Torna a Madonna della Costa la copia della Vergine con Bambino, era la “controfigura” nella II Guerra Mondiale
L’obiettivo era quello di preservare l’originale dalle possibili bombe aere Alleate, quanto dalle razzie dei soldati dell’Asse
Sanremo. Anche i dipinti sacri hanno le controfigure. E che controfigure. Con una solenne cerimonia religiosa, è tornato nel santuario della Madonna della Costa la copia del quadro della Vergine con Bambino, che venne sostituito all’originale in esposizione. Era la Seconda Guerra Mondiale e l’obiettivo era di preservare quest’ultimo dalle possibili bombe aere Alleate, quanto dalle razzie dei soldati dell’Asse.
Finito il conflitto, fu spostato dal suo “nascondiglio” di Verezzo e ricollocato nel santuario. Nel trasporto si scrostò una patina di vernice celeste ed venne fuori una immagine sottostante di diverso colore. Finita la guerra, l’originale venne restaurato ed ora il colore è quello svelato dalla caduta della vernice. Sul manto della Madonna vi sono raffigurati anelli, ex voto dei marinai che la veneravano. Anche la copia fu oggetto di culto, con le madri e le mogli che la pregavano perché i figli i figli ed mariti, chi soldato spedito in Russia, Africa o Grecia, chi marinaio imbarcato della Regia Marina tornasse vivo dal fronte.
La copia fu realizzata da Carlo Alberto e il suo ritorno a Madonna della Costa è frutto di una donazione della famiglia Andreini. Gremito al suo interno il santuario della Madonna della Costa, alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il vescovo Antonio Suetta e quello emerito Alberto Maria Careggio, l’ex sindaco Leone Pippione della Famija Sanremasca, l’assessore Massimo Donzella, il Lions Club Sanremo Host, rappresentanze della associazioni d’arma e tanti fedeli. Il dipinto originario è attribuito a Nicolò da Voltri, pittore ligure attivo nell’alto medioevo, a cavallo tra la fine del 1300 ed i primi anni del secolo successivo.
L’INGRESSO DEL DIPINTO NEL SANTUARIO
Famija Sanremasca: consegna al Santuario Madonna della Costa del “quadro di guerra” . from Roberto_Pecchinino on Vimeo.
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