La replica

Antenna a Vallecrosia, sindaco Biasi: «Basta demagogia. Scelta non compete all’amministrazione»

Il primo cittadino spiega perché i impossibile, avendo ricevuto pareri favorevoli da Asl e Arpal, rifiutare l'installazione di un'antenna

Vallecrosia. «La scelta di far installare, o meno, un’antenna nel territorio comunale non compete né al sindaco né all’amministrazione comunale». Mette i puntini sulle “i” il sindaco di Vallecrosia Armando Biasi, replicando ai consiglieri di opposizione Fabio Perri, Luciana Rondelli, Mirko Valenti e Cristian Quesada che hanno sollevato la questione dell’antenna di telefonia mobile installata «nelle aree limitrofe alle scuole Andrea Doria, a ridosso di via Orazio Raimondo, e alla RSA Rachele Zitormiski» in una nota congiunta inviata ai giornali.

«Ho letto un sacco di informazioni distorte o volutamente pretestuose per creare un caso – dichiara Biasi -.
Il sindaco di Vallecrosia, come credo tutti i sindaci d’Italia, vorrebbe dire “no” a tutti quelli che sono elementi esterni alla programmazione amministrativa». Il fatto, però, di non poca rilevanza, è che la legge glielo impedisce. Come spiega Armando Biasi, infatti, «Il decreto legislativo 259 del 2003 ha tolto la potestà di scelta e di indirizzo ai sindaci. C’è una circolare interessante, del 2022, che rimarca la non forza dei sindaci di non poter bloccare alcune iniziative».

La procedura da seguire, in caso di richiesta da parte di un privato di installare un’antenna, è questa: il Comune che si vede richiedere l’autorizzazione presenta un Suap (Sportello unico delle attività produttive). A quel punto gli uffici non possono far altro che richiedere, attraverso la conferenza dei servizi, i pareri agli enti dello Stato competenti: in questo caso Asl e Arpal. E così ha fatto il Comune di Vallecrosia, che ha poi ricevuto pareri favorevoli da entrambi gli enti. Secondo Asl e Arpal, dunque, l’antenna che è poi stata installata nella zona collinare retrostante il nuovo Conad di via Roma, non causa inquinamento ambientale e rispetta i parametri del decreto legislativo che ne norma l’installazione.

Impossibile, dunque, non autorizzare l’installazione dell’antenna. «Se avessimo la facoltà di impedire questo proliferarsi di strutture per le telecomunicazioni, sia io che la mia maggioranza, lo faremmo. Ma se, nonostante i pareri positivi di Asl e Arpal, il Comune avesse deciso di non far posizionare l’antenna – spiega ancora il sindaco – Saremmo incappati in richiesta danni e abuso d’atti d’ufficio».

Una volta spiegato il funzionamento della procedura legislativa, che vede di fatto il Comune soggetto “passivo”, il sindaco Biasi rimanda la palla al mittente: «Visto che io non ho tessere – dice – Chiedo ai consiglieri tesserati di Fratelli d’Italia e al consigliere tesserato Pd, di accelerare un percorso con Roma per ridare la possibilità ai sindaci di avere la potestà di gestione del proprio territorio. Sono io che vi chiedo gentilmente di aiutare noi sindaci delle periferie dimenticate dal nostro governo su questa tematica, affinché si possa riportare in mano ai sindaci la tutela del territorio, la tutela ambientale ma soprattutto il governo della propria città».

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