Spiagge in concessione, dal Comune di Sanremo arriva il diktat: «Scadenza a fine 2023»

9 ottobre 2023 | 09:47
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Spiagge in concessione, dal Comune di Sanremo arriva il diktat: «Scadenza a fine 2023»

Per gli stabilimenti balneari finisce l’era delle proroghe in attesa delle misure del governo

Sanremo. Concessioni balneari, fine di una storia lunga decenni e inizio di un nuovo capitolo improntato alla concorrenza selvaggia? E’ stata inviata nei giorni scorsi a tutti i concessionari di spiagge di Sanremo una lettera ufficiale, a firma del dirigente Linda Peruggi del settore Ambiente e Demanio marittimo, attraverso la quale gli imprenditori marittimi vengono informati che le richieste di proroga delle proprie concessioni al 2033 non possono essere accolte.

Questa decisione giunge in seguito a un percorso complesso che ha coinvolto normative nazionali ed europee. Inizialmente, la legge di Bilancio del 2018 aveva previsto la possibilità di prorogare le concessioni demaniali marittime fino al 2033. Tuttavia, questa normativa è stata abrogata nel 2022 a seguito delle sentenze emesse dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Le sentenze del tribunale dell’Unione hanno stabilito che qualsiasi proroga delle concessioni demaniali marittime che violi il diritto comunitario e la normativa Bolkestein è illegittima. Di conseguenza, il Consiglio di Stato ha ordinato alle pubbliche amministrazioni di non applicare le leggi italiane che entrano in conflitto con la quelle Ue. Il termine finale per la scadenza delle concessioni demaniali marittime vigenti è stato fissato dal Consiglio di Stato (in ultimo con la sentenza del 28 agosto scorso), al 31 dicembre 2023.

La decisione del Comune di Sanremo di non accogliere le richieste di proroga delle concessioni è quindi una risposta obbligata alle sentenze che regolamentano il settore. Una passaggio forzato, che tutti i Comuni italiani si apprestano a compiere, in attesa che il governo Meloni riesca a risolvere l’impasse in cui si è cacciato quando in campagna elettorale la futura premier e i suoi alleati avevano promesso che avrebbero salvaguardato con ogni mezzo le imprese balneari italiane.

La lettera del servizio Demanio di Palazzo Bellevue apre la porta alle gare d’appalto che dovranno essere bandite per il rinnovo delle gestioni degli stabilimenti balneari a Sanremo. Molti imprenditori dovranno ora pianificare il futuro delle loro attività in linea con la nuova scadenza delle concessioni, anche se le tempistiche per la predisposizione dei bandi comporteranno sicuramente ulteriori mesi di proroghe tecniche.

Le ultime. In una strategia regolamentare studiata a Palazzo Chigi, nei giorni scorsi si è trovato un metodo per esimere il settore dei balneari dall’applicazione della direttiva Bolkestein, sottolineando la disponibilità abbondante delle spiagge, che costituiscono una risorsa naturale in Italia. Questo artificio regolamentare è stato ideato per evitare che le concessioni fossero soggette a nuove gare, come previsto dalle normative dell’Unione europea. Secondo quanto deliberato dal Consiglio di Stato, le gare avrebbero dovuto essere avviate dal 2024, ma il decreto Milleproroghe aveva previsto un possibile rinvio oltre tale data.

La questione prende le mosse dalla considerazione che circa il 33% delle aree demaniali lungo le coste italiane è attualmente concesso, il che equivale a un terzo del totale. Di conseguenza, il restante 67% delle coste italiane è in uso libero. Questa situazione, come evidenziato dall’organismo tecnico creato lo scorso maggio sotto la presidenza del Consiglio, potrebbe creare spazi di mercato. Pertanto, sembra che non sia soddisfatta una condizione essenziale per l’applicazione della direttiva europea sulla concorrenza.