Ventimiglia, il Silp: « Poliziotti hanno il contratto di lavoro scaduto da 612 giorni»



«Non si possono avere tante norme da applicare e poi lasciare ai colleghi in mezzo alla strada»
Ventimiglia. «Ben vengano tutte le iniziative volte a tutelare i cittadini, a proteggere i turisti e a garantire serate tranquille all’insegna del sano divertimento, senza risse e pericolose scorribande. Come prima Organizzazione Sindacale di Polizia della provincia di Imperia- si legge in una nota del Silp- apprendiamo con favore le notizie dai giornali on line, circa le misure decise quest’oggi in sede di Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica per Ventimiglia, soprattutto nella parte che riguarda il coordinamento tra le varie forze dell’ordine».
«Tuttavia appare necessario ribadire alcune informazioni sulla situazione della categoria: si continuano a chiedere sacrifici ai Poliziotti, anche in questa provincia, con un contratto collettivo nazionale scaduto da ben 612 giorni, e con nessuna prospettiva di miglioramento economico o normativo all’orizzonte. Tanto che in data 1° settembre u.s., tutte le Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato si sono rivolte per iscritto al Governo, ribadendo che nessuna risorsa è stata stanziata nella Legge di Bilancio 2024 per il Comparto, e sottolineando che purtroppo nel dibattito pubblico, come nelle sedi politiche, sindacali ed istituzionali, si discute sempre più di sicurezza percependola maggiormente come un bene volatile, e mettendo a rischio il suo declinarsi, non considerandola invece una precondizione garantita».
«Noi del SILP, gli interventi volti a ridimensionare il piano sicurezza, li abbiamo sempre condannati a prescindere dal Governo in carica, e le tragiche conseguenze di questi tagli alla sicurezza sono sotto gli occhi di tutti, con una percezione di insicurezza da parte dei cittadini che è molto alta, anche a Ventimiglia».
«Non si possono avere tante norme da applicare e poi lasciare ai colleghi in mezzo alla strada (sovente una Volante per turno con due colleghi) il compito di dover scegliere se dar priorità ad una chiamata per un furto o interrompere il consumo di bevande in piazza. I numeri sono questi, ed i sacrifici richiesti si ricadono sempre sui soliti colleghi».