione di un’area importante a ridosso della frontiera francese».

Non è ancora definibile il valore dell’area, lo sarà dopo la procedura di evidenza pubblica che porterà gli investitori a formulare le proprie richieste. Come spiega sempre il vice ministro alle Infrastrutture: «Noi possiamo ipotizzarne il valore, ma bisogna poi vedere il mercato quali investimenti e se questi investimenti sono compatibili ovviamente con il tessuto urbano e sociale della realtà in cui si andranno ad insediare. Oggi sappiamo solo, a spanne, quanto possono costare i lavori della messa in sicurezza dell’area, si parla da 10 ai 15 milioni di euro. Poi bisognerà vedere quello che il mercato offrirà, ovviamente saranno investimenti privati nell’ordine di centinaia di milioni di euro».

Considerando che Ventimiglia è, ad oggi, l’unico collegamento ferroviario con la Francia, e di conseguenza con parte dell’Europa, vista l’interruzione del Frejus, sarà necessario, sottolinea Rixi, «che parte di quell’area venga utilizzata anche per attività di carattere logistico: abbiamo bisogno di preservare anche la città di Ventimiglia da un eccessivo traffico pesante in città o situazioni critiche». «Noi crediamo che ci sia una grande appetibilità – conclude il vice ministro – Ad oggi quello che ha bloccato è stato il fatto di non aver potuto sdemanializzare l’area: abbiamo parlato e ci siamo confrontati sia con il Demanio che con il ministero dell’Ambiente e quindi con un cronoprogramma condiviso siamo in grado in poco più di un anno di realizzare sia i lavori che la sdemanializzazione».

«Sono dieci anni che è stato firmato un accordo di programma che fortunatamente è ancora valido – ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Così come valide sono le autorizzazioni di Regione per la messa in sicurezza idraulica di quel territorio, già vidimate in Regione e oggi ci sono anche, per la prima volta credo, potenti interessi economici per sviluppare quell’area grazie soprattutto alla pressione della vicina Costa Azzurra e del Principato di Monaco: un’area in grandissima espansione, quindi logistica, quindi commercio, quindi aree sportive e tutta una serie di attività che in un’area così ampia possono trovare spazio ed essere strategiche non solo per questo territorio ma per l’intera Liguria. Se pensate al porto di Ventimiglia, allo sviluppo del waterfront, agli investimenti dei Grimaldi già oggi in questo territorio vi rendete conto di quanto può crescere davvero questa terra nei prossimi anni e noi dobbiamo fare in fretta. Ci siamo dati tempi molto stretti nell’elaborazione del progetto: entro Natale riqualificare e comprendere esattamente qual è il costo della messa in sicurezza dell’area, entro il 2024, in parallelo, cominciare i lavori di messa in sicurezza da un lato e le sollecitazioni verso il mercato dall’altro».

Le linee guida del Comune sul futuro dell’area esistono già: «Esiste già un piano regolatore approvato che fa parte dell’accordo di programma e gli strumenti urbanistici sono già allineati – ha detto sempre Toti -. Poi si tratterà ovviamente di valutare l’offerta migliore, ma meno lacci e lacciuoli mettiamo al mercato, più lasciamo che sia il privato ad esprimere qual è la potenzialità di quel territorio, più faremo in fretta e più avremo offerte da valutare e da comparare l’una con l’altra».

Soddisfatto il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro, che dal giorno del suo insediamento in Comune punta a trasformare la sua città «da questa accezione negativa di città di frontiera a città internazionale». Per far questo, spiega «servono molte azioni e soprattutto sbloccare le aree ferroviarie per investimenti importanti e compatibili col tessuto economico della città. Il Parco Roya è il motore principale di questo sviluppo, per ora e per le prossime e generazioni. Grazie a questo incontro di oggi si riaccende la speranza di poter avere questa area a disposizione di Ventimiglia e dei ventimigliesi, ma anche degli investitori, che possono portare imprese e aziende per una occupazione di qualità a favore dei residenti e del comprensorio». Si guarda soprattutto verso ovest: «Monaco è un nostro stakeholder privilegiato e lo abbiamo già visto con la realizzazione del porto turistico» ma, ovviamente, ci sono e ci saranno anche altri investitori, «di carattere globale e non solo del Principato», dichiara Di Muro. «Il viceministro Rixi sarà a New York nei prossimi giorni ed ha detto che parlerà pure del Parco Roya – ha aggiunto -. C’è bisogno di ridefinire problematiche e semplificazioni, che possono sbloccare l’impasse del Parco Roya e ripresentarlo come polo di investimenti attrattivo per le imprese di qualità».

«Abbiamo ripreso un accordo di programma che fu sottoscritto nel 2014 – ha dichiarato Umberto Lebruto, referente di F.S. Sistemi Urbani -. Oggi si riaccende quell’accordo, che porta in seno una valorizzazione urbanistica di quelle aree: circa 35 ettari, in cui sono contenuti anche gli standard di circa 66mila metri quadrati, il novanta per cento dei quali, da alcuni mesi è stato già rilasciato alla città e ci sono cantieri in atto per parcheggi a uso pubblico». «Per accelerare le decisioni strategiche dell’accordo di programma – ha aggiunto il responsabile di Ferrovie – Abbiamo istituito una segretaria tecnica composta da tecnici di ogni istituzione: comune, provincia e regione da una parte; ferrovie e agenzie del demanio, dall’altra; in modo da iniziare a lavorare tutte le strategie con i nostri collaboratori, in maniera veloce anche da remoto». Sulla regimentazione idraulica e la messa in sicurezza del Parco Roya, afferma: «E’ previsto un progetto, redatto come Rfi nell’anno del Covid, il 2020. C’è già un nulla osta da parte della Regione, ma quel progetto deve essere oggi aggiornato dal punto di vista finanziario, perché le tariffe non scontavano l’inflazione e la guerra di questo periodo. Abbiamo preso l’impegno, entro marzo del 2024, di redigere l’aggiornamento del del progetto e insieme alle istituzioni centrali e territoriali, definiremo anche le fonti di finanziamento per realizzare quelle opere da parte delle Ferrovie». «Se vogliamo aprire il mercato – conclude Lebruto – Il sindaco ha chiesto di preparare una vision e capire con l’urbanistica attuale cosa dei può fare sul Parco Roya ed entro il giugno del 2024 realizzeremo come Fs Sistemi Urbani redigeremo linee guida e vision del masterplan e nello stesso periodo apriremo il mercato cercando di catturare un operatore investitore che vorrà realizzare opere non solo per i proprio investimento, quindi volumi, ma anche e soprattutto per gli standard da rilasciare alla città».

«Una riunione molto importante per arrivare a chiudere il cerchio su una pratica di grandissimo interesse non solo per Ventimiglia, ma per tutta la Liguria – dichiara l’assessore Marco Scajola -. Stiamo parlando di un’area enorme, di un progetto che può dare nuove opportunità al territorio. Abbiamo iniziato a seguire l’iter nel 2015, subito dopo la sottoscrizione degli accordi di programma, con le varie amministrazioni comunali e siamo arrivati ad avere le aree pronte da un punto di vista urbanistico. Manca il tassello finale della messa in sicurezza, serve trovare le risorse e la Regione Liguria è pronta a fare la sua parte. Dobbiamo dare un’accelerazione, confrontandoci anche con ministero dell’Ambiente, per chiudere completamente la sdemanializzazione e rendere operative e appetibili quelle aree».

Per il vice presidente Piana «quella di oggi è stata una riunione importante per il futuro sviluppo di queste aree, oggi possibile grazie alla piena sinergia tra le diverse articolazioni dello stato, Comune, Regione e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».