Sospel, le “sentinelle” della missione Vigipirate per fermare i migranti sui sentieri di montagna
Il governo francese ha attivato i militari anti-terrorismo per proteggere i francesi dai clandestini
Sospel. Un giorno di pioggia in un paesino arroccato sui monti tra la val Roja e la val Bevera: ragazzini che tornano da scuola saltando tra le pozzanghere; anziani che si riparano sotto le tende dei negozi nell’attesa che spiova. Poca gente in giro, sotto il cielo plumbeo. Passa un furgone della gendarmeria, poi un altro, poi un altro ancora: sono tre, scendono dalla stazione ferroviaria dove ormai da giorni hanno un presidio fisso per controllare che sui treni non ci siano migranti.
A Sospel, dove la vita scorre lenta, tra stradine di pietra e ponti medievali, l’arrivo delle “sentinelle” che perlustrano i sentieri e controllano i confini ha fatto presto a diventare la novità di cui parlare. «I militari? Sì ci sono, li hanno sistemati nella casa vacanze. La vedete quella? E’ la scuola. Loro sono un po’ più avanti, verso le montagne».
Una manciata di chilometri in salita, su Chemin du Vier si forma un bivio: sulla sinistra la strada per il centro vacanze. “La Flèche”, il suo nome. Ma qui lo chiamano anche in un secondo modo, “Castello dell’Agaisen”, come la postazione della linea Maginot ancora visitabile a Sospel. Una bella struttura rosa e bianca, immersa in un uliveto, a ridosso del sentiero che porta sui monti.
Aperto tutto l’anno, il centro vacanze può ospitare fino a 48 persone. Turisti, amanti del trekking, alunni in gita scolastica. Ora no, ora è destinato alle “sentinelle”. L’accesso è vietato. Nel cortile de “La Flèche” ci sono solo i mezzi grigi della “Mission Vigipirate”. Sono i militari dell’opération sentinelle: un’operazione lanciata dal presidente della repubblica francese dopo gli attentati del gennaio 2015, quando a Parigi due uomini incappucciati e armati di Kalashnikov aprirono il fuoco nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo. Dodici i morti, undici feriti: il bilancio finale della strage.
Proteggere e dissuadere. Sono le due missioni delle “sentinelle”. I militari, in questo caso alpini specializzati nelle ricognizioni in montagna, hanno il compito di «garantire l’integrità del territorio e fornire ai francesi una protezione efficace contro tutti i rischi e le minacce». Il loro compito, è spiegato sul sito del ministero francese, è proteggere «la Francia da qualsiasi forma di aggressione». E ancora: «I militari dispiegati sul territorio lavorano in stretta collaborazione con le Forze di Sicurezza Interna (ISF), il più vicino possibile ai punti colpiti dai terroristi».
Non basta il “Castello dell’Agaisen” ad ospitarli tutti. Nel cuore del borgo, all'”Hotel des Etrangers”, ce ne sono altri, mischiati in mezzo ai turisti che ancora raggiungono Sospel.
In azione, qui, li hanno visti praticamente tutti. «Proteggono i nostri confini. Spesso sono a Fanghetto – dice una donna – Al frontiera con l’Italia. E in stazione, salgono sui treni. Poi sui sentieri di montagna, certo». Dei migranti, a Sospel, neanche l’ombra. Il piano “Sentinelle”, evidentemente, funziona.