Il punto

Scajola su Rivieraqua: «Taglio di 65 dipendenti fino al 2033. Stop alle assunzioni»

Drastica risoluzione del commissario dell'ambito idrico e presidente della Provincia

Sanremo. «Rivieracqua va salvata entro i prossimi 120 giorni, perché il suo fallimento significherebbe la fine della gestione pubblica del servizio idrico integrato. Per riuscire nell’impresa, in accordo con i nostri consulenti, abbiamo rimodulato le previsioni del piano economico finanziario in approvazione, inserendo alcune modifiche drastiche, pur salvaguardando i diritti dei creditori». A dichiararlo, oggi, è il commissario dell’ambito idrico, presidente della Provincia e sindaco di Imperia Claudio Scajola, intervenuto nel corso dell’assemblea dei sindaci convocata a Palazzo Bellevue.

«In questo periodo ci siamo sentiti molto con il sindaco Biancheri, condividendo la missione: Rivieracqua non deve fallire», – ha proseguito Scajola -. «Ancora a luglio, i consulenti della struttura commissariale sostenevano che non c’era la sostenibilità del piano economico finanziario, imprescindibile per l’approvazione del bilancio di previsione. A ottobre il pef è diventato sostenibile. Grazie a quali interventi? Punto primo: diminuzione degli oneri di manutenzione nell’ordine del 10%. Secondo: riduzione dei costi energetici, da perseguire attraverso un uso più efficiente degli impianti e per il tramite di nuovi contratti con i fornitori, possibili una volta che la società sarà svincolata dall’attuale regime di salvaguardia in vigore. Tre: l’eliminazione dei costi legati all’inflazione che per l’autorità nazionale Arera non andavano conteggiati. Quindi, la progressiva contrazione del personale dipendente fino al 2033».

Sempre Scajola: «Per i nostri advisor si sarebbe dovuti scendere a 98 dipendenti, un numero giudicato da me non sostenibile ai fini di una corretta gestione del servizio, vista anche la sproporzione abissale degli amministrativi rispetto ai tecnici presenti in Rivieracqua. Al contrario, non ci siamo detti disponibili ad accettare la proposta di ridurre il corrispettivo da riconoscere ai creditori. Nella totale riscrittura del Pef è inclusa l’ipotesi della restituzione al 100% dei crediti maturati nei confronti di Comuni e imprese».

Oggi si è trovato l’accordo, non senza polemiche da parte dei componenti dimissionari, per la ricostituzione del comitato tecnico della società per azioni partecipata dai Comuni. Hanno dato la propria disponibilità i sindaci di Ospedaletti, Terzorio, Stellanello (Savona), Montalto Carpasio, Santo Stefano al Mare, Seborga, Pompeiana e Diano Marina. La ricostituzione del comitato tecnico era uno passaggio nodale per arrivare all’approvazione del bilancio di previsione.

Entro i prossimi 120 giorni imposti dal tribunale di Imperia, la società pubblica, avviata a un cambio di governance – Scajola ha parlato di bando per la ricerca di un super amministratore unico -, deve modificare il proprio statuto, per renderlo compatibile con l’ingresso di un socio privato, e arrivare all’introduzione della tariffa unica provinciale.

leggi anche
rivieracqua
Imperia
Rivieracqua, Polis contro il consigliere Bracco: «Non sa nulla, ma crede di sapere tutto»
rivieracqua
La replica
Rivieracqua sull’orlo del fallimento, i sindaci bacchettano il consigliere Bracco
commenta