Nuove gallerie dell’Aurelia bis, una valanga di terra da impiegare. Che farne?
Il viceministro Edoardo Rixi ha esortato i sindaci a preparare progetti per l’uso in loco del materiale di scavo
Ventimiglia. L’annuncio del tracciato definitivo dell’Aurelia Bis di Ponente, tratta Sanremo-Ventimiglia, da parte del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, ha sollevato un nuovo interrogativo di non poco conto. Il cuore della problematica è rappresentato dallo sbancamento di migliaia di metri cubi di terra necessario per la realizzazione delle gallerie di completamento, una fase cruciale del progetto dell’opera pubblica dal valore stimato di 1,2 miliardi di euro.
La questione riporta alla memoria episodi del passato, come la creazione delle aree ex Cogefar a Ospedaletti, poi conosciuta come Baia Verde, e di Pian di Poma a Sanremo. Entrambe queste zone sono sorte tra gli anni ’70 e ’90 del secolo scorso. Quella di Ospedaletti grazie al materiale proveniente dalla costruzione della Autostrada dei fiori, mentre a Pian di Poma fu depositata la terra estratta dai nuovi tunnel scavati per lo spostamento a monte della stazione ferroviaria inaugurata nel 2001.
Nel caso della Cogefar di Ospedaletti i versamenti a mare sono proseguiti fino al 1990, anno in cui la discarica fu chiusa e sistemata con opere di piantumazione che la trasformarono in un polmone verde, infine cancellato dallo sfortunato progetto del porto turistico. Invece, Pian di Poma è divenuta sede degli impianti sportivi della Città dei fiori.
Il viceministro Rixi è stato piuttosto esplicito nei confronti dei sindaci imperiesi che si sono riuniti in Comune a Ventimiglia martedì: «Abbiamo un sistema autostradale datato, con molte infrastrutture risalenti agli anni ’70, che richiederà importanti lavori di manutenzione straordinaria nei prossimi 10-15 anni. Inclusa la demolizione e la ricostruzione di interi viadotti. Anche per questo motivo dobbiamo creare una viabilità alternativa per la provincia di Imperia», – ha sottolineato il responsabile del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Il tema delle terre da scavo sarà cruciale, poiché gran parte del tracciato di completamento dell’Aurelia Bis si snoderà in galleria. Per evitare impatti negativi sul paesaggio e sulla viabilità turistica, oltre che per contenere i costi, cercheremo di trovare soluzioni a livello locale per l’uso di questi immensi volumi».
Le parole dell’esponente del governo riflettono la portata della sfida che si palesa di fronte i sindaci imperiesi interessati dal progetto dell’Aurelia bis. «Dovranno essere la Provincia e le amministrazioni locali a proporre possibili utilizzi di questo materiale, a condizione che siano nell’interesse del territorio», – ha sottolineato Rixi, chiosando con una battuta. «Tutti vogliono che la strada sia fatta, ma nessuno gradisce avere i cantieri sotto casa. Per questo motivo dobbiamo garantire che i lavori siano rapidi ed efficienti. Evitare che centinaia di camion si indirizzino sulle autostrade liguri, per dirigersi verso destinazioni fuori regione, è una delle priorità».
Il tracciato. Per quanto concerne lo studio di fattibilità del lotto 1 di Sanremo è stata scelta l’alternativa definita “E”: Centro, Pian Poma/ Ventimiglia. Il “Lotto 2” si sviluppa tra San Remo e Ospedaletti e prevede la realizzazione: a) delle Rotatoria Pian di Poma: di collegamento con la Variante di Sanremo e via Padre Semeria, b) della Rotatoria Ospedaletti Ovest: di collegamento con l’Aurelia storica.
Il Lotto 3 si sviluppa tra Ospedaletti e Ventimiglia interessando anche i Comuni di Camporosso, Vallecrosia, Bordighera. Il lotto 3 è, a sua volta ripartito in più stralci. Il costo stimato dell’intero collegamento è pari euro 1.2 miliardi così suddivisi: 300 milioni di euro per il lotto 1 variante Sanremo, 280 per il lotto 2 Sanremo-Ospedaletti e 620 per il lotto 3 Ospedaletti-Ventimiglia.
Il progetto: Aurelia bis