Cronaca/2

Arresto dell’anarchico Luca Dolce, il blitz è scattato a Dolceacqua

Emergono i primi dettagli dell'operazione portata a termine ieri dai Nocs

Dolceacqua. Il blitz dei Nocs che ha portato all’arresto di Luca Dolce è stato effettuato ieri nel borgo dei Doria. Il dettaglio emerge oggi, a seguito della diffusione della notizia. Stando a quanto si apprende, Dolce, 37enne triestino, con plurime condanne da scontare, è stato intercettato con documenti falsi nella piazza del paese. Il suo covo si trovava sulle alture di Dolceacqua, in un’abitazione lontana dal centro abitato. Era ospite di una persona che ne garantiva la latitanza.

Stando a quanto riferisce l’Ansa, Dolce, 37 anni, triestino, ora si trova in carcere ad Imperia. In passato era stato recluso a Modena insieme ad Alfredo Cospito. Gli anarchici erano tornati a colpire in provincia di Imperia l’anno scorso, quando rivendicarono l’attentato incendiario ai danni della Maar di Taggia«La notte tra il 12 e 13 novembre a Taggia – si leggeva nella rivendicazione apparsa su un sito di area anarchica – tramite 6,5L di benzina abbiamo incendiato i mezzi e distrutto il capannone dell’azienda Marr. Marr=profitti sulla pelle dei detenuti. 41-bis=carcere=tortura. Diamo forza ad Alfredo, Anna, Ivan, Juan e Toby! Per l’Anarchia!».

Dopo una lunga caccia all’uomo che durava dal 2021, le autorità hanno individuato e arrestato il ricercato, noto tra gli ambienti anarchici come “Stecco”. L’operazione è stata il risultato di una complessa indagine condotta dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, che ha creato un gruppo di lavoro in collaborazione con le Digos di diverse città italiane, tra cui Trento, Treviso, Trieste, Genova e Brescia. L’intera operazione è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Trento, sotto la direzione di Sandro Raimondi.

La cattura di Dolce, trovato in possesso di documenti falsi al momento dell’arresto, ha acceso i riflettori sulla sua carriera criminale. Questo individuo ha una serie di precedenti penali e ha trascorso del tempo in carcere in varie località, tra cui Tolmezzo, Ferrara (dove è stato detenuto insieme a Alfredo Cospito) e Modena. Gli investigatori ritengono che “Stecco” fosse un punto di riferimento tra gli anarchici del Triveneto, nonché un collegamento con gruppi di antagonisti e marxisti-leninisti, anche a causa della sua produzione di documenti e testi diffusi attraverso i canali mediatici dell’area anarchica. Anche se originario del Friuli, dal 2009 “Stecco” ha trascorso molto tempo con il gruppo anarco-insurrezionalista trentino, particolarmente attivo nella zona di Rovereto, dove si occupava di propaganda e logistica.

Secondo gli accertamenti effettuati dagli inquirenti, Dolce avrebbe avuto un ruolo di coordinamento a livello nazionale nella promozione di attività anti-carcerarie e avrebbe mantenuto corrispondenza con detenuti appartenenti alle Brigate Rosse. Nel 2021, il 37enne è stato condannato a 2 anni e 4 mesi per gli scontri con le forze dell’ordine durante una manifestazione contro la Lega nel 2018. Sempre nel 2021, l’autorità giudiziaria di Trento aveva emesso un provvedimento che unificava le pene concorrenti, stabilendo una condanna complessiva di 3 anni e 6 mesi per Dolce.

La sua ultima condanna risale al 17 marzo scorso, quando la Corte d’appello di Trento lo ha condannato, insieme ad altri 62 anarchici, a tre anni di reclusione per i reati commessi al Brennero il 7 maggio 2016 durante una manifestazione di protesta contro il muro anti-migranti annunciato, ma mai realizzato, dal governo austriaco.

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