Sanremo, aumenti dell’acqua illegittimi. «Gli utenti Amaie hanno diritto al rimborso»
Sentenza definitiva del Consiglio di Stato sul caso delle tariffe approvate nel 2014
Sanremo. La seconda sezione del Consiglio di Stato ha respinto definitivamente il ricorso avanzato da Amaie Spa, relativamente a una vecchia vicenda legata ad aumenti tariffari approvati nel biennio 2014-2015, quando a guidare la società municipalizzata c’erano l’amministratore unico, l’ingegner Gianni Rolando, affiancato dalla direttrice generale Angela Ferrari.
Per i magistrati del supremo organo della giustizia amministrativa, gli utenti hanno diritto alla restituzione in bolletta dell’aggravio tariffario ingiustamente applicato loro, stimato in complessivi circa 4 milioni di euro. A rifondere gli utenti danneggiati non sarà Amaie ma il gestore unico provinciale Rivieracqua, nel frattempo subentrato nella gestione del servizio idrico integrato della città di Sanremo e di tutto l’Imperiese.
Sul caso aveva acceso un faro anche l’Autorità nazionale per l’Energia Arera che nell’aprile 2021 aveva avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti di Amaie Spa, culminato in un’ammenda di 114 mila euro, infine onorata dall’ente partecipato da Palazzo Bellevue. Sempre Arera, già a giugno 2015, era intervenuta contro Amaie, affermando che i gestori cessati ex lege – quindi non solo la municipalizzata matuziana, ma anche Amat (Imperia) e Aiga (Ventimiglia) -, non avrebbero potuto applicare aumenti tariffari prima che si verificasse il trasferimento della gestione del servizio idrico integrato a Rivieracqua. Un passaggio che si è concretizzato con enormi fatiche solo negli ultimi anni.
A proposito della sanzione Arera, il Consiglio di Stato, confermando la decisione del Tar Lombardia, ha stabilito che la stessa presentava vizi formali sufficienti a renderla nulla. I 114 mila euro corrisposti allo Stato dovranno quindi essere restituiti ad Amaie. Secondo gli accordi stipulati durante la cessione delle reti idriche da Amaie a Rivieracqua, l’ex commissario dell’ambito idrico, Gaia Checcucci, aveva effettuato un’operazione di compensazione tra le somme dovute ad Amaie, ammontanti a circa 8 milioni di euro, e il credito che ora Rivieracqua dovrà riconoscere agli utenti danneggiati a causa di colpe risalenti nel tempo.