Sanremo. Passa il “piano antenne” nel parlamentino matuziano, con non poche polemiche, ed n clima da campagna elettorale. La pratica passa all’unanimità dei presenti, con molti che hanno abbandonato l’aula Tecnicamente si è votato per un “Aggiornamento del puc finalizzato all’adozione di un regolamento per la pianificazione degli impianti per stazioni di diffusione radiotelevisiva e telefonia mobile. Praticamente, secondo la minoranza e non solo, si è cambiato il regolamento a favore delle compagnie di telefonia mobile, consentendo a quest’ultime, di poter sorpassare i limiti previsti (distanze dalle abitazioni ed emissioni) in virtù della qualità del segnale. I cittadini, sempre secondo l’opposizione nel parlamentino matuziano, si troverebbero penalizzati. In sala erano presenti diverse persone del comitato Bonmoschetto, di quello di Coldirodi, posti in cui dove l’istallazione delle antenne di telefonia mobile ha creato non poche proteste.
Negli interventi, prima a parlare è Ethel Moreno della maggioranza, che dichiara astensione. Poi non sono mancati i momenti “caldi”. Si parte con Roberto Rizzo, dei M5S, contrario alla pratica che, dopo un alterco con Umberto Bellini che ha definito i pentastellati come demagoghi e populisti, abbandona l’aula, seguito dai colleghi dell’opposizione.
Sia il presidente del consiglio comunale Alessandro Il Grande che Artioli riprendono Bellini. Quest’ultimo chiederà poi scusa. Intanto sia Luca Lombardi che Andrea Artioli dichiarano la loro contrarietà alla pratica. Bellini invece è favorevole «Per la salute pubblica, secondo me, le antenne hanno la minima importanza. Mi dispiace anche se perderò i voti di quelli del comitato Bonmoschetto». Marco Viale, anche lui favorevole, dice «Si strumentalizza questo regolamento per raccattare qualche voto”. Moreno non lo cita ma ribatte «Nessuno raccatta voti, questa è la sede più opportuna per esprimere la propria opinione». Anche Ester Moscato è sulla stessa linea. E Il Grande bacchetta anche Viale. E’ clima caldo, di una campagna elettorale iniziata forse troppo presto.
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