La manifestazione

Al carcere di Sanremo nuovo presidio degli anarchici a sostegno di Luca Dolce fotogallery

I presenti hanno esposto striscioni al grido di "Libertà, Palestina libera, tutti liberi, tutte libere" e tentato un dialogo con i carcerati chiedendo le condizioni di "Stecco"

Sanremo. Sono stati circa una quarantina gli anarchici che nel pomeriggio di oggi, intorno alle 14, sono tornati in presidio presso il carcere di Valle Armea a sostegno di Luca Dolce, 37enne triestino, anarchico e latitante, arrestato nel primo pomeriggio di venerdì 20 ottobre in piazza Garibaldi, a Dolceacqua, dagli uomini della Digos e del reparto speciale del Nocs della Polizia di Stato.

«Dopo il primo saluto di domenica scorsa, che ha ricevuto una calda accoglienza, torniamo sotto le mura ad urlargli il nostro amore e la nostra solidarietà. Chi lotta non sarà mai solo, Stecco Libero!», recita la locandina diffusa dal sito “Il Rovescio”, facendo riferimento al soprannome con cui è conosciuto Dolce.

I presenti, provenienti per la maggior parte dalle zone di Treviso, Rovigo e Genova, hanno esposto striscioni al grido di “Libertà, Palestina libera, tutti liberi, tutte libere” e tentato un dialogo con i carcerati chiedendo le condizioni di Dolce e se fosse stato trasferito. L’accoglienza dei detenuti, è stata un po’ meno calda che l’ultima volta, quando i reclusi avevano risposto con un “caceralezo”, ovvero battendo le stoviglie sulle grate delle celle.  Oggi si sono sentite anche pernacchie, fischi e qualcuno che ha urlato agli anarchici: “drogati”.

 

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