Imperia, Pnrr & Parità di Genere, in provincia solo un’azienda certificata, venticinque in tutta la regione
Roberto Aschero consulente del lavoro della provincia di Imperia: «Ancora tanta disparità, serve un cambio culturale»
Imperia. Salari diversi dai colleghi uomini, rarità nelle posizioni dirigenziali. La figura femminile nelle aziende è ancora tutta in salita e una sola azienda in provincia di Imperia con la certificazione di parità di genere, un’altra che ha iniziato l’iter per un totale di venticinque in tutta la regione Liguria. Questi gli argomenti affrontati durante il convegno “PNRR & Parità di genere – La certificazione della parità di genere: obiettivi, regole ed applicazione” organizzato da Confindustria che si è svolta nel pomeriggio nella loro sede di Viale Matteotti. La certificazione UNI/PdR 125:2022 riserva interessanti benefici alle aziende che decidono di conseguirla. Ad esempio, garantisce l’accesso a sgravi fiscali fino a 50 mila euro e un rating vantaggioso nella partecipazione a bandi italiani ed europei. È anche per questo motivo che Confindustria Imperia ha deciso di offrire alle aziende associate un servizio di consulenza per affiancarle nell’iter burocratico che porta al suo ottenimento.
«La parità di genere- spiega Roberto Aschero consulente del lavoro della provincia di Imperia- dovrebbe essere ormai entrata nella cultura di tutti i datori di lavoro e lavoratori ovvero di avere la possibilità di avere pari opportunità a prescindere dal sesso o dalla persona e avere quindi un trattamento dignitoso e paritario. Nelle fasce alta, ovvero nella dirigenza c’è una grande disparità noi assistiamo quasi sempre a vedere che le retribuzioni percepite dall’uomo sono sempre maggiori, a parità di incarico , di lavoro, sono sicuramente sempre maggiori rispetto a quelle delle donne e questo crea una disparità molto importante. Le soluzioni sono un cambio di cultura per evitare questa disparità».
«Partiamo con questa legge 162 del 2021 che ha portato le aziende a chiedere questa certificazione di genere, per dare pari dignità alle lavoratrici. Il lavoro- spiega Laura Amoretti consigliera di parità Regione Liguria- è appena iniziato, c’è ancora molto indietro rispetto a quello che abbiamo previsto. In provincia di Imperia abbiamo un’azienda sola azienda certificata, 525 in tutta Italia, e circa 25 nella nostra Liguria e questo ci dimostra che c’è questa legge ma ancora tantissimo lavoro da fare. Regione Liguria con l’ufficio parità ha voluto iniziare con la creazione di un tavolo di intesa per far sedere al tavolo tutte le parti che con le competenze possono intervenire a indurre le aziende ad acquisire la certificazione di genere».
Un percorso per avere la certificazione appena iniziato per un’altra azienda della provincia, la Diemme Fiori che non è nuova alle certificazioni, sia nazionali che internazionali. «Nel corso di quest’ultimo anno- spiega Martina Viano dipendente dell’azienda- ha intrapreso il percorso per la parità di genere e trattare dei temi nel mondo dell’etica e del sociale. Per ottenere questa certificazione l’azienda dovrà dimostrare nel corso di due anni di raggiungere quella che è la parità dei generi, quindi tra uomini e donne all’interno dell’azienda sia nell’organico dell’azienda che nei ruoli apicali. Le difficoltà sono molteplici perché da un lato molti sono i ruoli che vengono coinvolti in questo iter di certificazione, esterni ed interni, e poi chiunque si si occupi di Risorse umane. Dovranno essere mappate tutte le attività che vengono fatte e per ogni attività attività dovrà essere date evidenza del fatto che venga rispettata la diversità e la parità di genere».
«Le Organizzazioni oggi guardano ai criteri ESG per garantire la sostenibilità a lungo termine e per dimostrare il proprio impegno, in particolare in campo ambientale e di governance, senza rinunciare al business – continua Carla Zanelli, presidente AdgiI Sv Liguria -. Non si può parlare di sostenibilità senza considerare la dimensione sociale: le persone, i loro diritti in termini di lavoro ed equità salariale, la loro tutela nelle fasi delicate della maternità e paternità, la loro integrazione nella valorizzazione delle differenze. Ecco perché uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030 è il raggiungimento della parità di genere. Nel PNRR la missione 5 ‘Inclusione e coesione’ attraverso la legge Gribaudo e la legge di Bilancio 2022, ha introdotto e disciplinato in Italia la certificazione della parità di genere, uno strumento essenziale delle aziende per contribuire alla crescita economica del Paese. In questo contesto si inserisce la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, volta a creare un sistema di gestione della parità di genere certificabile».
Le aziende munite di certificazione della parità di genere possono ottenere notevoli vantaggi economici: un bonus contributivo mensile pari all’1% (sul totale del personale assunto) della contribuzione complessivamente dovuta dal datore di lavoro, entro il limite massimo di 50.000 euro annui per azienda; una premialità nella partecipazione a gare e bandi pubblici e nell’accesso a finanziamenti europei, internazionali e nazionali, in particolare quelli legati al PNRR. Senza contare i vantaggi reputazionali del brand e una maggiore attrattività di talenti.
«Sono particolarmente contento di aver partecipato a questo convegno con illustri relatori del mondo professionale, politico e imprenditoriale – conclude l’assessore regionale Marco Scajola – un momento di confronto importante su un tema che, già da tempo, gode di massima attenzione da parte di Regione Liguria. L’ente dispone infatti di un apposito tavolo regionale e di un osservatorio, gestito da Alfa, che hanno l’obiettivo di monitorare dati e programmare conseguenti interventi volti a eliminare il divario di genere nel mondo del lavoro. Possiamo dunque considerarci una regione virtuosa da questo punto di vista, ma la strada è ancora lunga ed è giusto percorrerla unendo le forze come ben ha fatto con questo appuntamento Confindustria Imperia».
L’evento è organizzato da Confindustria Imperia, con il patrocinio della consigliera di Parità della Regione Liguria Laura Amoretti, in collaborazione con l’Associazione Donne Giuriste Italia e con il Consiglio provinciale di Imperia dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Al confronto parteciperanno autorità politiche e le rappresentanti delle principali associazioni femminili del Ponente Ligure (Aidda, Fidapa, Inner Wheel, Zonta).