Fdi, caso tessere a Ventimiglia: Calcopietro resta in giunta
Respinta la mozione che chiedeva la sfiducia dell’assessore dopo l’audio su whatsapp diffuso dal fidanzato
Ventimiglia. «Ci tengo a rimarcare che non permetto a nessuno di dubitare o insinuare il dubbio che in campagna elettorale siano stati commessi atti che possano avere rilevanza penale, così come da voi neanche tanto velatamente sottolineato quando, nella mozione, dite quando dite che ‘tale modus operandi potrebbe gettare ombre rispetto alla correttezza delle recenti operazioni elettorali e amministrative’. Da principiante della politica, giovane e donna, mi duole pensare di essere di ostacolo alle ambizioni di personaggi forse considerati maggiormente rappresentativi, ma come ho sempre fatto nella mia vita, sia in politica sia in ambito lavorativo, evito di ancorarmi alla scorza di un albero tutore, preferendo salire poco, ma farcela da me». Lo ha dichiarato l’assessore Serena Calcopietro (Fratelli d’Italia) durante la discussione della mozione presentata dalle minoranze consiliari, che ne chiedevano la sfiducia, dopo l’audio diffuso su whatsapp dal fidanzato, Gianluca Ascheri, che ha chiesto ai suoi amici di tesserarsi a FdI per sostenere la compagna nelle future elezioni regionali.
«Su mozione di sfiducia per cui si richiedere di impegnare il sindaco a ritirare tutte le deleghe a me assegnate con provvedimento immediato – ha esordito Calcopietro – Mi permetto di segnalare che spetti solo e soltanto al sindaco decidere a chi attribuire o revocare le deleghe, ed è a lui, in virtù della stima e della fiducia reciproca prima ancora della sinergia politica che ci lega, che rimetto la decisione sulla mia permanenza in questa amministrazione. Lo faccio con la consapevolezza di aver lavorato con serietà e non essere mai venuta meno alle responsabilità legate all’incarico che ricopro. Lo ringrazio per l’impegno con cui sin dai primi passi del mio mandato amministrativo ha seguito la mia attività».
L’assessore ha sottolineato il suo operato in giunta: «Sin dall’inizio mi sono confrontata correttamente con gli uffici comunali, con gli altri assessori, approfondendo tutti gli aspetti necessari alla valutazione delle scelte da compiere. Quando da neofita ho deciso di intraprendere questo percorso l’ho fatto con l’ingenuità di chi non sa quali siano le dinamiche che oggi regolano la politica nei rapporti con gli avversari, con i propri alleati di maggioranza e colleghi di partito. Mi amareggia constatare come una vicenda fondamentalmente confinata ai rapporti interni ad una parte politica, sia stata strumentalizzata per intraprendere una campagna denigratoria e atta a sminuire quanto finora realizzato nella mia attività amministrativa, portata avanti convintamente a costo di sacrificare parte della mia vita privata e lavorativa, ma tuttavia risarcita dai risultati raggiunti e dal consenso che cittadini e associazioni mi hanno fin qui riconosciuto».
A prendere la parola in consiglio comunale, per FdI, è stato Enzo Di Marco: «Ho fatto un accordo con Ascheri (consigliere e padre del fidanzato di Calcopietro, ndr) – ha detto – Parlerò solo io». E l’ha fatto, a nome del gruppo, per rimarcare la fiducia nei confronti dell’assessore: «Si è già discusso fin troppo di quanto accaduto in questi giorni – ha detto Di Marco – Colgo l’occasione per affermare la completa fiducia nei confronti dell’assessore Calcopietro e che, visti i risultati ottenuti con il suo operato, riconfermiamo anche oggi. Forse qualcuno, vista l’ambita posizione dell’assessore Calcopietro, sta cercando di screditarla in tutti i modi e di screditare il suo operato».
«Ancora una volta si è persa l’occasione di risolvere la situazione con una semplice scusa. Non si può giustificare con “son stata brava in altro, la colpa è di altri”. Bastava cospargersi il capo di cenere e chiedere scusa – ha dichiarato il consigliere Tiziana Panetta -. E’ un fatto gravissimo, non tanto lo sbaglio della fotografia che comunque denota una superficialità, per una cosa piccola. E allora ci si chiede, quando ci sono questioni più grandi si usa la stessa superficialità oppure la scusa che si è un giovane assessore. E’ il principio che tutti noi dovremmo prendere come principio base: noi siamo di esempio agli altri, quindi non possiamo sminuire fatti che sono molto gravi».
«Riduttivo dire che si trattava di una questione interna al partito – ha detto il consigliere Vera Nesci (Pd) – Questa è la sede giusta per discuterne». «L’audio è a dir poco preoccupante», ha affermato invece il consigliere Gaetano Scullino, sottolineano come invece sia giusto il rimettere nelle mani del sindaco la decisione di revocarle o meno le deleghe (nelle sue dichiarazioni, il sindaco ha anticipato che l’assessore ha la sua massima fiducia e non revocherà alcuna delega, ndr).
Scullino ha replicato così alle accuse: «Di Muro è la persona meno indicata per dare giudizi e pagelle sulla correttezza politica, dopo la sua vergognosa dichiarazione di matrimonio in parlamento, quando disse “Elisa mi vuoi sposare?” e fece indignare tutta Italia».
«Sarebbe bastata una parola, “Abbiamo sbagliato, la politica non si fa così”. Bastava questo. E io avrei votato come voi – ha detto nelle sue dichiarazioni di voto il consigliere Alessandro Leuzzi – Invece non è passato questo messaggio».
«Serena Calcopietro ha la massima fiducia del partito perché è estranea al discorso (delle tessere, ndr)», ha ribadito Di Marco.
«Non reputo eticamente giusto che le eventuali colpe di altri (l’audio del fidanzato dell’assessore, ndr) debbano ricadere sulle altre persone – ha detto in chiusura il sindaco Flavio Di Muro, difendendo Serena Calcopietro -. E allora vorrebbe dire che se l’assessore si deve dimettere per questo, allora qualche consigliere comunale si dovrebbe dimettere perché magari suo padre ha fatto un abuso edilizio. Se l’assessore Calcopietro non è stata raggiunta da avvisi di garanzia, da condanne, allora se non può fare l’assessore lei, ditemi voi se un soggetto può fare il sindaco di una città se è condannato per reati contro la pubblica amministrazione, e se questo soggetto magari lo può fare se poi arriva una sentenza di riabilitazione del tribunale». Chiaro il riferimento all’ex sindaco Gaetano Scullino (la Cassazione ha dichiarato illegittimo lo scioglimento del consiglio comunale, ndr), e attuale consigliere di minoranza, quando Di Muro ha aggiunto, seppur senza nominarlo, ha detto: «Oppure, secondo voi, si deve dimettere un assessore che non ha ricevuto nessun tipo di avviso o si deve dimettere un sindaco che ha ricevuto una commissione di accesso per infiltrazioni mafiose?».
La mozione è stata respinta con i voti della maggioranza, che ha preso le difese di Calcopietro. L’assessore mantiene deleghe e incarichi.