Il ministro Piantedosi è arrivato a Ventimiglia: subito il colloquio in comune
L’esponente dell’Esecutivo Meloni è arrivato in municipio poco dopo le 10. Ad accoglierlo il sindaco Di Muro
Ventimiglia. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha effettuato oggi una visita ufficiale al Comune di Ventimiglia, blindato per ragioni di sicurezza come previsto dal protocollo ministeriale, per discutere le sfide legate all’accoglienza dei migranti nella città di confine. Questa visita è un segnale dell’importanza che il governo attribuisce alla situazione di Ventimiglia, che da quasi un decennio fa i conti con la chiusura unilaterale delle frontiere da parte della Francia e un sistema dell’accoglienza che fa acqua da tutte le parti.
Il ministro è arrivato in municipio verso le 10 ed è stato calorosamente accolto dal sindaco Flavio Di Muro. Presenti all’arrivo anche il prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, il questore Giuseppe Felice Peritore e i vertici delle forze dell’ordine. Una trentina i manifestanti, che all’ingresso del ministro in comune hanno urlato: «Colpo su colpo lo butteremo giù», rivolgendosi al Cpr. «Piantedosi quando torni a Roma dì alla Meloni che Ventimiglia non vuole il Cpr», ha detto un attivista al megafono.
«Ringrazio il ministro e anche il sottosegretario Nicola Molteni, perché la presenza oggi a Ventimiglia, a pochi giorni dall’incremento dei flussi migratori significa che il governo c’è ed è presente e oggi faremo un approfondimento su questo rapporto difficile tra residenti e migranti in termini di strutture e di trasferimenti, di strumenti per l’amministrazione in materia di sicurezza urbana – ha dichiarato Di Muro -. I cittadini chiedono non tanto un Cpr o questioni giuridiche difficili da spiegare, ma che siano allontanate dalla città persone irregolari, che di giorno e di notte compiono risse, delinquono, non vogliono integrarsi e rifiutano l’accoglienza e per questo ci sono gli ordini di allontanamento ed espulsione che oggi sono lettera morta, perché in questo Paese e in questo realtà territoriale mancano i Cpr, che danno la possibilità a un sindaco che ha la necessità di garantire la sicurezza urbana di allontanare persone che la stessa sicurezza urbana vanno a infrangere. Poi il primo provvedimento che ho firmato è il pad di assistenza a minori, famiglie, donne e soggetti vulnerabili. Serve anche un centro col divenire delle piogge una struttura adeguata per raccogliere chi si fa identificare. Per dare un minimo di assistenza e accoglienza servono strutture diversificate per evitare bivacchi e situazioni di illegalità».
Tra le questioni più urgenti che richiedono risposte c’è quella attesissima sulla creazione a Ventimiglia di un Centro per il rimpatrio (CPR), una struttura che servirebbe a gestire in modo più strutturato l’espulsione dei migranti che non hanno diritto a rimanere in Italia. Questo rappresenterebbe un’alternativa ai centri di prima accoglienza, come quello che era sorto, precedentemente gestito dalla Croce Rossa, al campo Roja. Prima di diventare sindaco, Di Muro aveva più volte rilasciato dichiarazioni da deputato per chiederne la chiusura, avvenuta definitivamente a luglio del 2020.
Un’altra questione importante sotto la lente delle forze di pubblica sicurezza è la situazione delle Gianchette, il quartiere dove i migranti trovano rifugio sotto il cavalcavia della Statale 20. La vita in quest’area rappresenta una sfida umanitaria e pone domande cruciali sulle condizioni e i diritti dei migranti e dei residenti.
La visita del ministro Piantedosi è vista come un segnale di impegno da parte del governo per affrontare la questione dell’accoglienza dei migranti in questa regione di frontiera. La città di Ventimiglia, che da troppo tempo è al centro di questa crisi, guarda all’iniziativa del governo come a un passo in avanti verso una soluzione a lungo termine. L’esponente dell’Esecutivo Meloni è atteso alle 11:30 in Prefettura a Imperia per la riunione del tavolo tecnico sulla sicurezza alla presenza delle più alte autorità locali civili e militari.