Presunta incompatibilità, il Tribunale rigetta ricorso dell’opposizione: Claudio Scajola resta sindaco di Imperia

9 ottobre 2023 | 17:48
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Presunta incompatibilità, il Tribunale rigetta ricorso dell’opposizione: Claudio Scajola resta sindaco di Imperia

«Non c’è nessuna interferenza tra il suo ruolo di commissario dell’Ato idrico e quello di sindaco»

Imperia. Claudio Scajola è e resta il sindaco di Imperia per «insussistenza delle cause di ineleggibilità» alla funzione di primo cittadino. Lo ha stabilito la sentenza pronunciata dal collegio civile del tribunale di Imperia, presieduto dal giudice Silvana Oronzo, in merito al ricorso sulla incompatibilità di Scajola (per le cariche di sindaco e commissario ad acta di Rivieracqua) presentato dai consiglieri di minoranza Luciano Zarbano (Imperia Senza Padroni), Ivan Bracco (Imperia Rinasce) e Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra). Ricorso che il giudice ha rigettato in toto basandosi sul presupposto che il sub commissario ad acta ha un controllo esclusivamente limitato all’ambito idrico e non riveste dunque i «caratteri della esclusività e della prevalenza».

Secondo il giudice, infatti, non è ravvisabile «alcuna forma di controllo istituzionale da parte del Commissario sul Comune di Imperia, essendo il suddetto organo deputato a porsi in relazione all’Ambito territoriale che come già ricordato comprende 66 Comuni. Si afferma quanto precede per diverse ragioni: innanzitutto è evidente che tutto il settore idrico ha una sua regolamentazione che prescinde dal singolo Comune ma che inerisce a soggetti collettivi – Comuni dell’ambito organizzati in forma associata- cui sono trasferite le funzioni del settore. Già questa considerazione impedisce di ravvisare forme di controllo visto che l’attività così svolta assorbe completamente quella dei singoli Comuni nel settore specifico». E ancora: Va anche rilevato che il controllo istituzionale di un soggetto su un ente comunale, per costituire causa di ineleggibilità ai sensi dell’art. 60 n. 5 del d.lgs. n. 267 del 2000, deve essere tecnico e deve svolgersi sull’amministrazione dell’ente, da parte del candidato, in via esclusiva o prevalente (Cass. n. 7925/ 2005); occorre in particolare che i predetti soggetti svolgano tale funzione in via esclusiva o prevalente, e non invece come mera ingerenza e o vigilanza su talune attività degli enti territoriali in qualità di appartenenti ad enti di amministrazione attiva”. (Cass. n. 1073/ 2001). La funzione svolta al Commissario ad acta non rientra nel controllo tecnico esclusivo o prevalente perché riguarda un solo settore dell’attività amministrativa dei Comuni, quello idrico che, in base alla normativa statale -e regionale- è trasferito a soggetti – enti d’ambito- che operano in via autonoma in nome per conto dei Comuni».

«Il Tribunale di Imperia, in composizione collegiale, definitivamente pronunziando nella contumacia del dott. Claudio Scajola, dichiara il difetto di legittimazione passiva del Comune di Imperia, in persona del Sindaco; rigetta l’esaminato ricorso nel merito nonché ogni altra eccezione o domanda», si legge al termine delle dieci pagine della sentenza nelle quali il giudice entra nel merito, respingendole, tutte le eccezioni sollevate dalla controparte.

Respinta anche la richiesta del Pm Alberto Lari di promuovere giudizio di legittimità costituzionale.

«Siamo contenti – dichiara l’avvocato di Scajola, Pietro Piciocchi -. Il giudice ha sposato in pieno la nostra tesi circa l’insussistenza di qualunque ipotesi di conflitto di interesse e di alterazione di par condicio, escludendo ogni ipotesi di ineleggibilità. In questo modo, non c’è nessuna interferenza tra il suo ruolo di commissario dell’Ato idrico e quello di sindaco».

«Una sentenza molto chiara, dalla quale emerge tutta l’insussistenza del ricorso presentato dai consiglieri Bracco, Sardi e Zarbano. Non ho mai avuto dubbi sull’esito, tantomeno sulla correttezza del mio comportamento – dichiara il sindaco Claudio Scajola -. Accettare il ruolo di Commissario, per lo più a compenso zero, per me non è stato altro che mettermi al servizio della mia comunità in una situazione di estrema emergenza. Questo è come io ho sempre inteso le mie cariche pubbliche. Mi sia consentita, in ultimo, una battuta: c’è chi pensa di poter fare politica e amministrazione con esposti e ricorsi in Tribunale, magari perché privo di consenso tra i cittadini, ma poi perde anche davanti ai giudici».

«Mi auguro che, chiusa questa vicenda, da domani tutti si adoperino per il bene di Imperia, che lo merita, e non più per tentare di distruggere l’avversario», ha concluso Scajola.