Omicidio a Ventimiglia, grave anche l’aggressore: operato nella notte all’ospedale Santa Corona
Sotto sequestro la scena del crimine
Ventimiglia. Vittima e aggressore si conoscevano: pochi istanti prima del delitto erano nella sala interna dell’Anthony Bar, in piazza Cesare Battisti, a bere un caffè, seduti allo stesso tavolo. E’ quanto emerge dalla prima ricostruzione dell’omicidio avvenuto ieri sera, intorno alle 19,30, nei pressi della stazione ferroviaria di Ventimiglia.
Due nigeriani che, stando a quanto dichiarato da un testimone «erano sempre andati d’accordo». Mai uno screzio, pare, dicono gli avventori del locale, ora sotto sequestro così come il tratto di marciapiede dove è avvenuto l’omicidio, nel pieno centro della città di confine.
Non si conoscono, ancora, i motivi della lite, che si è trascinata fuori dal bar, dove è avvenuto l’omicidio. Uno dei nigeriani è stato colpito alla gola con una bottiglia di birra rotta: sgozzato dal rivale, nemmeno trentenne. E’ caduto a terra, sul marciapiede, in una pozza del suo stesso sangue. L’altro uomo, anch’esso ferito, è stato medicato sul posto e poi trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Borea di Sanremo. Ha tagli ad addome e torace. Le sue condizioni si sono aggravate nella notte, tanto da rendere necessario il trasferimento all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
Nel frattempo a Ventimiglia cresce la rabbia e la paura di commercianti e residenti. «Lavorare qui è diventato impossibile, vogliamo incontrare il questore», dichiarano i titolari di bar e ristoranti di piazza Battisti. «Se continua così non potremo più uscire di casa», aggiunge un passante.
Il telo giallo che ieri copriva il cadavere per nasconderlo alla vista dei presenti, oggi brilla sotto il sole, gettato in una aiuola, sotto lo sguardo attonito di un gruppetto di migranti seduti sui gradini della stazione.