Nominato il nuovo comitato tecnico di Rivieracqua, la presidenza a Valerio Ferrari

23 ottobre 2023 | 11:30
Share0
Nominato il nuovo comitato tecnico di Rivieracqua, la presidenza a Valerio Ferrari

Il sindaco di Terzorio chiamato a guidare l’organo di controllo. Si sblocca l’impasse che ha tenuto in scacco l’approvazione del bilancio d’esercizio 2022

Imperia. Si è sbloccata questa mattina con la nomina del nuovo comitato tecnico di Rivieracqua, l’impasse in cui si era venuta a trovare la procedura di approvazione del bilancio di esercizio 2022 del gestore unico provinciale del servizio idrico integrato. L’assemblea dei soci, riunitasi a Imperia, presso la sede ex Amat, ha approvato la nuova composizione dell’organismo deputato a effettuare il controllo analogo sull’operato della società pubblica in house providing.

A essere eletto presidente del comitato tecnico è stato il sindaco di Terzorio Valerio Ferrari. Nel comitato siederanno anche i sindaci di Cervo, Diano Marina, Montalto Carpasio, Ospedaletti, Pompeiana, Santo Stefano, Seborga e Stellanello. Il presidente uscente è il sindaco di Cervo Lina Cha che si era dimessa negli scorsi mesi insieme ad altri cinque colleghi.

«Non appena ci sarà trasmesso il fascicolo completo di bilancio partiremo immediatamente con l’esame della documentazione al fine di rendere all’assemblea dei soci, nel più breve tempo possibile, il parere obbligatorio e vincolante richiesto al comitato tecnico», – commenta la notizia il sindaco Ferrari -. «Siamo consapevoli che il comitato opererà per un periodo transitorio, in attesa dell’approvazione delle modifiche statutarie che porteranno Rivieracqua a trasformarsi in società mista pubblico-privata. Oggi, di comune accordo con i miei colleghi sindaci, ci siamo impegnati ad agire rapidamente e con senso di responsabilità nell’ottica di agevolare il percorso di risanamento e rilancio di Rivieracqua».

I numeri. Stando agli schemi di bilancio, il gestore unico provinciale chiude l’esercizio 2022 con una perdita di circa 8 milioni di euro, dovuta nella quasi sua interezza ai maggiori oneri per spese energetiche generati dai rincari provocati dallo scoppio della guerra in Ucraina. L’indebitamento complessivo dell’ente è a quota 80 milioni di euro.