Rinascita Monesi il borgo area pilota per la transizione territoriale

18 settembre 2023 | 14:24
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Federica Corrado: « Il Politecnico di Torino ha individuato Monesi come una delle aree pilota di questo progetto spazio alpino a seguito di una serie di studi»

Pieve di Teco. Niente o poca neve, crisi idrica o piogge torrenziali che di fatto Il cambiamento climatico influisce e modifica la nostra vita e di conseguenza anche l’economia dei paesi dove si vive. Questo uno dei tanti argomenti affrontati dal convegno “Monesi: area pilota per la transizione territoriale” con la presentazione del progetto Spazio alpino Beyondsnow che si è svolto questa mattina in Comune a Pieve di Teco.

«Si tratta di un progetto cofinanziato dalla Comunità Europea- spiega Andrea Omizzolo, lead partner del progetto Beyondsnow Eurac Research- dedicato al far mantenere e vivere le persone in montagna nelle aree di media e bassa montagna, quelle che sono maggiormente impattate oggi dal cambiamento climatico ed in particolare dalla mancanza della neve. Sono delle comunità che normalmente durante l’inverno vivono dell’economia della neve e oggi, e anche nel prossimo futuro, vedono sempre più mancare questa economia, quindi il progetto di transizione verso un’altra economia, piano piano, non è una transizione dall’oggi al domani, per trovare forme alternative altrimenti queste comunità perderanno la loro economia e la loro società».

«La base di partenza- prosegue Omizzolo-  è il cambiamento climatico che un dato oggettivo e non si può non considerarlo e ovviamente le temperature che continuano a crescere, soprattutto nell’aree montane e nelle nostre Alpi. I versanti e le aree sciistiche a medie e bassa quota sono quelle che adesso non hanno più la neve, quindi, trovare le forme più interessanti per poter permettere un’economia di essere fiorente anche nei prossimi inverni, nelle prossime stagioni, non solo d’estate e soprattutto non rendere queste comunità e queste destinazioni turistiche minori maggiormente resilienti al cambiamento climatico. Partendo da questi assunti di base lavoriamo su dieci aree pilota e stiamo lavorando sul concetto di vulnerabilità e di resilienza. Per quanto riguarda la prima si tratta dell’esposizione al cambiamento climatico della popolazione delle infrastrutture sciistiche e dell’economia locali, quindi mettere insieme i dati del cambiamento climatico, come la mancanza di neve, la mancanza di acqua, le precipitazioni più intense, rispetto a dati sul discorso economico come la presenza delle persone, i turisti e le attività in loco».

« Il Politecnico di Torino- spiega Federica Corrado, responsabile scientifica Dist del Politecnico di Torino-  ha individuato Monesi come una delle aree pilota di questo progetto spazio alpino a seguito di una serie di studi che sono stati condotti appunto su quegli indicatori che vanno a segnare in maniera evidente una necessità di cambiamento di transizione rispetto a quelli che sono alcune sfide oggi imposte a partire dal cambiamento climatico, crisi economiche e culturali. Dai nostri studi Monesi è risultata un’area pragmatica e con un grande potenziale. È vero che Monesi ha in corso una fase di declino importante a causa della mancanza di copertura di neve al suolo e ha visto interrompersi bruscamente a causa di alcune tragedie il sistema economico che in qualche modo la caratterizzava ma Monesi è anche parte di un territorio che esprime grandissima cultura e un territorio di beni che sono architettonici, culturali, un grande patrimonio ambientale, quindi noi crediamo che su quest’area si possa fare un lavoro di applicazione di quelli che sono gli strumenti che il progetto metterà a punto e provare a dare alcuni elementi utili a chi poi dovrà mettere in opera le politiche territoriali importanti e guidare verso una fase di transizione».

Il progetto in pillole si basa su migliorare la resilienza delle destinazioni turistiche della neve (STD)e delle loro comunità dello Spazio Alpino di piccole dimensioni a bassa-media quota che si trovano ad affrontare i problemi legati al cambiamento climatico, soprattutto per quanto riguarda la diminuzione della copertura nevosa.  Beyndsnow punta ad incrementare la resilienza climatica socio-ecologica dello STD per contribuire al mantenimento o anche all’aumento dell’attrattatività per residente e turisti e «grazie ad azioni di sensibilizzazione i cittadini e i decisori tecnici e politici ai vari  differenti livelli saranno coinvolti in percorsi di transizione socio-economica».