Diano Castello, Cpr nell’ex Caserma Camandone, il sindaco Damonte: «Tutto ancora da decidere»

27 ottobre 2023 | 13:24
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Ieri il sopralluogo da parte di funzionari del ministero dell’Interno

Imperia.  Un’ora di incontro faccia a faccia tra il sindaco di Diano Castello Romano Damonte e il prefetto ValerioMassimo Romeo sulla possibile realizzazione di un Cpr nel cuore del Golfo Dianese. Ieri un sopralluogo da parte di alcuni funzionari del ministero dell’Interno, una visita esplorativa all’interno dell’edificio dismesso dal 1999. Sorridente all’uscita della riunione il primo cittadino ribadisce la contrarietà al Cpr ma anche che al momento non «c’è da preoccuparsi».

«Quella di ieri è stata solo un’indagine esplorativa effettuata su tutte le strutture presenti in Liguria: al momento non c’è da preoccuparsi». Lo ha dichiarato il sindaco di Diano Castello, Romano Damonte, che stamane è stato ricevuto dal prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo: un incontro richiesto dallo stesso sindaco all’indomani del sopralluogo, da parte di funzionari del ministero dell’Interno, avvenuto ieri presso l’ex caserma Camandone, dismessa nel 1999, e papabile struttura dove realizzare il Centro permanente di rimpatrio (Cpr) per la Liguria. 
«Il prefetto mi ha detto che quello di ieri è stato un sopralluogo, come ce ne saranno altri, che ci doveva essere, ma che nulla è stato deciso – ha aggiunto Damonte – La nostra caserma è sul medesimo piatto di tutte le altre caserme». Ieri, infatti, è avvenuto un sopralluogo analogo anche ad Albenga.
«Io ho espresso le mie perplessità e magari ne terranno anche conto – spiega ancora Damonte – Ho ribadito la contrarietà al Cpr, sia da parte mia, come sindaco di Diano Castello, che in rappresentanza dei sindaci del Golfo Dianese».

Ad inizio mese, dopo che la notizia di un possibile Cpr a Diano Castello si era manifestata, era arrivato anche il no corale dei sindaci del Golfo scrivendo una lettera al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, spiegando i motivi della loro contrarietà esprimendo «la più viva preoccupazione per una simile eventualità».