Tunnel di Tenda, viceministro Rixi a Limone Piemonte: «A Roma per ridefinire finanziamento francese delle opere»

25 settembre 2023 | 14:39
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Tra i temi che verranno affrontati il 6 ottobre alla Conferenza intergovernativa Italia-Francia il cronoprogramma dei lavori e il potenziamento dell’attuale ferrovia

Limone Piemonte. Si è tenuta oggi, lunedì 25 settembre, alle 12,30, presso le sale della casa comunale di Limone Piemonte, l’incontro di aggiornamento sui lavori di costruzione del nuovo tunnel di Tenda. Presente il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, i sindaci della valle, il presidente di Regione Piemonte Alberto Cirio e i principali stakeholder istituzionali.

Prima dell’inizio dell’incontro è stato osservato un minuto di silenzio in segno di lutto per la scomparsa del presidente emerito Giorgio Napolitano, deceduto il 22 settembre all’età di 98 anni.

Una «riunione preparatoria in vista del 6 ottobre per la Conferenza intergovernativa Italia-Francia che per la prima volta si tiene a Roma» – l’ha definita Rixi –  dove saranno presenti anche gli enti locali, sindaci, sia della parte francese che di quella italiana e vorremo affrontare due temi: uno è quello del tunnel dove non solo verrà presentato un cronoprogramma, ma dobbiamo ottenere che i francesi ridefiniscano il finanziamento delle opere perché come sapete negli ultimi anni, con l’aumento del costo delle materie prime, abbiamo proseguito i lavori durante l’estate e abbiamo fatto riaprire il cantiere dell’attuale tunnel che era di fatto bloccato, spostando le imposte finanziarie dalla ristrutturazione della vecchia canna alla realizzazione del nuovo tunnel; serve quindi individuare nuovamente il quadro economico e serve il consenso francese perché essendo un’opera transfrontaliera viene pagata 50% dai francesi e 50% dagli italiani».

«Quello che volevo capire oggi è l’intenzione da parte degli enti locali sull’apertura eventuale durante il periodo invernale con la safety car che chiedono il francesi – ha proseguito il viceministro – . Noi preferiamo dimostrare con un cronoprogramma che riusciremo ad anticipare la fine dei lavori esclusivamente se non ci sarà l’interruzione nelle lavorazioni, quindi l’idea è quella di avere almeno entro giugno, probabilmente prima, la nuova canna completamente realizzata, e nel frattempo stiamo studiando se c’è la possibilità di fare il doppio senso oppure no. Questo lo presenteremo il 6 ottobre e ci dovrà essere una condivisione anche da parte francese perché ci sono delle norme internazionali ed europee che danno o meno la possibilità dell’utilizzo del doppio senso di marcia. L’altro tema è quello di riuscire a chiudere il quadro economico anche per l’altra canna, quella da mettere a posto, così noi potremmo già immediatamente appaltare l’altra canna e iniziare i lavori in continuità con l’attuale e questo ci consentirebbe di avere le due canne realizzate», ha proseguito Rixi.

Durante la Conferenza intergovernativa a Roma si parlerà anche del potenziamento dell’attuale ferrovia: «Con un’apertura in un orario più lungo con convogli anche al mattino presto e alla sera tardi, durante l’interno per raggiungere le località sciistiche, per il traffico pendolare o dei viaggiatori. Questo comporta anche capire se la ferrovia dovrà passare dalla Regione allo Stato per poi diventare una ferrovia internazionale e capire anche da parte francese l’intenzione di togliere i limiti di circolazione del materiale ferroviaria che è di 30 chilometri orari, rendendo la linea difficilmente gestibile e limitando fortemente il numero di convogli, soprattutto perché la mattina e la sera i francesi non presidiando le stazioni non consentono il transito dei treni», ha affermato Rixi.

«Ci sono quindi due temi, uno viabile e stradale, l’altro ferroviario, che vorremmo portare in Conferenza in maniera contemporanea per andare finalmente ad avere un cronoprogramma e andare a tranquillizzare le amministrazioni locali dei due versanti, dando una prospettiva di poter rimettere in moto un sistema dei valichi alpini che non riguarda solo Tenda, ma anche la provincia di Cuneo e il Piemonte che oggi hanno grossissime criticità. Tutto questo per programmare dei lavori e consentire alle aziende della provincia di Cuneo di poter avere una viabilità e un accesso che oggi rimane assolutamente difficoltoso», ha concluso il viceministro.