Ventimiglia, aumentano i migranti al confine: Caritas distribuisce 250 pasti al giorno



Anche il Punto di Assistenza Diffusa (Pad), situato nei pressi della sede Caritas di via San Secondo, istituito appositamente per accogliere famiglie, in prevalenza donne e bambini, è quasi sempre pieno
Ventimiglia. Aumentano i migranti che raggiungono Ventimiglia con il sogno di oltrepassare la frontiera italo-francese. Gli sbarchi delle ultime settimane a Lampedusa e il maggior controllo del confine da parte dei francesi (che ha schierato in tutto 120 uomini), ha portato a Ventimiglia una presenza più numerosa di stranieri, come attestano gli operatori della Caritas Intemelia, che da circa 180 pasti distribuiti una decina di giorni fa, ieri sono arrivati a 250.
Come spiega Maurizio Marmo, responsabile della Caritas Intemelia, «si tratta di persone provenienti, nella stragrande maggioranza dei casi, dall’Africa subshariana, quindi da Sudan, Eritrea e Costa d’Avorio. Non vediamo in questo momento afgani o siriani, che solitamente percorrono la rotta balcanica».
Anche il Punto di Assistenza Diffusa (Pad), situato nei pressi della sede Caritas di via San Secondo, istituito appositamente per accogliere famiglie, in prevalenza donne e bambini, è quasi sempre pieno.
Quasi certa ormai la visita a Ventimiglia, lunedì 2 ottobre, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, atteso per un Comitato sull’ordine e la sicurezza pubblica, con all’ordine del giorno la creazione di un centro di permanenza e rimpatrio (Cpr) a Ventimiglia o nelle strette vicinanze. «Sui Cpr siamo in linea con quanto affermato dalla Cei – afferma Marmo – che dice di rispettare i diritti umani delle persone. Siamo sempre stati dell’idea che servono azioni umanitarie, servizi di accoglienza per le persone in transito e il Cpr non risponderebbe a questi requisiti».

