Sanremo, anarchici in carcere per sostenere Luca Dolce. Detenuti in protesta

22 ottobre 2023 | 16:44
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Imponente presidio delle forze dell’ordine

Sanremo. “Liberare tutte/i” e “Per un mondo senza galere”. E’ quanto scritto sui due striscioni portati nel pomeriggio da un gruppo di circa trenta anarchici che, anche dal nord est d’Italia, hanno raggiunto il carcere di Sanremo dove è detenuto Luca Dolce: il 37enne triestino, anarchico e latitante, arrestato nel primo pomeriggio di venerdì scorso in piazza Garibaldi, a Dolceacqua, dagli uomini della Digos e del reparto speciale del Nocs della Polizia di Stato.

Gli anarchici sono arrivati con un corteo di auto, sei in tutto, e si sono diretti in uno spiazzo davanti alle celle per far sentire la propria vicinanza «al compagno Stecco», soprannome con cui è conosciuto Dolce. Ad attenderli, davanti al carcere, un imponente presidio delle forze dell’ordine, composto dai baschi verdi della Guardia di Finanza, polizia, digos e carabinieri.

«Siamo qui per portare la nostra solidarietà a voi reclusi – ha urlato una giovane donna – E per portare tutto il nostro calore, la vicinanza, la nostra rabbia al nostro amico e compagno Stecco, che è stato arrestato dopo due anni di latitanza».

Tra fumogeni e cori, i manifestanti hanno espresso la loro solidarietà a Dolce e agli altri detenuti. «Galere e Cpr non ne vogliamo più, colpo su colpo li tireremo giù», lo slogan più volte intonato. «Viva l’anarchia», ha urlato dal carcere forse lo stesso Luca Dolce, che alcuni presenti hanno detto di aver riconosciuto e salutato, «La lotta continua». «Ti siamo vicini, ricordalo sempre, con amore e rabbia» ha risposto un’anarchica che ha poi concluso il saluto con una bestemmia. Al presidio degli anarchici i detenuti hanno risposto con un “caceralezo”, ovvero battendo le stoviglie sulle grate delle celle.

Il presidio è durato diverse ore, tra rimostranze urlate al microfono e canzoni inneggianti rivoluzione e libertà.