Porto vecchio, confronto Biancheri-Lagorio-Petrera: avanti tutta
Dopo il rinvio della causa a dicembre, determinante il fattore tempo. Obiettivo approvare il progetto definitivo a ridosso della sentenza del Consiglio di Stato
Sanremo. Si è tenuta questa mattina la prima riunione tra parte pubblica e privata a seguito dell’ordinanza collegiale emessa dal Consiglio di Stato il 1° settembre, la quale ha determinato la riapertura del processo amministrativo pendente a Roma sul ricorso presentato da Palazzo Bellevue e Porto di Sanremo srl, per la riforma della sentenza del Tar Liguria che aveva stroncato il progetto di riqualificazione del Porto vecchio. Un’opera simbolo, sulla quale l’amministrazione Biancheri è al lavoro dal lontano 2016.
Presenti alla riunione c’erano il sindaco della città Alberto Biancheri, l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Donzella, il segretario comunale Monica Di Marco e i dirigenti dell’ente locale, quindi, per Porto di Sanremo srl (promotore del progetto di finanza pubblico privato), si sono seduti al tavolo il presidente del consiglio di amministrazione Walter Lagorio e l’amministratore delegato di Portosole Cnis (società che detiene il 100percento delle quote di Porto di Sanremo), Gianluca Petrera. Lo stato dell’arte è stato analizzato a 360 gradi insieme ai legali delle parti coinvolte.
Stando a quanto si apprende, sono diverse le ipotesi prospettate dagli avvocati volte a sbloccare l’impasse. Viste le considerazioni espresse dal Consiglio di Stato nell’ordinanza del 1° settembre – dalle quali appare evidente che se si fosse arrivati al dunque, il Comune, con ottime probabilità, avrebbe avuto la riforma a proprio vantaggio della sentenza del Tar ottenuta dalla Porto di San Francesco srl -, si è fatta strada l’idea di convocare, nel più breve tempo possibile, la conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto definitivo di restyling.
Se è vero che per il Consiglio di Stato bisogna attendere la risposta della Corte di Giustizia dell’Unione europea alla questione interpretativa sollevata sulla conformità ai trattati comunitari del diritto di prelazione previsto nel codice degli appalti italiano, nulla vieta al Comune di andare avanti premendo sull’acceleratore, con l’obiettivo di farsi trovare pronto ad approvare gli elaborati definitivi di progetto non appena dovesse intervenire la tanto agognata sentenza di ultimo grado. Così facendo, se il Consiglio di Stato dovesse dare ragione alla giunta Biancheri, il municipio avrebbe risparmiato mesi preziosi e si potrebbe arrivare alla consegna dei lavori sullo scadere del secondo mandato del sindaco in carica. Tentar non nuoce.